Savenidice

Una cena col pesce per le “Tende di Cristo” di fratel Francesco


San Lazzaro (Bologna)Non capita tutti i giorni di fare del bene assaporando la buona cucina e occorre prendere al volo le occasioni e questi, fino al 25 settembre, sono gli ultimi giorni per prenotare, al 338-5684670 o al 328-3394638, la partecipazione alla decima cena per i bimbi di fratel Francesco Zambotti. E’ dal 2005 che gli amici sanlazzaresi del sacerdote trentino Francesco Zambotti organizzano ogni anno una cena di pesce per sostenere le sue “Tende di Cristo”. Ben 17 comunità aperte da fratel Francesco per donne abbandonate, bambini e malati di Aids. Cena che si terrà, alle 20.30 del 26 settembre, nella Sala 77 dell’Arci nell’ambito del “Festival del Pesce di Mare” felicemente giunto alla sua 26esima edizione. Il menù proposto, a 27 euro a persona è: antipasto di mare, spaghetti allo scoglio, grigliatina, fritto misto con patatine, sorbetto, acqua e vino; per chi non ama il pesce ma vuole cenare con gli amici ci saranno: antipasto con salumi e sottoli, bis di minestre, grigliata di carne con le verdure, sorbetto, acqua e vino. Un’occasione per tanti di far del bene mangiando. Alle tante comunità fondate dal religioso trentino, avviate in Italia, in Brasile e in Messico – che come don Olinto Giuseppe Marella (più noto come Padre Marella e in via di beatificazione, ndr) ha dedicato la sua vita al sostegno degli ultimi con solidarietà umana -, se n’è aggiunta un’altra, a Castagnero nel vicentino, per ospitare, almeno temporaneamente, uomini separati, molto spesso padri, che hanno perso la casa con la rottura del legame familiare. Per dare un sostegno alle Tende e alle iniziative umanitarie di fratel Francesco è disponibile il conto corrente postale 12084265 intestato all’onlus “La Tenda di Cristo” via Oseline 2 – 26037 San Giovanni in Croce (Cremona). Info: http://www.latendadicristo.it. Zambotti, infermiere professionale prima di prendere i voti e di ottenere l’ordinazione sacerdotale, ha sempre dedicato la sua vita alle persone emarginate prima in Italia poi nel mondo. Dopo i voti fu direttore della clinica psichiatrica di Predappio poi, a Roma, come economo generale dell’ordine e infine, a Cremona, direttore dell’ospedale dei camilliani. Ma però la scrivania non era nelle sue aspirazioni, e nel suo carattere, e decise di ripartire da zero aprendo vari centri di accoglienza autogestiti.