Savenidice

Domenica 21, al Museo, “Festival dei giochi di strada”


A destra Armando Borelli a una delle sagre paesane alle quali partecipava coi suoi giochiPianoro (Bologna)Domenica 21 Aprile, dalle 16 alle 19.30, al Museo di Arti e Mestieri di Pianoro (Bologna), in via Gualando 2, tornano “I giochi di strada” che una volta davano spazio alla fantasia e alla creatività di bambini e ragazzi. E in questa occasione, festosa, bambini, ragazzi, genitori e nonni (ovviamente anche dell’altro sesso) sono di nuovo invitati a cimentarsi nei giochi di una volta con fionde, tirini, cerbottane, archi, fucili ad elastico, o in altri di destrezza. I bambini potranno poi sfidare la fortuna cercando di colpire, bendati, la pentolaccia, mentre i più grandi si potranno divertire con gare di zacâgn (piastrelle di sasso), tiro alla fune e corsa nei sacchi. Attorno alle 19 ci saranno premi per i vincitori e una merenda contadina per tutti i partecipanti.L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Territorio e Civiltà dei Mestieri” in collaborazione con Auser, Gruppo Scout Pianoro 1 e Proloco Pianoro, nell’ambito della “Programmazione socioculturale 2013” del Comune di Pianoro. L’evento vuole essere un’opportunità di dialogo, tra generazioni, avvicinando i giovani a un mondo vitale, forse minore ma non meno significativo, della cultura popolare. Un mondo fatto di giochi e giocattoli in cui i bambini erano i protagonisti; spesso essi stessi ne erano costruttori e, a volte, inventori con nuove varianti di attrezzi già utilizzati dai bimbi anche in epoche antiche. Come nell’anteguerra, quando si sognavano “mille lire al mese” (oggi circa 50 centesimi di euro; ma il potere di acquisto era ben differente), anche nel dopoguerra (fino a soltanto 60 anni fa) ben poche famiglie si potevano permette di acquistare giocattoli per i propri bambini. Da qui la necessità di doverseli costruire utilizzando quasi sempre materiali di recupero. E cogliamo l’occasione di ricordare un ragazzo d’altri tempi che per tutta la sua vita ha creato, collezionato e insegnato a bambini e ragazzi a costruire i giochi di una volta: Armando Borelli. «Quando incontrai per la prima volta Borelli, e i suoi giocattoli, rimasi incantato. Ricordi d’infanzia sepolti nella memoria si materializzarono  davanti ai miei occhi: il cerchio, il tirino, lo schioppetto, la fieba… e il volto di Armando Borelli mi parve noto, antico». Parole dello scrittore Adriano Simoncini come incipit alla presentazione del libro di Anna Busacchi: “Alla ricerca dei giochi perduti” (Cappelli, 1992) con illustrazioni di Massimo Borelli, figlio dell’indimenticato Armando che ha donato parte della sua collezione al museo pianorese.Per info: 051.776927; 051.6529105; info@museodiartiemestieri.it; http://www.museodiartiemestieri.it; facebook.com/museodiartiemestieri.