Vincere e vinceremo!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


decisione che ci riporta indietro 10 anni!   Ma se una sentenza relativa ad un gesto tecnico che avviene sul campo è pur sempre discutibile, lo sono molto meno i fatti di cronaca  avvenuti a margine della partita Genoa-Fiorentina. Per quell'incontro, a causa di esso, giace tuttora in ospedale un uomo in fin di vita. Stamani è uscita l'indiscrezione che vorrebbe l'osservatorio del Viminale deciso a non punire la tifoseria genoana, per i commenti a questa eventuale decisione attendiamo l'ufficialità che invece già c'è per la giustizia sportiva. Il giudice sportivo Giampaolo Tosel infatti ha già parlato: Lapalissiano come certe scelte - condite da grottesche e arzigogolate sedicenti motivazioni - spazzino via la residua fiducia nel baraccone che è ormai diventato la cosiddetta "giustizia sportiva". Ma d'altronde ogni credibilità si è ormai dispersa negli anni passati, massime con i processi farsa di Calciopoli. Potremmo mettere a confronto sentenza e motivazioni odierne con quelle adottate dall'alto organismo nel febbraio di 3 anni fa, quando la Fiorentina fu multata di 1750 euro per "avere i suoi sostenitori - si leggeva nella nota ufficiale - lanciato un acino d'uva contro un Assistente colpendolo sul collo". Ma parrebbe che facessimo ironia fuori luogo o che atteggiassimo la Fiorentina a vittima e perseguitata. Così non è. Stefano Prizio