La mia intervista a Giorgio Metta, scienziato dell’IIT Contrariamente alla proposta dei ricercatori inglesi, secondo lo scienziato dell’IIT il robot bambino non potrà portare la fiamma delle Olimpiadi del 2012 a Londra. Se ne parlerà, forse, per quelle del 2016. L'istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova è una Fondazione di diritto privato istituita congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero dell'Economia e Finanze, con l'obiettivo di promuovere l'eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. Nel 2004, la Commissione Europea ha approvato un progetto dello sviluppo di un robot, chiamato “iCub” per un periodo di cinque anni e con un finaziamento di 8.5 milioni di euro. Si tratta di un bambino-robot costriuto da un progetto open-source dell’IIT con lo scopo dello sviluppo della intelligenza artificiale. iCub somiglia a un bambino di tre anni e mezzo, con un’altezza di 104 cm e un peso di 22 kg. Il robot bambino è dotato dai sensori di basso livello per il controllo del movimento oculare e da una telecamera ad alta risoluzione che può ritrasmettere le immagini. Le dita dell’iCub hanno la capacità di comprendere la pressione con le buone abilità di manipolazione destrimana. Il progetto è open-source sia per il software disponibile gratis che per il hardware. Per questo, attualmente i ricercatori delle istituzioni universitarie in 15 città al mondo lavorano con il robot e finora sono riusciti a sviluppare i programmi per l'apprendimento progressivo della lingua da parte del robot, in modo casuale e oggetto e situazione-correlato. iCub anche può giocare a palla e Lego. É stata completata la prima fase di questo progetto nel gennaio del 2010 e la seconda è stata iniziata nel maggio del 2010 in cui gli scienziati sono in tentativo per migliorare le capacità cognitive e per aumentare le interazioni tra uomo e robot. Il mese scorso, Dott. James Low, ricercatore nella facoltà della scienza informatica alla Aberystwyth University, in Galles, ha suggerito di utilizzare il bambino-robot per portare la fiamma alle Olimpiadi del 2012 a Londra. In merito all’iniziativa ho intervistato Giorgio Metta, uno dei principali scienzati che lavorano con iCub a Genova.
Non si può far camminare il robot con una fiamma in mano!/
La mia intervista a Giorgio Metta, scienziato dell’IIT Contrariamente alla proposta dei ricercatori inglesi, secondo lo scienziato dell’IIT il robot bambino non potrà portare la fiamma delle Olimpiadi del 2012 a Londra. Se ne parlerà, forse, per quelle del 2016. L'istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova è una Fondazione di diritto privato istituita congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero dell'Economia e Finanze, con l'obiettivo di promuovere l'eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. Nel 2004, la Commissione Europea ha approvato un progetto dello sviluppo di un robot, chiamato “iCub” per un periodo di cinque anni e con un finaziamento di 8.5 milioni di euro. Si tratta di un bambino-robot costriuto da un progetto open-source dell’IIT con lo scopo dello sviluppo della intelligenza artificiale. iCub somiglia a un bambino di tre anni e mezzo, con un’altezza di 104 cm e un peso di 22 kg. Il robot bambino è dotato dai sensori di basso livello per il controllo del movimento oculare e da una telecamera ad alta risoluzione che può ritrasmettere le immagini. Le dita dell’iCub hanno la capacità di comprendere la pressione con le buone abilità di manipolazione destrimana. Il progetto è open-source sia per il software disponibile gratis che per il hardware. Per questo, attualmente i ricercatori delle istituzioni universitarie in 15 città al mondo lavorano con il robot e finora sono riusciti a sviluppare i programmi per l'apprendimento progressivo della lingua da parte del robot, in modo casuale e oggetto e situazione-correlato. iCub anche può giocare a palla e Lego. É stata completata la prima fase di questo progetto nel gennaio del 2010 e la seconda è stata iniziata nel maggio del 2010 in cui gli scienziati sono in tentativo per migliorare le capacità cognitive e per aumentare le interazioni tra uomo e robot. Il mese scorso, Dott. James Low, ricercatore nella facoltà della scienza informatica alla Aberystwyth University, in Galles, ha suggerito di utilizzare il bambino-robot per portare la fiamma alle Olimpiadi del 2012 a Londra. In merito all’iniziativa ho intervistato Giorgio Metta, uno dei principali scienzati che lavorano con iCub a Genova.