Finding Neverland

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In Nigeria scoperta una fabbrica di bambini: infanzia come merce...un orrore infinito!
N.d.r  Una "fabbrica di bambini", fatti nascere per essere venduti, è stata scoperta in Nigeria. La polizia ha fatto irruzione nelle clinica di Enugu, dove ha liberato 20 giovani donne. I loschi affari della clinica si svolgevano di notte: le donne erano violentate ripetutamente per determinarne il concepimento, oppure, se già gravide, le si convinceva a completare la gravidanza indesiderata in cambio di denaro. Ventimila naira erano il compenso per l' acquisto di un bambino, pari a circa 135 euro.  Quegli  stessi bambini erano poi rivenduti a 300/400 mila naira, pari a 2000/3000 euro.L'Unicef denuncia che almeno 10 bambini al giorno sarebbero vittime di questo mercato immondo, mentre, solo in Nigeria ci sarebbero almeno altri 10 cliniche analoghe a quella di Enugu.******Orrore infinito; non si finisce mai di toccare il fondo in questo mondo nel quale conta solo il denaro fatto velocemente e senza scrupoli. Il profitto è la Legge e il sistema per ottenerlo è il suo profeta. In Nigeria una fabbrica di bambini! Si una fabbrica. E' brutto dirlo così ma la stampa non ha trovato espressioni migliori. Cosa accadeva? Donne attirate in una cosiddetta "clinica" per la maternità,  erano addormentate e poi violentate sia dal medico che da terzi: i bambini nati erano poi venduti allo scopo di usarli nel giro della prostituzione o allo scopo di rispondere alla domanda di adozioni facili da parte di ricche coppie sterili. Questo è quello che si scopre, ma chissà quante ce ne sono di queste "cliniche" in giro per il mondo che partecipano al pasto del profitto? Chissà quanti di questi bambini sono usati dai mercanti di organi? Non si può non parlarne se vogliamo che finisca! Il punto vero è che siamo talmente indifferenti e dopati, che nulla realmente ci tocca finchè non ci accade direttamente! E' la parte oscura della società mediatica: il renderci abituati a tutto. Guerre, morti, fame, carestie, traffici di esseri umani, scandali, violenze ecc. Queste notizie ci arrivano tutti i giorni nelle case ma,  anzichè reagire prendendo  coscienza del mondo in cui  viviamo, ci si abitua e si diventa indifferenti o al massimo si commenta e si discute... poi si passa ad altro e sino alla prossima notizia aberrante vivamo le nostre piccole e misere vite. Invece, quelle che per noi sono notizie, in altre parti del mondo sono persone, avvenimenti, orrori, sofferenze reali  che vengono vissute realmente da persone come noi, le quali, magari, non pensano neanche lontanamente di fare la notizia anzi di "esserlo", di averla già fatta. Certo c'è, anche qui su Libero, una minoranza sensibile che si muove ed agisce, ma alla fine essa diventa complementare allo stesso  fenomeno che si vuole combattere e (lo dico senza alcuna polemica),  si ha anzi l'impressione che, senza di essa, il sistema non potrebbe essere equilibrato: mancherebbe all'equazione un fattore! Da tempo ormai ho l'impressione che non si debba combattere l'effetto bensì la causa: nel caso di specie ad esempio si possono chiudere  due, tre cliniche del genere? Ma quante altre ne sorgono? Quante continuano tranquillamente la loro attività? E' una goccia nel mare l'averne scoperta qualcuna, le altre sono tutte lì in bella mostra e continuano a funzionare. Ripeto è all'apice del fenomeno che si deve mirare: ovvero al profitto ed al Sistema che lo rende facile! Weber parlava di "etica delle responsabilità"; oggi suona come una frase vuota. Quando diventi un numero da calcolare in un calcolo ragionieristico, vieni spersonalizzato, non sei più un essere vivente che ha bisogni, speranze, diritti, ma acquisisci un valore economico e sei un costo, se ti si deve mantenere e curare o, un ricavo, quando altri su di te ci guadagnano. Il mostro che crea tutto ciò è il capitalismo e la sua (non) etica di base. Oggi il capitalismo è in una crisi profonda ma non è morto, anzi, è vivo e vegeto ed una volta "passata la nuttata" riprenderà vigore aprendo nuovi campi d'intervento e di profitto. Oggi il capitalismo è in crisi ed è oggi quindi, non domani o dopodomani, che lo si può  riformare o, meglio ancora,  eliminare in toto: lo si potrebbe fare in poco tempo se i governi (e le élite che essi rappresentano ed esprimono)  lo volessero; ma non è così anzi! I Governi difendono il capitalismo e sottraggono risorse e  servizi  ai loro cittadini, per rinvigorirlo in questa fase di crisi.  Allora la speranza non è in Obama o in altri, nè in qualche profetica fede: tocca a noi esseri umani, magari una pietra alla volta, e prima lo si farà meno nostri simili soffriranno!scritto da: ninograg1    su: XXI SECOLO?Riporto questo post a sua volta pubblicato da: unsoffiodivento