Savenidice

Un corso per imparare a intrecciare la paglia


Una tracciatrice all’opera in occasione di una “veglia” al Museo di Arti e Mestieri di PianoroPianoro (Bologna)Il Museo di Arti e Mestieri, in via del Gualando 2 a Pianoro (Bologna) ha organizzato un corso introduttivo all’intreccio della paglia come si faceva una volta. Le lezioni si terranno nel museo sabato 6, dalle 15 alle 18, e domenica 7 aprile, dalle 9 alle 12, per partecipare è richiesto un contributo di 25 euro, per lezioni e materiali, e un ampio e robusto grembiule. Per informazioni: 338-7738701 dalle 9 alle 12. Grazie alle lezioni di esperte tracciatrici si imparerà a riconoscere la varietà di grano adatta all’intreccio, a pettinare, spagliare, cimare gli steli, a selezionare e preparare le mannelle, a trecciare e a rifinire la treccia. A ogni partecipante verrà fornito il materiale necessario per imparare a trecciare durante le ore del corso e per poter continuare a produrre treccia a casa. Le strisce di paglia ottenute saranno utilizzate, nel successivo corso di specializzazione, per preparare dei manufatti come, per esempio, cappelli, sporte, borse, eccetera.Imparare a trecciare la paglia di grano è un modo per stare insieme, per riscoprire antiche manualità e pratiche lavorative, ormai sopite, per realizzare poi con le proprie mani, con pazienza e soddisfazione, oggetti semplici e utili. L’iniziativa, è promossa dall’associazione “Territorio e civiltà dei mestieri”, gode del patrocinio dell’Ibc (Istituto per i beni artistici culturali e naturali) e del Comune di Pianoro, e sostenuta da Emilbanca Banca di Credito Cooperativo.Come scrive Adriano Simoncini, direttore scientifico del museo, nel suo bel libro “Il crepuscolo della civiltà contadina” con foto di Mauro Bacci, la produzione della treccia era, nel bolognese, «attività esclusiva in una zona dell’Appennino che gravitava attorno al mercato di Scaricalasino e comprendente, ma nemmeno per intero, i territori dei comuni di Monghidoro, Loiano, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno e Monterenzio. Trecciare – precisa Simoncini –,non era un passatempo ma una necessità. Consentiva di raggranellare i denari per il sale, per l’olio, il petrolio e poco altro». Un volume edito dall’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Loiano nel 1990, ormai esaurito, che è anche andato a ruba. Nel senso, come ha raccontato lo scrittore in occasione di una “Veglia al Museo”, che alcune copie, che erano in dotazione a biblioteche pubbliche, sono sparite degli scaffali.