Savenidice

Sono già 20 le “Tende di Cristo” di fratel Francesco


Da sinistra fratel Francesco Zambotti, l’organizzatrice Lina Venturi e Agata Zambotti sorella del religiosoSan Lazzaro (Bologna)Come da decennale e autunnale tradizione nel circolo Arci a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 26 settembre si è svolta la benefica cena di pesce organizzata a sostegno dell’associazione onlus “La Tenda di Cristo” retta dal sacerdote trentino Francesco Zambotti. Cena che ha visto la gradita partecipazione di oltre 150 persone perché non capita tutti i giorni di fare del bene assaporando la buona cucina del circolo sanlazzarese. E’ infatti dal 2005 che gli amici sanlazzaresi del religioso organizzano ogni anno una cena, nell’ambito del “Festival del Pesce di Mare” giunto alla 26esima edizione, a favore delle “Tende di Cristo”. Ben 20 comunità autogestite aperte da fratel Francesco, per l’accoglienza e l’assistenza a donne abbandonate, bambini, tossicodipendenti, malati di Aids, e altri ultimi, sparse tra Italia, Brasile e Messico seguendo il precetto evangelico «ama il prossimo tuo come te stesso» tanto caro a Zambotti. Nel corso della cena padre Zambotti ha annunciato che le “Tende” sono già passate da 17 a 20 e che da quell’esperienza è nata la congregazione religiosa “Madonna della Tenda di Cristo” con regole approvate dal vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti. Congregazione che con la consacrazione di un religioso vede aggiungersi anche un ramo maschile di monaci a quello già esistente delle suore. E si sta infine concretizzando l’idea di aprire una sede proprio a Roma. E da quasi un anno padre Francesco spiega il Vangelo domenicale, ogni sabato sera su Telecolor, emittente con sede a Cremona, che copre tutta la Lombardia. Per sostenere le Tende di fratel Francesco è disponibile il conto corrente postale 12084265 intestato all’onlus “La Tenda di Cristo” via Oseline 2 – 26037 San Giovanni in Croce (Cremona). Info: http://www.latendadicristo.it. Zambotti, infermiere professionale prima di prendere i voti e di ottenere l’ordinazione sacerdotale, ha sempre dedicato la sua vita alle persone emarginate prima in Italia poi nel mondo. Dopo i voti fu direttore della clinica psichiatrica di Predappio poi, a Roma, come economo generale dell’ordine e infine, a Cremona, direttore dell’ospedale dei camilliani. Ma però la scrivania non era nelle sue aspirazioni, e nel suo carattere, e decise di ripartire da zero aprendo i vari centri di accoglienza autogestiti.