IlMomentoSaltellante

XIII - Giù con leggerezza


Il gorgoglio dell’acqua, simile ad un mantra, sciolse i pensieri e li trasformò in allucinanti susseguirsi di immagini, sensazioni e suoni. Sbrillo stringeva i denti ad occhi chiusi, come se stesse lottando contro un demone dentro se. Si dibatteva come un pesce fuor d’acqua, mentre i cerchi si stringevano intorno a lui. La sensazione del vuoto non esisteva, le pareti come argilla sul tornio giravano e si sostenevano con il loro stesso moto. Terrore accompagnato da consapevolezza e speranza aveva il sapore del mare dopo un cucchiaio di miele. Aprire gli occhi era da folli, ma la curiosità è un animale sempre in agguato. Spettatore impassibile di mille oggetti, che come lui, erano pronti a sfracellarsi in fondo al mare. La luce del sole ancora alto si rifletteva sulle pareti cilindriche e guizzava da una cresta all’altra. Mentre osservava l’interno del vortice, affascinato dai luccichii delle increspature, un’ombra si profilò dietro le mura. “Sarà un grosso pesce che sta per essere risucchiato…”  Distolse l’attenzione dall’ombra, guardò in basso gli oggetti che si scagliavano frantumandosi  contro il fondale sassoso. Una ventata gelida entrò dalla bocca del Volksoestrom. Con gli occhi percorse tutta la lunghezza delle mura, ma non vi scovava più nessuna traccia del grosso pesce nel contempo una nuvola scoppiettante e carica di pioggia si affacciò sopra la sua testa. “Presagio?” si interloquì sottovoce. Un esplosione d’acqua tolse visibilità per qualche istante, l’ombra si era manifestata. Hetzbuol in sella ad uno strano animale volava al centro del Volksoestrom. “Cercherà me? O forse gli sono volati i calzini appena lavati?” “Sbruf!” Non riuscì a trattenere l’accenno di risata. “Non è stata un’idea geniale, ma che avrei dovuto fare? Attendere il fondale?” Il Matuobil volse la testa verso Sbrillo e vi si diresse senza staccare lo sguardo. Hetzbuol sorrise: “Giovane alchimista, vedo che sei anche un temerario, salta su, ti salvo io da questo pasticcio!” Sbrillo ricambiò il sorriso ”Carissimo Mago, da quale pasticcio mi vorresti salvare? Io sto studiando gli effetti del moto elicoidale sulla pelle immersa in acqua salata.” Hetzbuol cambiò la sua espressione “Giovane imbroglione, avrei dovuto dire! Sali subito sul mio destriero, o dovrai studiare gli effetti della mia magia sulla tua pelle!” “Hihi! Hetzbuol, ti sei svegliato nervosetto! Ho giusto qui un rimedio…aspetta…ups…” lo guardò disinvolto e continuò “…credo di averlo lasciato sulla barca nello stipetto del pronto soccorso. Vuoi andare tu a vedere? Io ho qualche difficoltà a risalire” “BASTA! Non fare lo stupido! Non voglio sentire altre parole…” Un tuono interruppe il Mago. “E’ tardi. Matuobil, sfreccia via!”. “Wow, non pensavo che potesse avere un appuntamento più importante del mio, anche se quella nuvolaccia non mi rassicura molto.”