Savenidice

Finita la partita di Candido Bonvicini


Candido Bonvicini nel 2008 premiato al “Giorgio D’Ascia” da Paola Tabacchi presidente di Juvenilia Club San Lazzaro (Bologna) Una delle più recenti soddisfazioni di Candido Bonvicini è stata, nel 2008, quella di vincere il premio “Giorgio D’Ascia”, per la sezione poesia, organizzato dall’associazione Juvenilia Club; premio di cui fu poi tra i giurati in alcune edizioni seguenti. E in quella edizione non pago del primo premio, con la lirica “Fine di partita”, lo stesso poeta fu segnalato della giuria per le poesie “Trascorre invano” e “Antichi mentitori”. Opere che avevano rivelato Bonvicini anche come poeta oltre che come professionista dell’informazione.Purtroppo scriviamo “avevano” perché il sanlazzarese Bonvicini, ma nato a Modena nel 1932, è scomparso a 81 anni di età. Candido era il classico esempio dell’illustre personaggio più conosciuto a livello nazionale che dal suo vicino di casa alla Cicogna. Magari col barista e il giornalaio sotto casa che lo apprezzavano senza conoscere una lunga invidiabile carriera di giornalista e scrittore. Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal febbraio 1957 iniziò la carriera nella sua Modena esor-dendo nella redazione de ”L’Avvenire d’Italia”, poi in quella “del Corriere di Modena”, per diventare infine vice capocronista della “Gazzetta di Modena”. La svolta a incarichi più importanti avvenne quando fu chiamato da Giovanni Spadolini a dirigere la redazione di Forlì, poi di Modena, de “il Resto del Carlino”, fondandone la redazione di Cesena. Chiamato a Bologna da Enzo Biagi fu inviato speciale e capocronista. Un altro direttore importante, Piero Ottone, lo aveva chiamato alla direzione della “Nuova Gazzetta di Modena” e da qui l’approdo, nel 1982, al gruppo televisivo delle emittenti Tele Santerno, Telecentro Odeon e Telestense di cui è stato direttore fino al 2005.Bonvicini ha anche pubblicato alcuni libri, fra i quali: “Il grande libro dell’Emilia-Romagna”, ‘”Mano, masì”, “Tempi duri per i vitelloni”, “Emilia-Romagna un continente”, “Una pittrice nel fuoco del mondo”, “Inedito dal fronte”, “Aemilia”. E “Pavarotti, un mito della liri-ca”, tradotto in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, Ha poi vinto il Premio Guidarello a Ravenna, il Premio dell’Ospitalità a Cesena, il Premio Carlotta a Modena. Un uomo, e un maestro… da ricordare.