San Lazzaro (Bologna)Con la demolizione di quello che fu il palco dell’orchestra, al tempo che si ballava anche all’aperto, sono materialmente iniziati i lavori per la realizzazione della nuova struttura fissa che sostituirà il vecchio RistoTenda dell’Arci di San Lazzaro (Bologna). Una realizzazione attesa da anni dal consiglio direttivo e dagli oltre cinquemila soci del grande circolo, uno dei maggiori d’Italia, che evita di montare la grande struttura metallica, e il telone, a primavera per poi smontarla in autunno, con rischi e fatiche per i volontari. La nuova costruzione sarà dedicata alle sagre stagionali, alle tombole, e alle attività istituzionali del circolo, presieduto da Carlo Pesci con vice Franco Fanizzi. L’edificio, progettato dall’architetto sanlazzarese Maurizio Tamburin, avrà un’ossatura in cemento armato ma con una superficie coperta minore del precedente tendone: 827 metri quadri invece che 972. Al piano terra il salone per sagre e altre varie attività, le cucine con servizi coperte da un soppalco adibito a deposito e, sotto, un piano interrato come magazzino servito da un montacarichi. Sul lato ovest un prolungamento del tetto (che sarà a due falde in alluminio), con travi in legno lamellare, andrà a formare un pergolato copribile con una tenda per migliorare la fruibilità esterna. E sul tetto è prevista l’installazione di solare termico e di impianto fotovoltaico. La nuova struttura, quindi, sostituirà per sempre il vecchio RistoTenda ormai inadeguato e con una pessima immagine dal punto di vista estetico. Eppure tale struttura “mobile” fu utilizzata per un ventennio per le tante sagre gastronomiche organizzate con grande successo dall’Arci, a sostegno dei gruppi sportivi, per pranzi e cene benefiche e di associazioni di volontariato. Col tendone che però non proteggeva del tutto commensali e personale di servizio dal caldo torrido d’estate, nonostante le ventole, e il freddo delle serate primaverili o autunnali. Un monta e smonta, ogni anno, comprensivo di attrezzature di cucina e arredi che ora, finalmente, potrà essere dimenticato.Giancarlo Fabbri