Savenidice

Non se ne può più della bella Cecilia


BolognaDi Cecilia Lavarini Matteucci non se ne può più e l’ostentazione esagerata del suo lusso disturba per molti motivi. Uno tra tutti che gran parte degli italiani vive, o sopravvive, con molto meno di mille euro al mese o addirittura alle soglie della povertà. La disoccupazione giovanile è a livelli record, aziende chiudono i battenti mandando tante persone sulla strada alla disperata ricerca di un lavoro. Ebbene nonostante un panorama a tinte fosche, e un futuro ancora più nero, ci sono quotidiani e periodici che pubblicano l’ostentazione del lusso e della bella gente (!) che, alle prime, si mette in mostra nel foyer del Teatro Comunale, del Manzoni o del Duse. A una di queste persone, la bella Cecilia, “il Resto del Carlino”, lo scorso 3 novembre ha dedicato una pagina definendola “La signora della moda”.La signora è infatti un’appassionata collezionista di abiti, scarpe e accessori di gran lusso tanto da far venire in mente Imelda Marcos, ex first lady delle Filippine, che aveva tremila paia di scarpe. Mentre la Cecilia, più modesta, ammette di avere circa tremila tra abiti, scarpe e accessori confessando, però, di non aver contato calzature e borse. Ovviamente non è robetta da Piazzola ma tutti capi, oggetti, accessori e gioielli firmati e di alta moda. Roba anche usata da divi del cinema, della lirica, del teatro o da mogli di capitani d’industria. Tanto per non far nomi case come Armani, Biki, Chanel, Dior, Ferrè, Fendi, Prada, Valentino, Versace, Vuitton, Yves Saint Laurent, eccetera.Roba usata da grandi dame e dive, spesso una sola volta, che però non la si trova sui banchi dei mercatini rionali ma in negozi specializzati sul genere e alle aste. Con la signora Cecilia che ne va alla ricerca, in giro per il mondo, ma è anche vero che la collezionista ha fatto della sua passione una serie di eventi culturali mettendoli in mostra al Museo Morandi di Bologna, alla Palazzina alla Cinese di Palermo, a Palazzo Fortuny a Venezia, a Palazzo Pitti a Firenze. Bella roba messa in mostra con un’ostentazione, però, di questi tempi, fastidiosa.