Comte de Morangias
Le avventure del conte aggiornate giorno dopo giornoHo ben dissimulato il corpo martoriato del poveretto su un treno merci. A quest'ora sarà già a Milano, certamente mal ridotto, ma sicuramente vivo. Non parlerà il poveretto, sa bene che andrebbe incontro ad una morte certa.
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E' un treno merci. Belle visuali di colore acciaio. Lunghe processioni di spazi silenti e neri. Nel fuoco di elettricità osservo i vagoni che sfilano. lunghi, uno che segue l'altro e cambia vergogna.
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Le attese nell'oscurità. Gli angoli remoti di una città assediata. Ecco lo scenario dei prossimi eccidi, laddove le vittime sono pensiero ed estasi.
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Non dirò quel che è stato dell'emissario, per sicurezza. Ho accolto preghiere sconosciute, e posso dirvi che adesso il ragazzo è lontano.
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Ho inchiodato l'uomo a pali di colore.
- Mi hai detto di aver compiuto l'azione, ed è falso. E' solo uno squarcio sul fegato quello che hai concluso. Ora qualcuno mi chiede clemenza per te.
Ma tu ben sai che ogni concessione si fa mostro antropofago ed è necessario dunque andare avanti. Gli uomini non apprezzerebbero di essere sbranati come carogne lasciate al sole. La salvezza corre sulla strada lunga, lastricata di crimini.
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Eccomi nuovamente sul lungotevere Cenci. Il ragazzo è venuto a riscuotere il denaro. Ancora non sa che quello che lo aspetta è una lama affilata sulla giugulare. L'inetto non è riuscito ad eliminare il teologo, lo ha soltanto ferito. E questo non mi basta. Sarò costretto a rettificare personalmente il corso degli eventi, ma prima vanno distruibite le pene, con implacabile applicazione.
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Adesso che gregoire de Fronsac ha definitivamente lasciato i regno dei vivi siamo pronti a ricucire le trame del nemico. L'avversario saluta dolcemente le luci che lo accecheranno.
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Amo il castoro che odia.
la vecchia baldracca, lunga speranza di mondi che in frantumi si spaccano con resistenza che non esiste. Chi vede questo labbro perde un crine di cavallo .....
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Il rullìo aspettando la risacca si risolve nel vitreo straniante delle forme che non si chiedono al fallimento.
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Fronsac ha una spada piantata nel petto. un occhio è lunga attesa, una gamba segata nella vergogna degli ilari, prepotenti da lanciare attraverso i ponti, tanto per bere bottiglie di invecchiamenti che nessuno potrà sapere. Aspetto i bravi studenti che fanno l'expertise di vini che mai vedrebbero. Non amo i sommeliers, gente che non hai mai avuto il terreno sotto alle unghie.
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sovente succede di diventar orgoglio di povera tenzon lacrimante. abbruttiti ci scagliamo contro le povere virtù degli usignoli finti. usigniuoli...amore. Rendendo l'idea confermo che Fronsac è stato soppresso.. troppo indagare senza virtù e pena. Martoriamo le ginocchia del vecchio avo che chiede ludica speranza. Abla la lingua... tu amor.... oceano esta la pulsa del mar del nuevo encerro. Mar : I fantasmi.
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Preparati i flagelli orpello e lingua dagli scantinati dei cavernicoli. Grazie delle attenzioni, serpe di manuale bruciato.
Sappiate che fronsac è morto. era troppo modaiolo, pretendeva una sovranità nei tempi. è morto. si cammina sulle pietre bianche.
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Arrivano gli studiosi in eresia e ricordo la drammaturgia elementare. Sezioni di arti in tensione muscolare. Il forte nero sulla pelle ricorda le lingue arse in ultima vittoria.
Siamo a Serajevo, Fronsac rischia di perdere l'unico occhio buono tra pochi secondi.
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Finiranno le sere svolte supreme al tosco blu degli argini poveri e mareggianti. Offritemi il ghigno e la risata fatta di tela e cammelo. Passatemi la notte.
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la notte a Sarajevo è dolce. Mi cavo gli occhi parlando dei poveri affranti. Ma guarda il mondo, gente che muore. E' tutto finito.
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I petali a macerare nel fondo di un calice. I drappeggi caduti sul marmo e la luce dell'astro del giorno richiama virtù. Abbandonare il castello agli inservienti. Liberare i cavalli di colore, nelle stalle feconde. Inorridiscono i braccianti.
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Nessuno avrebbe dovuto, erompere nella tumultuosa rivolta.
La vendetta chiede asilo, ed il ricordo di antiche tragedie solcano la pupilla stanca.
Gli archetipi si stagliano poderosi e rasentano il precipizio.
Via dalla strada ombre furtive. Lasciate che il giallo si compia.
Vi aspetto.
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Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 03:04
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 03:01
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 02:57
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 21:14
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 21:05