Savenidice

“Tutto esaurito” è solo il titolo


Nella locandina del convegno la fatica di una vita sempre in salita per chi ha difficoltà San Lazzaro (Bologna) “Tutto esaurito” è solo il titolo ma c’è posto prenotandosi entro il 25 novembre, inviando un’e-mail ad annalisa@accaparlante.it indicando nome, cognome, indirizzo, professione e se si richiede l’attestato, anche se la partecipazione è gratuita. Infatti dalle 9.30 alle 13, e dalle 14.30 alle 18 di sabato 30 novembre, in occasione della Giornata dei diritti delle persone con disabilità, la sala eventi della Mediateca di San Lazzaro (Bologna), in via Caselle 22, ospiterà il convegno a titolo: “Tutto esaurito! La cultura accessibile strumento di inclusione e civiltà”. Nella mattinata, dopo i saluti delle autorità, il giornalista di “Bandiera Gialla”, Nicola Rabbi, presiederà una discussione su: “Lo stato dell’arte oggi: le esperienze si raccontano” con relazioni di Veronica Ceruti, Anna Dore, Gabriele Nenzioni, Cristina Valenti, Nicola Bonazzi, Valentina Bergonzoni, Raffaella Leonelli e di esponenti della Coop Accaparlante, e delle onlus Ausilioteca Aias e di Agfa-Fiadda.Nel pomeriggio il convegno sarà diretto da Mauro Sarti, giornalista di “Redattore Sociale”, con interventi di Gabriella Cetorelli, Federica Zanetti, Roberta Ballotta e Claudio Imprudente. Il convegno sarà concluso da uno spettacolo di Narrazione e animazione. Nella giornata sarà attiva una sottotitolazione per non udenti e verrà proiettato il film “Matilde” girato a Bologna da Vito Palmieri e prodotto da Agfa-Fiadda associazioni di audiolesi e loro familiari.Nella scheda cartolina di invito c’è una citazione del filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer: «La cultura è l’unico bene che, diviso fra tutti, invece di diminuire diventa più grande». L’accessibilità culturale è la possibilità di favorire un approccio alla cultura libero da quelle barriere architettoniche, fisiche, relazionali o legate alle competenze, che rischia di emarginare soggetti che, per caratteristiche personali come: disabilità, non conoscenza della lingua, fragilità sociale, anzianità, faticano ad integrarsi con le realtà culturali del territorio e rischiano di essere fortemente esclusi dal godimento di occasioni di creatività, bellezza, conoscenza che devono essere considerati beni essenziali al pari di altri di natura più prettamente materiale».