IN FONDO IN FONDO SIAMO TUTTE RAGAZZINECi comportimamo come la società ci ha imposto, e quindi non passiamo mai dall'adolescenza all'età adulta. Alleviando i figli e stando accanto ai nostri compagni, siamo più abituate a soddisfare i bisogni degli altri che ad assicurarci che vengano riconosciuti i nostri. Ed ecco un problema: quando proviamo a uscire dai soliti ruoli e ad agire in un modo più maturo per sentirci realizzate, incontriamo spesso una sottile resistenza (e a volte nemmeno così sottile), intesa a farci rimanere ragazzine. Commenti come: "Sei così carina quando sei arrabbiata", "Cosa c'è? Hai le tue cose?" o "Perchè non ti accontenti di quello che hai?" hanno esattamente questo scopo.Quando gli altri mettono in discussione la nostra femminilità o la leggittimità dei nostri sentimenti, la nostra tipica reazione è fare marcia indietro, invece di resistere. Se dobbiamo scegliere tra combattere o fuggire, spesso fuggiamo, rifugiandoci nel ruolo delle adolescenti e minando la nostra autostima. In questo modo facciamo il gioco di chi non vuole farci diventare adulte. Dobbiamo quindi cominciare ad accettare l'idea che realizzarci è una responsabilità nostra. Eleanor Roosevelt aveca ragione quando disse: "Nessuno può farvi sentire inferiori senza il vostro consenso"."Le brave ragazze non fanno carriera"
Per tutte le donne
IN FONDO IN FONDO SIAMO TUTTE RAGAZZINECi comportimamo come la società ci ha imposto, e quindi non passiamo mai dall'adolescenza all'età adulta. Alleviando i figli e stando accanto ai nostri compagni, siamo più abituate a soddisfare i bisogni degli altri che ad assicurarci che vengano riconosciuti i nostri. Ed ecco un problema: quando proviamo a uscire dai soliti ruoli e ad agire in un modo più maturo per sentirci realizzate, incontriamo spesso una sottile resistenza (e a volte nemmeno così sottile), intesa a farci rimanere ragazzine. Commenti come: "Sei così carina quando sei arrabbiata", "Cosa c'è? Hai le tue cose?" o "Perchè non ti accontenti di quello che hai?" hanno esattamente questo scopo.Quando gli altri mettono in discussione la nostra femminilità o la leggittimità dei nostri sentimenti, la nostra tipica reazione è fare marcia indietro, invece di resistere. Se dobbiamo scegliere tra combattere o fuggire, spesso fuggiamo, rifugiandoci nel ruolo delle adolescenti e minando la nostra autostima. In questo modo facciamo il gioco di chi non vuole farci diventare adulte. Dobbiamo quindi cominciare ad accettare l'idea che realizzarci è una responsabilità nostra. Eleanor Roosevelt aveca ragione quando disse: "Nessuno può farvi sentire inferiori senza il vostro consenso"."Le brave ragazze non fanno carriera"