Savenidice

Con i nuovi scavi la romana Claterna risorge


Studenti dell’Università veneziana impegnati nella ricostruzione di un muso a Claterna Ozzano (Bologna) Fondata nel II secolo a.C., poi abbandonata intorno al V-VI secolo d.C., la romana città di Claterna, a Maggio di Ozzano (Bologna), sta risorgendo dalle fondamenta. Dopo averne riportato alla luce alcuni settori, con i recenti scavi, studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e archeologi volontari, sotto la guida di Paola Desantis della Soprintendenza archeologica, e Claudio Negrelli, stanno ricostruendo delle opere murarie come studio di archeologia sperimentale.«In particolare – spiegano gli archeologi – ci si concentra su due siti: uno di epoca tardo repubblicana-imperiale, con perimetrali di domus e pavimentazione in cocciopesto decorato; l’altro della fase tardoantica in quella che era la bottega di un fabbro. Le ricostruzioni verranno realizzate con la tecnica antica usando, per quanto possibile, materiali di epoca romana come i mattoni sesquipedali, manubriati o meno, che è stato possibile recuperare sia a Claterna, sia in altri siti scavati nel territorio bolognese». Riproduzioni che saranno utilizzate per finalità didattiche e informative poi poter illustrare ai visitatori i vari sistemi costruttivi utilizzati nell’edilizia romana nel corso dei secoli.Claterna, che fu a suo tempo la principale realtà municipale tra Bononia (Bologna) e Forum Cornelii (Imola), era scomparsa sotto i campi della frazione ozzanese Maggio accanto al torrente Quaderna. Forse, dopo la probabile distruzione e l’abbandono, anche utilizzata come deposito di materiali da costruzione per erigere case e chiese. La memoria rimase solo nei documenti fino agli scavi ottocenteschi, seguiti da altri a metà del secolo scorso, che ne riportarono alla luce muri, colonne, mosaici, poi ricoperti, e numerosi reperti ora al Civico Archeologico di Bologna. La voglia di riportare alla luce la città, e di fare nuove scoperte, da parte dei volontari del gruppo archeologico Città di Claterna ha poi coinvolto il gruppo industriale Ima, il Comune di Ozzano e la Soprintendenza per i beni archeologici. Da questo è poi nata l’associazione Civitas Claterna, nel 2005, avviando campagne di scavo e nuove opportunità di valorizzazione del territorio ozzanese.Importante anche l’apporto del volontariato non locale, come i gruppi di Castel San Pietro Terme e di Budrio, e fondamentale l’apporto dei vari finanziatori privati: il progetto triennale è infatti sponsorizzato dalla Crif Spa di Bologna e sostenuto da Ima Spa e da Cuticonsai. Per informazioni: 347-7597112; http://www.civitasclaterna.org.