Savenidice

Fibra abbandonata … telefoniamo a chi l’ha perso?


Pianoro (Bologna)Tre anni? Quattro? Sinceramente non so dire da quanto tempo quella bobina di fibra ottica quasi alla fine, a guaina rosa, sia presente nell’ex parco di Villa Pini (già Villa Ranuzzi), a Rastignano, intitolato una decina di anni fa al giovanissimo Giuseppe Di Matteo.Era il 23 novembre 1993 quando il non ancora tredicenne Giuseppe, su ordine di Giovanni Brusca, fu rapito in un maneggio di Piana degli Albanesi. Ed era l’11 gennaio 1996, quando i picciotti di cosa nostra Vincenzo Chiodo, Enzo Brusca e Giuseppe Monticciolo eseguirono l’ordine di morte nei confronti di Giuseppe Di Matteo, prigioniero dei corleonesi da 779 giorni. Una volta ucciso presero il corpo e lo sciolsero nei fusti dell’acido nel tentativo di far tacere suo padre Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia ed ex-mafioso.Giusto il ricordo del ragazzino vittima degli orrori della mafia, anzi delle mafie come cosa nostra, ndrangheta, camorra, sacra corona unita, eccetera, che non si fermano nemmeno davanti a bimbi inermi. Ma quando si intitolano giardini, strade, piazze, edifici, istituzioni è anche bene vedere se ci sono pianoresi meritevoli di tale onore.Tornando alla fibra c’è anche un cartello che però si trova sotto alla grande bobina e si potrebbe risalire sia alla proprietà del cavo, che non dovrebbe costare poco, sia all’azienda incaricata della posa del cavo coassiale in fibra ottica. E, a meno che queste siano esentate, non sarebbe il caso di comminare loro una sanzione amministrativa per abbandono di rifiuti pericolosi per l’ambiente in un parco pubblico? Credo che in qualche Paese del nord le autorità ne sarebbero venute a conoscenza dopo pochi giorni e si sarebbero attivate subito. O no?