Savenidice

All’Arci la nuova struttura è già al tetto


San Lazzaro (Bologna)La nuova struttura che sta sorgendo accanto al circolo Arci di San Lazzaro (Bologna) è già giunta al tetto. In questi ultimi giorni, infatti, sono state montate le grosse centinature in legno lamellare, che ora sostengono la copertura definitiva in legno coibentato e alluminio.Tutto fa quindi presumere che già dalla primavera del 2014 sarà infine possibile utilizzare il nuovo edificio per le consuete attività del circolo ricreativo come le sagre, pranzi e cene a sostegno delle associazioni di volontariato, le tombole e le varie iniziative istituzionali. E dire che il cantiere era stato avviato nell’ottobre scorso con la demolizione di quello che fu il palco dell’orchestra quando si ballava all’aperto. La nuova struttura fissa – una realizzazione attesa da alcuni anni dal consiglio direttivo e dagli oltre cinquemila soci del grande circolo, uno dei maggiori d’Italia – sostituirà il vecchio RistoTenda evitando di montare in primavera la grande struttura metallica, e il telone che la ricopriva, per doverla di nuovo smontare in autunno con rischi e fatiche per i volontari. Tendone, come rilevano il presidente del circolo Carlo Pesci e il suo vice Franco Fanizzi, ormai inadeguato e criticabile dal punto di vista estetico. Eppure tale struttura mobile fu utilizzata per un ventennio per le sagre gastronomiche organizzate con grande successo dall’Arci, a sostegno dei gruppi sportivi. Col tendone che però non proteggeva i commensali, e il personale di servizio, dal caldo torrido d’estate e dal freddo delle serate primaverili o autunnali. Un monta e smonta, ogni anno, comprensivo di attrezzature di cucina e arredi che ora, finalmente, potrà essere dimenticato per sempre. L’edificio, progettato dall’architetto sanlazzarese Maurizio Tamburin, ha un’ossatura in cemento armato con una superficie coperta di 827 metri quadri; quindi minore del tendone che aveva una superficie di 972 metri quadrati. Al piano terra ci sarà il salone per sagre e altre attività, le cucine con servizi coperte da un soppalco adibito a deposito e, sotto, un interrato come magazzino servito da montacarichi. Sul lato ovest il prolungamento del tetto, a due falde, formerà un pergolato copribile con una tenda per migliorare la fruibilità esterna. E sul tetto sono infine previsti impianti per il solare termico e il fotovoltaico.