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Messaggi del 10/11/2018

Il 13 novembre assemblea pubblica per la bomba di Rastignano

Post n°1145 pubblicato il 10 Novembre 2018 da fabbri.giancarlo
 

Danger 02 Zone

Nell’immagine l’area che dovrà essere senza persone e animali entro le 7 del 18 novembre

Pianoro (Bologna)

Martedì 13 novembre, alle 21, nel centro civico di Rastignano in via Andrea Costa 66 (ex scuole elementari) si terrà una seduta della consulta di frazione (Rastignano, Montecalvo, Sesto e Carteria) in assemblea pubblica per comunicazioni sull’evacuazione dalla “danger zone” per consentire il disinnesco di una bomba d’aereo. Infatti domenica 18 novembre ci sarà un nuovo sfollamento di residenti del territorio di Pianoro, e non solo, per una bomba d’aereo da 100 libbre (45 chili), della seconda guerra mondiale, rinvenuta il 21 settembre nel Savena a ridosso dell’abitato al Pero di Rastignano. A differenza della prededente da 500 libbre (227 chili), rinvenuta in Pian di Macina e disinnescata il 2 settembre, con lo sfollamento di 7.000 persone dall’interno di un raggio di 1.840 metri, stavolta farà sfollare 4.300 persone entro un raggio di 1.516 metri dalla bomba. Di queste 4.000 tra Rastignano e Carteria, e il resto nel sanlazzarese Trappolone e nel bolognese dal Paleotto fino al ponte sul Savena a San Ruffillo.

Ma a differenza della bomba di Pian di Macina, che non ha dato problemi alla rimozione delle spolette con le flange a razzo, per quella di Rastignano la procedura sarà molto più lunga; nell’ordine delle sei o sette ore di lavoro. Infatti l’ordigno deformatosi all’impatto col suolo dovrà essere tagliato, a monte della spoletta, con una speciale attrezzatura idrojet, detta “swordfish” (pesce spada) nel gergo militare, in dotazione agli artificieri di Trento e Bologna. Attrezzatura azionata da un robot a controllo remoto, che taglia l’ordigno con un sottilissimo getto d’acqua ad altissima pressione; tra le 4.000 e le 6.000 atmosfere alla velocità di oltre tre volte la velocità del suono. Taglio che anche sull’acciaio, a seconda del tipo e degli spessori, può essere fatto sia con la sola acqua pura sia con l’acqua miscelata a finissima sabbia abrasiva, per abbreviare i tempi di esecuzione, comportando però una maggiore usura dell’ugello che va quindi cambiato più spesso. Ugello con il diametro interno di uscita dell’acqua a pressione di 0,25-0,35 millimetri, pochi decimi di millimetro, che con l’usura, soprattutto con sabbie abrasive, riduce l’efficacia del taglio.

Secondo le disposizioni decise negli incontri in Prefettura l’unità di crisi sarà allestita nella sala Arcipelago, a Pianoro, con lo sgombero degli abitanti dalla danger zone che dovrà avvenire entro le 7 sino al termine delle operazioni con l’accesso all’area interdetta a tutti. Centri di accoglienza per i residenti nel Comune di Pianoro saranno allestiti nelle parrocchie di San Bartolomeo a Musiano e di Sant’Andrea di Sesto a Carteria, a Pian di Macina al circolo Arci Al Pazz e al centro sportivo Pianorello. I cittadini di San Ruffillo (Bologna) e Trappolone (San Lazzaro) interessati all’evacuazione dovranno comunque fare riferimento ai propri comuni.

Infine un caloroso in bocca al lupo agli artificieri che da giorni stanno lavorando nel greto del Savena e allestito un campo base all’angolo tra le vie Paleotto e Torriane in territorio bolognese. Militari, specializzati nel trattamento e brillamento di ordigni inesplosi, con base operativa nel reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore, uno dei sette gruppi che il Comando forze di difesa interregionale nord di Padova (Comfopnord) fa’ intervenire nel nord Italia sui residuati bellici inesplosi di ogni tipo: bombe, mine, proiettili. E lavorare nel letto di un torrente, in novembre, con ore di luce ridotte, non è il massimo.

 
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