Creato da GrazieDeiFiori il 25/02/2006
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News: SARA' ZARRILLO A DUETTARE CON CONCATO
Dopo dieci partecipazioni in gara, Michele Zarrillo torna anche quest'anno al Festival di Sanremo.
Sarà ospite di Fabio Concato nella serata di giovedì e con lui interpreterà il brano 'Oltre il giardino'.
I due cantanti saranno accompagnati dai chitarristi Livio Gianola e Toti Panzanelli. Ci sarà anche Tullio De Piscopo alla batteria, la cui presenza sembrava saltata.
"Ci tenevamo a non rinunciare alla sua partecipazione - spiega Concato - e per questo il brano é stato riarrangiato ad hoc".
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FLOP DI ASCOLTI PER LA PRIMA SERATA
Ascolti deludenti per la prima serata del festival di Sanremo: 9.760.000 con il 44,82% per l'intera trasmissione andata in onda dalle 21,10 a dopo mezzanotte. Nella fascia di prime time 10.979.000 con il 37,94%.
La prima puntata del festival 2006, quello condotto da Giorgio Panariello, aveva fatto in prime time molto di più: 13 milioni 61 mila spettatori con il 45,01%. E nel 2005, con Paolo Bonolis, i numeri erano stati per il prime time ancora più alti: 16.599.000 con il 54,69%.
Due i picchi di ieri sera: in valori assoluti 14.920.000 all'inizio della serata, alle 21,20 e in share alle 23,20 quando c'erano davanti la tv su Raiuno il 54,91% di spettatori.
La prima parte della serata da Sanremo ha avuto il 43,80% con 12.452.000 e la seconda il 47,08% con 6.759.000. Il Dopofestival, finito alle 2 di notte circa, ha avuto una media del 40,69% con 1.650.000.
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TUTTI I DUETTI DEL GIOVEDI' SERA
Al Bano
Vocal Group Cosmos
Leda Battisti
Kledi Kadiu e Sabrina Amato
Marcella e Gianni Bella
Supremes (Lynda Lawrence, Scherrie Paine e Freddie Poole)
Fabio Concato
Michele Zarrillo e Tullio De Piscopo
Simone Cristicchi
Sergio Cammariere
Johnny Dorelli
Stefano Bollani
Francesco con Roby Facchinetti
Anggun
Amalia Gre'
Mario Biondi
Mango
Laura Valente
Piero Mazzocchetti
Amii Stewart
Paolo Meneguzzi
Nate James
Milva
Enrico Ruggeri
Nada
Cristina Donà
Paolo Rossi
Tetes de Bois
Antonella Ruggiero
Coro Sant'Ilario e Coro Valle dei Laghi
Daniele Silvestri
Capone & Bungtbangt
Stadio
Teresa Salguero dei Madredeus
Tosca
Massimo Venturiello
Velvet
Francesco Sarcina delle Vibrazioni
Zero Assoluto
Nelly Furtado
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SECONDA SERATA: MERCOLEDI' 28 FEBBRAIO
Paolo Meneguzzi - Musica
Stadio - Guardami
Sara Galimberti - Amore ritrovato
Gianni e Marcella Bella - Forever per Sempre
Tosca - Il terzo fuochista
Patrizio Bau' - Peccati di gola
Johnny Dorelli - Meglio così
Romina Falconi - Ama
Ficarra & Picone
Take That
Al Bano - Nel perdono
Michelle Hunziker con "Cabert"
Fabrizio Moro - Pensa
Paolo Rossi - In Italia si sta male
FSC - Non piangere
Ficarra & Picone
Amalia Gre' Amami per sempre
John Legend
Pier Cortese - Non ho tempo
Fabio Concato - Oltre il giardino
Elsa Lila - Il senso della vita
Velvet - Tutto da rifare
Annuncio dei 4 giovani ammessi alla Finale
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Tiziana Donati, da sempre conosciuta come Tosca, è un altro dei grandi ritorni al Festival, esattamente dopo 10 anni dalla sua ultima partecipazione, nel 1997, con "Nel respiro più grande" e dopo aver trasformato completamente il suo modo di intendere la musica.
In questi anni si è sperimentata nel teatro-canzone, partecipando a tantissimi spettacoli con grandi artisti e musicisti. Ha prestato la voce ad Anastasia, nell'omonimo cartoon, e ha partecipato a due musical di successo: "Sette spose per sette fratelli" e "Salvatore Giuliano".
L'incontro più importante per la sua vita e la sua carriera è stato con Massimo Venturiello, oggi anche suo compagno, con il quale ha fondato la compagnia teatrale “Padiglione delle meraviglie” e con il quale ha preso parte a diversi spettacoli di teatro-canzone.
Tra questi non si può non ricordare "Romana", un omaggio all'indimenticabile Gabriella Ferri, che le ha permesso di essere indicata da pubblico e critica come una delle più valide eredi della cantante romana morta nel 2004 a seguito di un tragico incidente nella propria abitazione.
Tosca deve la sua prima popolarità proprio al Festival di Sanremo, soprattutto perché la annovera tra le vincitrici; nel 1996 conquistò infatti la kermesse in coppia con Ron, con la mitica "Vorrei incontrarti tra cent'anni".
Il suo ritorno a Sanremo avviene un po' per caso e, come sempre, per l'intuito del grande Pippo Baudo che ha da subito capito la bellezza del brano presentato: "Il terzo fuochista". Tra gli addetti ai lavori e i giornalisti è proprio la canzone di Tosca che viene considerata come la più coraggiosa ed originale. Aspettiamo tutti con grande curiosità di ascoltare questa piccola opera, che vuole farci riassaporare i ricordi di un mondo semplice e popolare che ormai non c'è più. Nonostante i tanti impegni e il caos del primo giorno della settimana festivaliera, Tosca si è raccontata molto volentieri per i visitatori di Linksanremo...
Complimenti per questo tuo atteso ritorno a Sanremo. Perché hai deciso di ritornare sul palco dell'Ariston dopo 10 anni?
"Perchè è una vetrina immediata ed avevo voglia di far conoscere quello fatto negli ultimi dieci anni, come sono cambiata io e la mia musica. E' stata una bellissima sorpresa che mi ha fatto Baudo! Infatti il pezzo era stato presentato un po' per gioco e poi invece è arrivata la notizia e ho dovuto interrompere la tournèe di Gastone."
Come ti sei preparata per questa settimana festivaliera?
"Ho cercato di riposarmi! Dopo la tournèe ho avuto solo quattro giorni, ero molto stanca, sono stata a casa, ho ascoltato musica e passeggiato con il mio cane."
Quanto è stato importante il Festival per la tua carriera e la tua vita? Cosa ricordi dell'anno del tuo trionfo in coppia con Ron?
"Sanremo mi ha dato la popolarità, è stata una svolta, poi però è stata dura far capire il mio successivo percorso artistico: il teatro-canzone. Quando il pubblico ti vede in una veste, soprattutto se di successo, è difficile scrollarsela, però devo moltissimo a quella edizione con Ron. Ricordo una situazione molto tranquilla, vissuta in maniera rilassata, giocando un po' come se non fosse il Festival... e questa leggerezza ci ha premiato. E' una leggerezza che voglio portarmi dietro anche in questa edizione, vorrei che fosse un'esperienza bella e serena."
A Sanremo ti presenti con "Il terzo fuochista". Come è nato questo brano e perché lo hai scelto per il tuo ritorno a Sanremo?
"E' un brano che ben rappresenta il teatro canzone, il più giusto per rappresentarmi adesso. Ho scritto la musica insieme a Ruggiero Mascellino, e Massimo Venturiello ha scritto il testo. Eravamo in tournée con "Gastone" e siamo passati per il Salento, vicino al paese d'origine di Massimo, così ci siamo ricordati delle feste patronali di quando eravamo ragazzini, di quel mondo che non esiste più e abbiamo cercato di ricrearlo nella canzone."
Il tuo "ospite" della serata di giovedì sarà proprio Massimo Venturiello, tuo compagno e tuo partner nelle ultime fatiche teatrali. Come reinterpreterete la canzone in gara?
"Una sorpresa, una piccola messa in scena!"
In questi anni hai girato l'Italia con tantissimi spettacoli teatrali e musical. Qual'è stata la tua più grande soddisfazione e l'incontro più importante?
"L' incontro più importante sicuramente quello con Massimo Venturiello, che mi ha dato il coraggio di mettermi in gioco anche con il teatro, come attrice e come cantante. Lo spettacolo di più grande soddisfazione sicuramente "Romana" che considero il punto centrale, più importante del mio percorso artistico."
Come hai già accennato, in queste settimane eri in tournée con lo spettacolo teatrale "Gastone" di Ettore Petrolini. Come ti sei trovata nei panni di Lucia?
"Molto bene anche se ho dovuto tirar fuori un lato un po' perfido, che non è il mio nella realtà... diciamo che mi sono molto divertita ad assumere un ruolo diverso da me, ma allo stesso tempo mi sono ritrovata nell'estrazione popolare romana di Lucia."
Quali sono i tuoi progetti per il dopo Sanremo?
Innanzitutto verrà pubblicata una nuova versione del mio ultimo album, "Romana", contenente la canzone di Sanremo. Riprenderò il tour di "Romana" dal 16 marzo in Puglia, lo spettacolo sarà ad aprile all'Eliseo di Roma."
Tra i big e i giovani di quest'anno c'è qualcuno che apprezzi particolarmente?
"I giovani li conosco poco... tra i big apprezzo molto Concato, Silvestri ed in mondo particolare Simone Cristicchi, poi ci sono anche Mango, gli Stadio e la Ruggiero. Baudo ha fatto veramente un ottimo cast!"
E per finire... lascia una dedica per i visitatori di Linksanremo.it che ti ascoltano al Festival!
"Spero per tutti gli ascoltatori che la musica italiana si risvegli dal limbo, che questo Festival segni un nuovo inizio."
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Elsa Lila (“Il senso della vita”)
Fabrizio Moro (“Pensa”)
FSC (“Non piangere”)
Grandi Animali Marini (“Napoleone azzurro”)
Jasmine (“La vita subito”)
Marco Baroni «(«L’immagine che ho di te”)
Mariangela («Ninna nanna”)
Patrizio Baù ("Peccati di gola»)
Pier Cortese («Non ho tempo»)
Romina Falconi («Ama»)
Sara Galimberti («Amore ritrovato»)
A questi 11 artisti della Sezione «Giovani», si aggiungono i 3 finalisti di «Sanremo-Lab – Accademia della Canzone di Sanremo»:
Khorakhané («La Ballata di Gino»)
Piquadro («Malinconiche sere»)
Stefano Centomo («Bivio»)
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Nella primavera del 1990, Manchester era una città alle prese con una rivoluzione pop-culturale che stava attirando l’attenzione dei media mondiali. Gli Stone Roses e gli Happy Mondays erano al loro apice; Hacienda era diventato il nightclub sulla bocca di tutti; un’ondata di musica, moda e stili inediti convergevano per creare un avvincente insieme di suoni ad ampio raggio e nuovi stili.
Allo stesso tempo, in un piccolo ufficio sulla stretta via chiamata Chapel Walks, si stava pianificando una nuova impresa musicale del tutto differente da quello in circolazione. Un manager di nome Nigel Martin-Smith si era reso conto che, nonostante tutto questo salutare fermento nell’area di Manchester, le classifiche pop britanniche si erano appiattite. Non c’era stato un decente fenomeno nazionale da quando i Bros erano diventati strani, e – sì, la situazione era davvero così tragica – l’unico gruppo in quella categoria che aveva generato un po’ di sano entusiasmo, era quello dei New Kids on the Block. Ma, anche i NKOTB stavano diventando un po’ scontrosi e difficili da gestire. Perché allora non prendere un gruppo d’amabili ragazzi britannici della porta accanto, che cantassero del buon pop e fossero in grado d’offrire una giusta dose d’intrattenimento sul palcoscenico? Le idee migliori sono sempre le più semplici.
Nel 1990, Martin-Smith assemblava un gruppo di cinque ragazzi della classe operaia dal Nord-Ovest: Gary Barlow, un 19enne da Cheshire che aveva cantato e suonato l’organo nel circuito dei club del nord per cinque anni; Howard Donald, 21 anni, un carrozziere con qualche esperienza come modello e ballerino; Jason Orange, 19, un imbianchino e decoratore che aveva ballato in un programma TV intitolato The Hitman and Her; Mark Owen, 16, un ex modello bambino e una giovane promessa del Manchester United, e Rob Williams, un giovane modello di 16 anni da Stoke on Trent.
Nessuno di loro aveva qualche esperienza di palcoscenici a livello standard; Gary aveva imparato a lavorarsi il pubblico suonando nei locali, gli altri quattro attraverso le competizioni di break dance e gare di passerella di Manchester. Non si trattava quindi di ragazzini che avevano calcato i palcoscenici delle recite scolastiche e il loro background in fatto d’esibizioni era, come racconta oggi Gary Barlow, importante. “Penso abbia fatto la differenza per noi. A 17 anni mi esibivo nei locali dove dovevo comprendere subito l’umore e i gusti del pubblico, scegliere velocemente una lista di canzoni e nel giro di 40-45 minuti avere conquistato l’applauso di tutti, come in Phoenix Nights. T’insegna a lavorarti il pubblico. Se osservate i nostri spettacoli, vedrete che sono molto teatrali, quasi come in un cabaret. Tutto riporta a quei vecchi tempi degli esordi”.
Avevano scelto Take That come nome del gruppo (“la migliore di una serie d’idee” chiarisce Gary, ma poteva andare peggio – la prima idea era “Kick It”) e trascorso due anni a prepararsi sulle coreografie assieme con altri ballerini, a provare le composizioni di Gary e ad indossare qualche vestito fasciante di dubbio gusto. “Abbiamo imparato il mestiere nel corso di un paio d’anni”, continua Gary. “Oggigiorno, ti metti a tavolino con un manager con una lista di sondaggi e grafici sul pubblico che vuoi accaparrarti e con delle buone strategie di mercato, li fai tuoi uno per uno. Ma, all’epoca era un lavoro piuttosto improvvisato e che si affidava alla fortuna”.
Questo affidarsi alla sorte si è rivelato la strategia più efficace, almeno quanto le moderne strategie di business, ma, per i Take That non è stato un successo immediato: la stampa dedicata ai teenager aveva assunto un atteggiamento ambivalente nei loro confronti e dopo un’audizione per un’importante etichetta discografica nel 1992, la band aveva pubblicato tre singoli risultati dei flop, prima che la loro cover dei Tavares del 1975, il successo pop-disco It Only Takes A Minute raggiungesse la posizione #7 nella classifica. Seguirono poi A Million Love Songs, I Found Heaven e Could It Be Magic, una cover di Barry Manilow che i Chemical Brothers usarono per aprire i loro spettacoli nella semi-leggendaria e trendy moda dei rave di metà anni ’90 all’Heavenly. In qualche modo, come ha detto Jo Whylie, Take That “è sempre stata la boyband che era consentito apprezzare".
Per la fine del 1992, i Take That avevano generato isterismi in ogni angolo della Gran Bretagna, ed iniziato un regno durato quattro anni come i re del pop nazionale che, al momento dello scioglimento avvenuto nel 1996, si sarebbe tradotto nell’essere incoronati come il gruppo inglese di maggior successo dai tempi dei Beatles, con vendite d’oltre 25 milioni di dischi. Il loro album del 1993 Everything Changes ha sfornato quattro numeri uno nel Regno Unito – Pray, Relight My Fire, Babe e Everything Changes, e sparso il loro successo anche nel resto d’Europa. L’album “Nobody Else” del 1995 ha poi lanciato la loro più grande hit, la meravigliosa “Back For Good” la quale è diventata un moderno standard in tutto il mondo, con 89 cover in praticamente ogni singolo genere musicale.
Questi erano tempi gloriosi, quando persino i membri della critica musicale più snob, presero ad apprezzare il pop perfetto dei TT. Ma nella vita di una popstar ci sono anche momenti meno luminosi e Mark Owen racconta di un episodio emblematico della loro popolarità: “Ci stavamo dirigendo verso un albergo in Italia e la strada da entrambi i lati era piena zeppa di persone che inseguivano il nostro bus. C’era un bel po’ di confusione, gente che correva in strada e urlava mentre noi giungevamo all’albergo sotto scorta della polizia. Quello, per me, riassume perfettamente il significato d’essere in una band, con tutti i viaggi intorno al mondo e le reazioni dei fans”. Aggiunge poi che nella storia dei TT ci sono stati anche momenti surreali, come quando il gruppo si è ritrovato a prendere il tè con Lady Diana a Kensington Palace, o come quando, seduti sul divano della casa di Elton John, i ragazzi lanciavano richieste musicali al padrone di casa che le suonava puntualmente seduto al suo pianoforte.
Quello accaduto dopo è diventato uno degli episodi più raccontati nella storia del pop. Nell’estate del 1995 Robbie, che coltivava da tempo una certa frustrazione nei confronti della sua militanza nel gruppo, dopo aver partecipato ad una festa con gli Oasis a Glastonbury, decise di lasciare la band. Gary, Mark, Howard e Jason continuarono come quartetto (collezionando nuovi successi con canzoni come “Sure” e “Never Forget”) prima di sciogliersi nel Febbraio 1996. L’annuncio ebbe un tale impatto da occupare le prime pagine dei giornali e i titoli di testa dei TG nazionali e spinse alla creazione di una linea d’emergenza per rispondere alle reazioni dei fans. Lo scioglimento risultò traumatico anche per i membri dei Take That. Jason prese a viaggiare, ma Howard, Robbie, Mark e Gary si ritrovarono a farsi concorrenza a vicenda con i loro rispettivi dischi solisti, con il rapporto tra Gary e Robbie in particolare sempre più logoro.
Nonostante rimasero in contatto tra loro, i quattro andarono ognuno per la propria strada, affrontando gli alti e bassi, fino al 2004, quando la seconda metà della storia iniziò. Si parlava da un po’ della pubblicazione di una raccolta di successi del gruppo e della realizzazione di un documentario, e per il 2005 tutti si erano messi d’accordo circa i contenuti del greatest hits. Poi, ansiosi d’evitare la creazione di uno di quei documentari di bassa qualità, con commentatori di fenomeni culturali che dicono fesserie, la band decise di farselo da soli. Mark Owen chiese a Robbie di partecipare e, con loro grande sorpresa, lui accettò, ma non con il resto della band.
Per l’autunno girarono il documentario e poi giunse il suggerimento di un promoter di rimettere insieme il gruppo per un tour. Si ritrovarono entusiasti all’idea di tornare insieme e quando, il 16 Novembre 2005, il documentario nominato al Rose D'Or raccolse ascolti nazionali pari a sette milioni di telespettatori, quell’idea prese forme reali. I biglietti per i concerti andarono in vendita il 2 Dicembre con tutte e 19 le date sold out nel giro di un’ora e dieci minuti; dovettero aggiungere cinque date negli stadi per venire incontro alla pressante richiesta.
La band stessa rimase sorpresa da tanta calorosa accoglienza. “Pensavo che la maggior parte della gente fosse andata avanti con la propria vita”, commenta Howard Donald. “Sapevo che c’era interesse attorno a noi, visto che avevamo chiuso ancora la top, le nostre canzoni ancora venivano suonate nelle radio, e spesso la gente ci diceva quanto bello era stato il periodo in cui circolava la nostra musica e quanto erano belli i nostri concerti. Ma, non credevo che la gente si sarebbe precipitata a comprare i biglietti per il nostro nuovo tour. Non avevamo la sicurezza di dire, ‘mettiamo insieme 20 date’. All’inizio abbiamo fissato qualche data per vedere come sarebbe andata, ma siamo stati costretti ad aggiungerne molte altre, vista l’enorme richiesta del pubblico. Ci siamo sentiti in un certo senso sopraffatti e piacevolmente impressionati da tutta la situazione”.
Il tour è iniziato ad Aprile di quest’anno. La prima sera a Newcastle, Mark Owen dando una sbirciatina dal palco, qualche ora prima dell’inizio dello spettacolo è rimasto sconvolto dal numero di persone già presenti; “qualcuno”, ricorda, “aveva uno striscione con su scritto ‘Non vi abbiamo mai dimenticato’ e lo teneva ben in vista anche se ancora non c’era nessuno sul palco. In quel momento”, spiega Mark, “sapevamo chiaramente quello che dovevamo fare: offrire al pubblico due ore di puro divertimento e di pop al massimo livello”.
Meno frenetici di un tempo nelle coreografie e in generale più grandi e maturi, i concerti prevedevano una passeggiata tra il pubblico e un numero sui dieci comandamenti dell’essere in una boy band – più un ologramma di Robbie Williams, che appariva in Could It Be Magic. Critica e pubblico ha amato lo spettacolo, quindi l’idea di un nuovo album ha preso sempre più piede. Stavolta, però, con tutti e quattro i protagonisti ad un livello superiore in fatto di maturità musicale e personale, la fase di composizione delle canzoni non è stata gestita solo da Gary, ma divisa equamente tra lui e gli altri della band, Jason, Mark, Howard e alcuni collaboratori esterni.
“C’è stata una collaborazione sin dall’inizio tra di noi, dal punto di vista dei testi e delle melodie”, spiega Jason. “Avevamo un laptop che ci passavamo; ogni volta che uno di noi sentiva arrivare l’ispirazione lo prendeva e inseriva i suoi pensieri. Per esempio, c’è stata una volta che gli altri stavano canticchiando qualcosa, mentre io stavo scrivendo al computer, pigiando freneticamente i tasti come se fossi posseduto, in preda al flusso di coscienza. Passai il laptop agli altri e leggendo iniziarono a ridere, mentre continuavano a passarsi il computer. Alla fine, più leggevano e rileggevano, più affioravano le buone idee da quel fiume di parole".
“Tutti noi della band”, continua Jason, “eravamo consapevoli che l’album doveva essere potente, in grado d’essere apprezzato nella sua interezza, non preso in considerazione sulla base della reputazione dei Take That. Si può vendere un tour sulla base della nostalgia, e noi l’abbiamo fatto”, ammette. “Ma non puoi vendere nuovo materiale basandoti sulla stessa nostalgia – deve esserci la qualità”.
Abbiamo osservato i Take That crescere; qualcosa nella loro franchezza ci ha invitati ad entrare nel loro mondo e, ovviamente, anche noi siamo cresciuti con la loro musica. Si contano sulla punta delle dita le persone che almeno una volta non si sono lasciate trasportare dalla loro musica, trascinate sulla pista da ballo dalle loro canzoni più ritmate e ora giunge la deliziosa nuova opportunità di rivivere quei bei tempi. Che i Take That siano tornati per restare? Back for good
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Sanremo 2007: ufficializzati i duetti di giovedì
Sono stati ufficializzati poco fa gli accoppiamenti di giovedì.
Dopo aver sciolto gli ultimi dubbi ecco come si presenteranno i 'Big' nella terza serata:
Al Bano - Vokala Grupa Cosmos
Leda Battisti - Kledi Kadiu e Sabrina Amato
Marcella e Gianni Bella - The Former Ladies Of The Supremes
Fabio Concato - Tullio De Piscopo e Michele Zarrillo
Simone Cristicchi - Sergio Cammariere
Johnny Dorelli - Stefano Bollani
Francesco con Roby Facchinetti – Anggun
Amalia Grè - Mario Biondi
Mango - Laura Valente
Piero Mazzocchetti - Amii Stewart
Paolo Meneguzzi - Nate James
Milva - Enrico Ruggeri
Nada - Cristina Donà
Paolo Rossi - Têtes De Bois
Antonella Ruggiero - Coro Sant’ilario e Coro Valle De Laghi
Daniele Silvestri - Capone & Bungtbangt
Stadio - Teresa Salgueiro
Tosca - Massimo Venturiello
Velvet - Francesco Sarcina
Zero Assoluto - Nelly Furtado
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Appena sfornata la lista dei nomi dei partecipanti alla 57ma edizione del Festival di Sanremo, in onda dal 27 Febbraio al 3 Marzo 2007:
- Al Bano
- Leda Battisti
- Gianni e Marcella Bella
- Fabio Concato
- Simone Cristicchi
- Johnny Dorelli
- Roby Fachinetti e Dj Francesco
- Amalia Grè
- Mango
- Piero Mazzocchetti
- Paolo Meneguzzi
- Milva
- Nada
- Paolo Rossi
- Antonella Ruggiero
- Daniele Silvestri
- Stadio
- Tosca
- Velvet
- Zeroassoluto
Un’edizione all’insegna del rinnovamento, dunque. Tra questi mi verrebbe da salvare per simpatia solo Cristicchi e Silvestri, perchè sono quelli che, meno degli altri, sanno di ragnatele, naftalina, riciclo e nepotismo. Riserve sui Velvet e sulla Ruggiero. Il resto dei concorrenti (tranne due) può tornare bellamente alla propria postazione al museo delle cere.
Non conosco Piero Mazzocchetti (famoso in Germania, dicono), e quindi non posso stroncarlo a priori. Però il rischio che faccia la fine di Alessandro Safina, che, una volta accettato di entrare a far parte della discografia nazionale ha perso anche quel poco di credibilità che si era guadagnato all’estero, è forte. Amalia Grè, invece, è un colpo basso: io scommetto già tutto quello che possiedo (un paio di noccioline caramellate e un fiordifragola sciolto) su di lei. Se non conoscete la sua hit “Io cammino di notte da sola“, procuratevela con qualsiasi mezzo lecito o illecito. Il suo lamentoso squittìo, degno di un raduno di topi che stanno per essere stritolati dai cingolati di un carro armato, non può che farvela amare incondizionatamente.
Tra i giovani, da segnalare Pier Cortese reduce da “Souvenir“, Jasmine (la nuova Jenny B), il duo di amici defilippati Piquadro, l’odiosa Mariangela di “Mama o m’amerà“, e la rumena Elsa Lila.
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Sono questi i programmi ed i personaggi finalisti all’Oscar Tv, in onda domani sera (ore 21.10) dal teatro Ariston di Sanremo, in diretta su Rai Uno.
Programmi:
Ballando con le stelle, Domenica In, Dopo TG1, L’Eredità, Porta a Porta, Super Quark e Uno Mattina (Rai Uno); Quelli che il… calcio (Rai Due); Che tempo che fa e La grande storia (Rai Tre); La storia siamo noi (Rai International); Matrix, Striscia la Notizia e Zelig Circus (Canale 5); Le Iene e Mai dire lunedì (Italia 1); Le invasioni barbariche, Markette e Otto e Mezzo (La 7); Sky Calcio Show (Sky Sport).
Personaggio femminile:
Milly Carlucci, Micelle Hunziker e Simona Ventura.
Personaggio maschile:
Adriano Cementano, Fabio Fazio ed Ezio Greggio.
Personaggio rivelazione:
Cristina Chiabotto, Ilaria D’Amico e Pupo.
Miglior Fiction:
Don Matteo, Il Grande Torino e Orgoglio (tutte di Rai Uno).
Miglior TG:
TG1 e TG La7.
Daniele Piombi e Milly Carlucci hanno sottolineato che tutti i partecipanti (per la prima volta dell’Oscar Tv) alla ‘gara’, saranno presenti in sala.
Questi tutti gli ospiti presenti domani sera a Sanremo: Andrea Agresti, Amadeus, Gaetano Amato, Serena Autieri, Paolo Belli, Claudio Bisio, Susy Bladi, Alessandra Canale, Cristina Chiabotto, Piero Chiambretti, Mario Cipollini, Riccardo Cocciante, Maddalena Corvaglia, Ilaria D’Amico, Tosca D’Aquino, Francesco Di Roberto, Ciro Esposito, Fabio Fazio, Beppe Fiorello, Fabio Fulco, Remo Girone, Luca Giurato, Ezio Greggio, Micelle Hunziker, Luciana Litizzetto, Luca e Paolo, Enrico Lucci, Monica Maggioni, Alessia Marcuzzi, Marco Mazzocchi, Trio medusa, Clemente Mimum, Franco Neri, Sabrina Nobile, Daniele Pecci, Pupo, Antonio Ricci, Alessandro Sarno, Melissa Satta, Alessandro Sortino, Simona Ventura e Thais Wiggers.
fonte: www.sanremonews.it
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Inviato da ilcuoredelloceano il 08/03/06 @ 22:28 via WEB
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Sono contenta..davvero contenta...
Lo merita...è dolcissimo....carinissimo...e la sua canzone fin dalla prima serata e' stata quella che piu mi e' rimasta impressa da subito per la sua melodia ..per il suo ritornello (che molte canzoni nemmeno ne hanno uno) e per la sua semplicita'...spontaneità...
E come hann detto ieri i Critici a Domenica in:
C'e' proprio bisogno di ragazzi come Povia in una societa' come quella di oggi....di ragazzi che ci aiutino ancora a sognare...che esprimano il romanticismo eroico e ottocentesco...che emanino clima di fiaba....
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Ciao a tutti!!!
E anche il Festival è finito...il peggio è passato come ha detto Victoria Cabello!
Che dire...la canzone di Povia in fondo non è male e il testo di certo non parla di piccioni ma bisogna saperlo interpretare, cosa che a mio dire nn è difficile...!
Oggi sono stata a Domenica In, non so se avete visto i ragazzi con le magliette rosse e bianche sotto il palco...beh io ero una di loro!
Ho potuto riascoltare un po' di canzoni e ancora una volta confermo che lì sono generalmente tutte non male.
Quella di Zarrillo cmq è davvero stupenda, così come quella della Bencini e di Ron.
Beh, alla fine si sa, avrà davvero vinto chi venderà più dischi e verrà trasmesso più volte alla radio quindi non ci resta che stare a vedere come si evolverà la situazione ora che tutto è terminato...
Buon proseguimento a tutti!!
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Ci sono momenti
che passano in fretta
e il tempo che vola
sa di sigaretta
Ci sono momenti
che pensi alla vita
ed altri in cui credi
che è proprio finita
E ti viene da vivere
e ti viene da piangere
e ti viene da prendere un treno
andare affanculo e lasciare tutto com’è
che qui non è facile
e ti senti fragile
eh qui dove tutto quello che conta è quello che senti
e sentire com’è, sentire com’è…
Com’è straordinaria la vita
com’è, coi suoi segreti, i sorrisi, gli inganni
Com’è straordinaria la vita
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all’inferno
Com’è straordinaria la vita
che non si ferma mai
si! Non si ferma mai!
E ti viene da vivere
e ti viene da credere
e ti viene da provarci ancora
continuare a lottare e dare il meglio di te
che qui non è facile
e ti senti fragile
eh qui dove tutto quello che conta è quello che senti
e sentire com’è, sentire com’è…
Com’è straordinaria la vita
com’è che ti fa credere, amare e gridare
Com’è straordinaria la vita
che non si ferma mai
si! Non si ferma mai!
Eh eh eh
eh eh eh
Com’è straordinaria la vita
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all’inferno
Com’è straordinaria la vita
che non si ferma mai
si! Non si ferma mai!
E mi viene da ridere
e mi viene da vivere!
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è stata definita in tutti i modi, da Canzone dello Zecchino d'Oro a Canzone Reazionaria.
La prima cosa che mi viene da chiedermi è se le Canzoni dello Zecchino abbiano una minore dignità umana, sociale, artistica, dato che si usa il paragone per svilire. Ascolto il coro dell'Antoniano da 31 anni e trovo che abbia prodotto motivi celeberrimi non solo tra i piccoli ma anche tra gli adulti e che comunque il parere di un bambino non sia di minor conto di quello di un grande.
le canzoni cosiddette da bambini, sono più difficili da concepire e realizzare, non più semplici, perchè sono scritte da adulti che devono esprimere contenuti di musica e parile con un linguaggio che haimè nella maggior parte dei casi hanno perduto negli anni
le canzoni da bambini, se ben fatte, sono la sintesi più perfetta di cose altissime espresse in modo semplice e chiaro
i valori dell'infanzia sono i valori più puri e semplici ma sono anche quelli che dovrebbero fungere da basi e fondamenta dell'età adulta.
le canzoni per l'infanzia, così come la letteratura, insegnano a vari livelli, a seconda delle capacità dell'uditore.
infatti i concetti riportati da povia nel brano non sono per nulla infantili e direi neppure adolescenziali. sono di un adulto che più adulto non si può, sono la sintesi ed il succo di una vita intera di esperienze affettive e relazionali.
vanno completamente contro a tutti gli ideali proposti dal costume corrente dell'amore-passione, amore-coinvolgimento, dei voli pindarici che fa fare il rapporto di coppia, del sentiorsi un tutt'uno col partner.
bellissimo!
ma non è tutto, perchè se fosse tutto, ogni coppia prima o poi crollerebbe di fronte alla quotidianità del vivere che invece è tutt'altro che svettare in cima ad un monte.
il quotidiano è la vita che fa il piccione, che vive di opportiunismo, che si "barcamena" per il cibo, che vola solo per spostarsi.
possibile che anche lui pensi di essere un aquila, ma nel suo essere piccione può avere molte e molte soddisfazioni.
così l'amore dei nostri nonni, che se non replichiamo in alcuni suoi aspetti rischiamo di perdere dopo i primi 3-2 anni di passione o sicuramente dopo i primi gravi problemi familiari.
l'amore è anche impegno, è sopravvivere insieme alla vita, è un progetto reale.
è una canzone che fa pensare molto e che riporta alla realtà dell'intimo di ognuno, quella di povia, costringendoci a guardarci dentro.
poi, ad ognuno il giudizio personale e ripettabilissimo. questo era solo il mio.
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Inviato da: lottergs
il 24/03/2009 alle 21:43
Inviato da: toorresa
il 24/03/2009 alle 20:50
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il 24/03/2009 alle 20:23
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