Savenidice

Anche quest’anno il ricordo di Marco Biagi


San LazzaroCome se fosse ormai una tradizione anche quest’anno il consiglio comunale di San Lazzaro ha ricordato l’assassinio di Marco Biagi con una commemorazione e con un minuto di silenzio. In quest’ultima occasione il compito del ricordare il docente e giuslavorista – alla presenza del figlio Lorenzo Biagi, della vedova Marina Orlandi e della sorella Francesca Biagi – è stato affidato a Enrico Boselli, già deputato e segretario politico del Partito socialista, che gli fu amico. Tra il pubblico il luogotenente Marco Obinu e il maresciallo Pier Luigi Raimondo dell’Arma dei carabinieri stazione di San Lazzaro.Come ha osservato il sindaco Marco Macciantelli «ogni anno torna il ricordo di quel 19 marzo 2002 quando apprendemmo che il professor Biagi, un uomo indifeso che tornava a casa dopo una giornata di insegnamento all’Università di Modena, fu colpito da un terrorismo barbaro e assassino che lo aspettava vigliaccamente sotto casa. Più passa il tempo – ha rilevato il sindaco – più appare il valore della sua proposta di allacciare il mercato del lavoro alle esperienze di altri paesi europei per accrescere l’occupazione diminuendo le precarietà».Enrico Boselli ha ricordato la figura di Biagi per molti anni legato al mondo del socialismo bolognese e nazionale. «Oggi non svolgo più attività politica – ha precisato Boselli – ma a Marco Biagi mi lega la comune militanza socialista e un grande rapporto di amicizia. Era un socialista anomalo, non ateo ma profondamente cristiano, e lo ricordo come un intellettuale vivacissimo e curioso. Voleva regolare i conflitti di classe e sindacali, voleva dare regole al lavoro con quel Libro Bianco che è in pratica uno Statuto del lavoro. Poi, dopo il tragico assassinio, ci chiedemmo perché lui, perché proprio lui che amava tanto insegnare e cercare di dare un futuro lavorativo ai giovani? Perché – ha infine concluso Boselli – avevano tanta paura di lui?».