Scandali mondiali

Mangiare non vuol dire per forza uccidere...


Molti piatti tipici Italiani consistono nel cucinare un animale uccidendolo durante la bollitura. Esempio: l'aragosta va legata e poi infilata nel pentolone bollente ancora viva. Questa è una sofferenza attroce per il povero crostaceo che non ha fatto niente di male per meritarsi una fine tanto crudele. Il punto è che le persone quando si parla di animalismo sembrano tanto sensibili e danno ragione a chiunque difenda gli animali, mentre quando si incomincia a parlare di alimentazione rivoltano la padella. Tutti gli animali che noi utilizziamo per sfamarci, non meritavano quella fine. Non va bene togliere fuori la scusa " e noi poi cosa mangiamo" e nemmeno quella " la legge della giungla il più forte si ciba del più debole", perchè se no ragioniamo come cavernicoli. Parliamo tanto di pena di morte e poi non ci rendiamo nemmeno conto della sofferenza provata dai nostri amici animali al momento del pasto. Gli animali sono esseri viventi come noi, noi non abbiano niente di più, abbiamo solo la facoltà di intendere e di volere, che non ci serve a sottomettere le altre specie.