IlMomentoSaltellante

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Qualche tempo fa ho trovato un libro dentro un baule, non vi era scritto l'autore, ma le pagine ingiallite mi  han fatto capire che era da tempo conservato. Slacciato il nodo, apro la prima pagina e comincio a leggere da una grafia leggibile e continua: Tracciare ancora una linea e darle un significato, normale per molti, ma per me comincia a perdere il proprio significato. Questo è un martello che serve a dare un colpo assestato, a chi mai leggerà, o forse solo a me che scrivo e rileggo. Ogni cosa che scrivo è già stata scritta, ogni cosa che penso è già stata pensata, ogni posto che immagino è già stato creato. Il silenzio e il buio rivelano più novità, ma questo è dovuto a quelle luci al neon e a quelle scatole rumorose dentro le case dei miei vicini. Perchè cerco il silenzio? Perchè non trovo conforto nei discorsi dei saggi o tra le gambe di una donna. Tutta la cultura di cui ci vantiamo serve solo a riempire le teste dei nostri bambini, essi nascono con la scintilla negli occhi e nel cuore, e noi gliela spegniamo imbacuccandoli dentro stanze dirette da psicolabili. L'esperienza è stata sottomessa alla necessità, ciò che consideriamo vantaggioso imparare è deciso da ciò che possiamo scegliere di diventare all'interno di questa società di imprigionati dentro il proprio stesso corpo. Qualcuno scrisse che la mente il corpo sono separati, menzogna. Il nostro cervello comanda il nostro corpo, dalle sensazioni alle emozioni, ed esso è controllato da chi ci mette i paraocchi e ci limita. Siamo esseri che vivono per la luce e siam fatti di luce, abbiamo un ammasso di neuroni che potrebbero produrre energia e pensieri illimitatamente e li concentriamo sull'utilizzo mnemonico che è statico, diversamente dalla luce. Non possiamo nemmeno esser certi della nostra esistenza attuale e della veridicità di quel che ci circonda e invece crediamo fermamente in qualcosa che non abbiamo mai visto, e che sta sopra di noi e ci osserva tutti continuamente, e a lui dobbiamo il nostro pane e il nostro vino e le nostre preghiere: almeno fossero rivolte al Sole avrebbero un significato reale, visto che è lui l’unico portatore di vita che possiamo riconoscere. Dopo essermi accorto di queste incongruenze, ho cominciato a parlarne alle persone che conoscevo, la maggior parte mi guarda come si guarda il folle del villaggio, qualcuno dice di capirmi, ma dal suo sguardo non trapela luce, la sua pelle invecchiata, mi fa ripensare che non può più voler cambiare le proprie regole, e se ancora è qui, significa che si è sottomesso. I giovani sono abbindolati e ogni generazione peggiora, quei pochi che vorrebbero veder cambiare le cose vengono politicizzati e le loro residue energie disperse in lotte senza risultato, finchè anche loro diventano carne da macello del grande sistema globale in atto. Siamo resi schiavi, ma la beffa è che ci contrastiamo tra noi, pensando che qualcuno riuscirà ad emergere. Siamo illusi dal potere, ma esso stesso ci rende schiavi, e la felicità ormai è una cosa dimenticata e talmente fugace che una volta raggiunta la si perde, come se fosse stata svalutata dalle migliaia di altre conquiste che vorremmo fare…