Savenidice

In via Madonna dei Boschi i conducenti ringraziano; ma non tutti


San Lazzaro (Bologna) nelle foto il prima e il dopo.Lo scorso 7 settembre i conducenti che alla Croara percorrono via Madonna dei Boschi per andare da San Lazzaro a Rastignano o viceversa, si sono trovati la strada sbarrata da transenne e dirottati fino a Montecalvo. Ma già nella serata dello stesso giorno si sono trovati a percorrere una strada liscia, senza buche, con un consistente spessore di nuovo asfalto come mai vista qui da alcuni decenni. Infatti molti conducenti nel transitare per via Madonna dei Boschi, che unisce le vie Buozzi e Croara, pregavano di poter giungere dall’altra parte senza spaccare una gomma (è già capitato), perdere un coprimozzo (pure questo), o rovinare le sospensioni (il rischio c’era) per lo stato pietoso dell’asfalto se lo si poteva ancora chiamare così. Ogni tanto venivano colmate le buche più profonde, anche per le proteste degli utenti, ma erano anni che tale strada aveva bisogno di una ripassata. Magari col tipo di asfalto usato in previsione del Teo, Civis o Crealis Neo Emilio, ancora da arrivare nella città del santo mendicante, che a dieci anni dalla stesa a San Lazzaro non ha ancora una crepa o un avvallamento.Tra i misteri della Croara c’era infatti anche quello di via Madonna dei Boschi in dissesto ma sempre più trafficata, per raggiungere la parte est di Bologna e la Tangenziale evitando i tanti, troppi, semafori di via Toscana. Almeno in attesa del “mezzo Nodo di Rastignano” in via di esecuzione, molto lenta, per unire via Madre Teresa, al Trappolone di San Lazzaro, alla rotatoria Mafalda di Savoia a Bologna.Per dare a Cesare il dovuto i conducenti di veicoli possono ringraziare il Comune di San Lazzaro per aver fatto asfaltare questa via ai confini del suo territorio nell’ambito di un intervento che ha interessato anche altre vie sanlazzaresi e parcheggi per un importo di 600mila euro. Ma chiuso un buco se ne apre un altro ma non è colpa del Comune. Con il nuovo asfalto molti conducenti vanno veloci, troppo veloci, in una strada già stretta; con ulteriore strettoia al Fondo Castello e due curve a gomito alla Cava a Filo e alla Palestrina. In un tratto ci sarebbe anche il limite dei 20 all’ora ma non lo rispetta nessuno.Per dire tutta la verità sappiamo che nel Piano territoriale del Parco regionale dei gessi bolognesi e calanchi dell’abbadessa, approvato dalla giunta regionale nel 1997, l’intenzione iniziale era di rendere via Madonna dei Boschi strada forestale interdetta al traffico privato, con sbarre e lucchetto. E l’intenzione dell’allora direttore del Parco, Gian Franco Pelleri, sarebbe poi stata quella di non mantenere asfaltata la strada per renderla, con il tempo, una carraia con fondo permeabile. E visto che la strada si stava pian piano sgretolando ci si immaginò che si volesse raggiungere tale obiettivo. Ma è meglio aspettare che venga infine realizzata una viabilità di fondovalle che non costringa ancora, chi vuole andare a Bologna, di arrampicarsi sul colle della Croara.