Comte de Morangias

Post N° 93


L'uomo mi aspettava in compagnia di due signori che mal celavano la loro professione. Ho dovuto addormentarli. Mi sono seduto davanti a lui. Ha iniziato a vagheggiare di punizioni divine. Balbettava vergognosamente. Mi ha fatto ridere, poi quando ha visto la lama luccicare nella penombra, la sua vescica non ha retto. L'africano ha una certa età, bisogna dirlo. L'ho invitato a parlare se desiderava tenersi stretto alla vita. Lentamente l'ho fatto calmare, aveva provato ad urlare prima di ritrovarsi il mio collo del piede in sospensione all'altezza della tempia. Ho bisogno di alcune informazioni su fonti vaticane e lui me ne ha fornite una piccola ma significativa parte. Si è sciolto il teologo venuto dalla Savana, e parlava, parlava, tirando in ballo argomentazioni di indubbio interesse filosofico. L'ho salutato cordialmente prima di infilargli una siringa nel deltoide, trapassando con l'ago la tunica nera. Dormirà per molte ore ed al suo risveglio troverà i due poliziotti di scorta ancora dormienti nella vasca da bagno. Un passo di nuova energia è così compiuto. Anche questa volta ho lasciato la vita all'avversario. Mi preoccupa leggermente tutta questa pietà che mi nasce negli occhi. Sto forse mutandomi in anima pia?