Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 09/07/2018

Giovedì 12 luglio assemblea pubblica sul Nodo di Rastignano

Post n°1120 pubblicato il 09 Luglio 2018 da fabbri.giancarlo
 

A Ossatura 03 Ponte

Bologna

Giovedì 12 luglio, alle 20.30, nel cinema parrocchiale Bristol di San Ruffillo, in via Toscana 146 accanto alla chiesa, si terrà un’assemblea pubblica di aggiornamento sullo stato dei lavori dello snodo di Rastignano/San Ruffillo. Incontro pubblico promosso dal presidente del Quartiere Savena, Marzia Benassi, che vedrà la partecipazione di Irene Priolo assessore bolognese alla mobilità, di Raffaele Donini assessore regionale ai trasporti e dell’ingegner Rosa Pannetta di Rfi.

Assemblea che si terrà a giusto un mese di distanza da quella svoltasi a Pianoro, nell’ambito della Festa dell’Unità di Rastignano, che ha visto al posto del tecnico di Rete ferroviaria italiana il sindaco di Pianoro, Gabriele Minghetti, e Marco Monesi consigliere delegato alla mobilità della Città metropolitana di Bologna. Incontro atteso, aperto dal sindaco di Pianoro Gabriele Minghetti che sul primo lotto del Nodo di Rastignano ha confermato le tempistiche comunicate mesi fa: «Entro il 2018 l’apertura al traffico della bretella del Dazio, ed entro il 2019 sia il completamento del primo stralcio sia l’affidamento dei lavori per il completamento dell’opera. Non dico che non ci sono ritardi e problemi ma siamo messi meglio di molte altre opere come il Passante di mezzo e tutte le opere complementari che non erano previste e finanziate col progetto del Passante nord». Questo anche alla luce di un sopralluogo fatto poco prima, assieme a Donini, all’assessore bolognese alla viabilità Irene Priolo, e a Marco Monesi consigliere delegato alla mobilità della Città metropolitana.

Ma secondo Monesi «c’è poi anche il rischio che da Roma vogliano impedire il progetto del “Passante di mezzo” che purtroppo farebbe decadere ogni finanziamento delle opere di adduzione (Complanare nord, terzo lotto Lungosavena, eccetera) e di mitigazione ambientale non era compresi nel progetto del “Passante nord”». Ma, per fortuna, i finanziamenti per il Nodo di Rastignano sono garantiti dall’averli stornati dal Passante e inseriti nel “Patto per Bologna”. Il testo completo è sul numero di luglio del mensile “Un’Idea di Appennino” attualmente in distribuzione o su hemingwayeditore.wordpress.com. E il 12 luglio era anche previsto un incontro tra le parti interessate, in Regione, per la verifica e l’approvazione del progetto esecutivo del secondo stralcio del famigerato Nodo di Rastignano. E a seguito di questo incontro tecnico-istituzionale ci potrebbero essere quindi delle novità con la speranza che siano buone e non di altri rinvii.

 
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Un ricordo di Clorindo Grandi, lo scrittore dei buoni sentimenti

Post n°1119 pubblicato il 09 Luglio 2018 da fabbri.giancarlo
 

Grandi 05 Clorindo

San Lazzaro (Bologna)

Nella gremita chiesa di San Lazzaro lo scorso 20 giugno si sono svolte le esequie di Clorindo Grandi deceduto tre giorni prima a 92 anni di età. Grandi, molto conosciuto a San Lazzaro, dove viveva attorniato dalla sua grande famiglia, era un prolifico scrittore, e poeta, che non raccontava trame horror alla Stephen King, o avventurose come quelle di Wilbur Smith, ma storie di buoni sentimenti, amore e speranza. Già dirigente d’azienda, vedovo, padre di sei figli, felice nonno di una quindicina di nipoti, e anche bisnonno, era nato nel 1926 ad Anzola.

Lo conoscemmo in vita e di se stesso ammetteva: «Quando guardo indietro non mi rendo conto di come sia riuscito a fare tante cose in una vita che è stata intensa e soprattutto rivolta al lavoro, alla famiglia e alla solidarietà verso chi ha più bisogno». Grandi aveva riempito quattrocento pagine di poesia, oltre diciassette volumi tra raccolte di poesie e racconti, saggi e pure romanzi. Nulla di strano se non che l’impulso a scrivere gli era venuto alla soglia dei cinquant’anni nei giorni dopo il rapimento di Aldo Moro e della strage della sua scorta.

«In quel 16 marzo del 1978 – ricordava Grandi – ero in gita con la famiglia nel sud Italia e fummo fermati da una pattuglia in armi con i mitra spianati facendomi capire che era successo qualcosa di tragico. Dopo di allora cominciai a chiedermi cosa potessi fare per evitare che altri giovani seguissero l’esempio dei terroristi uccidendo altri giovani servitori dello Stato. Ai miei figli, nipoti e conoscenti potevo dare un esempio di vita e di fede; mentre non lo potevo dare a chi non mi conosceva e così cominciai a scrivere e non mi sono fermato».

Nella prefazione del suo penultimo libro, “Piccoli sprazzi di luce. Riflessioni sulla Chiesa” (2012), scriveva: «Comunicare con la gente è una cosa bellissima, riuscire a trasmettere notizie interessanti, consigli utili, penso possa essere definito meritorio. Chiedo sempre al Signore di guidare la mia mano, perché lo scritto sia chiaro, comprensibile, convincente e illuminarmi la mente perché sia anche giusto e vero».

E la sua è stata una vita intensa. Clorindo aveva lavorato 15 anni per l’Onarmo, organizzazione cattolica fondata da monsignor Giulio Salmi di cui scrisse una biografia (“Un prete all’opera”, 1993), come responsabile commerciale accumulando esperienze in vari campi: dalla ristorazione all’alberghiero, dagli allevamenti alla produzione dei vini. Nel 1960 fu fondatore e presidente della cooperativa Esperia dando lavoro a ex carcerati poi, nel 1962, iniziò a collaborare con l’azienda Menù come agente di commercio e, fino alla pensione, come direttore commerciale. Sempre impegnato tra lavoro, famiglia e parrocchia ha avuto anche il tempo per la politica e di essere stato per dieci anni, dal 1970 al 1980, anche consigliere comunale di minoranza a San Lazzaro per la Dc. Sempre con la volontà di «servire la propria comunità e vivere cristianamente dando amore e speranza a tutti».

 
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