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L’intervista a Paolo Nespoli, l’astronauta italiano dell’ESA

Post n°5 pubblicato il 03 Luglio 2011 da hoda.arabshahi
 

Paolo Nespoli, l'astronauta italiano dell’ESA, dopo 157 giorni trascorsi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, il 23 maggio 2011 è rientrato sulla Terra a bordo della Soyuz insieme al russo Dmitri Kondratyev e alla statunitense Catherine Coleman, atterrando nelle steppe del Kazakistan.

 

Ho intervistato Nespoli il lunedì 30 maggio 2011, una settimana dopo il suo rientro. Il testo completo dell’intervista al telefono è stato pubblicato in persiano sull’Agenzia di stampa iraniana Mehr e una sua parte la metto sul mio blog... .

 

Come va in questi giorni?

 

Va bene, il rientro sulla navicella spaziale Soyuz è piuttosto forte, la forza di gravità era anche molto forte. Stare sei mesi  in assenza di peso ti porta davvero una serie di problemi legati all’equilibrio, alla forza dei muscoli, al movimento dello scheletro. Ritornare sulla Terra è abbastanza pesante. I primi giorni ho avuto forti problemi con l’equilibrio, con i dolori muscolari, con il camminare e lo stare seduto.  Anche lo stare seduto è doloroso. Ma insomma, piano piano ormai è una settimana che sono ritornato e faccio fisioterapia e riabilitazione per 2- 3 ore al giorno. Quindi, adesso va bene e non ci sono quasi più problemi.

 

Poi, naturalmente con il ritornare a terra c’è anche l’aspetto psicologico. È bello rivedere la famiglia, rivedere mia moglie e mia figlia. È bello rivedere gli amici. É bello rivedere il sole e sentirlo sulla pelle. È bello fare una doccia, fare il bagno. Ci sono tante cose piacevoli. È bello mangiare cibi diversi. Insomma ci sono tanti tanti vantaggi ad essere sulla Terra.

 

Quindi, finalmente ha mangiato i cibi italiani dopo il rientro, è vero?

 

Noi siamo atterrati in Kazakistan, e da lì siamo venuti direttamente negli Stati Uniti, e adesso io sono ad Houston. Qui  il cibo è un po’ americano. Comunque è buono, ma non è sicuramente italiano. Devo dire che però, mia moglie è russa e  mi cucina delle cene russe buonissime con zuppe speciali che assolutamente sono deliziose e paragonabili a quelle italiane.

 

Quando Juri Gagarin ha fatto il primo viaggio umano nello spazio ha detto: la nostra Terra è blu. Lei cosa ha detto?

 

È difficile trovare cose diverse da dire sulla Terra. È vero che la Terra vista da lassù è blu.  Il cielo è tutto nero, ma la Terra veramente è blu e bellissima da vedere da lassù. Gagarin ha fatto sostanzialmente un’orbita e quindi ha visto la Terra solo nel suo insieme. Lo stare tanto tempo in orbita ti da la possibiltà di avere un po’ più di tempo per guardarla e per capirla. Perche ci vuole un po’ di tempo; all’inizio c’è un panorama bellissimo, ma è difficile vedere le cose, mentre in sei mesi sono riuscito a vedere prima la Terra nel suo insieme per poi andare a cercare i dettagli, a vedere i continenti , a vedere i deserti, a vedere le montagne, tra loro, le montagne dell’Iran sono bellissime. Ho fatto delle foto alle montagne dell’Iran che veramente sono stupende. E poi sono riuscito a vedere le piramidi, a vedere i vulcani. Sono riuscito a vedere le isole dei caraibi e le barriere coralline, a vedere anche la muraglia cinese che è difficilissima da scorgere. Insomma, questo panorama che cambia in continuazione è estremamente bello, forse una ragione per cui tutti dovrebbero volare nello spazio, per  guardare questo pianeta da lassù e vedere quanto è bello e capire quanto sia importante che lo manteniamo in ottima forma.

 

Lei ha fatto fantastiche  foto di città diverse al mondo, che cosa desiderava?

 

All’inizio della missione ho pensato di fare le foto di due o tre posti che mi piacevano e che avrei voluto visitare quando sarei ritornato sulla Terra. Poi ho cominciato a fare foto e alla fine questi due- tre posti sono diventati  duecento- trecento.

 

Lei in un’intervista al Corriere della sera ha detto che in orbita mancava il sapore dei cibi, perche? Era colpa della situazione a gravità zero o di altre ragioni?

 

Innanzitutto, la qualità e quantità di cibi sono abbastanza limitate. Per cui dopo un po’, i cibi hanno tutti lo stesso sapore. E poi, non abbiamo la possibilità di cucinare e non possiamo avere le fiamme in orbita. Non abbiamo un frigorifero e una cucina e quindi tutti i cibi sono preparati e già inscatolati. E poi, lo stare in un ambiente chiuso per tanto tempo fa perdere il gusto. Quindi aggiungono tanto sapore ai cibi, però secondo me ammazzano il sapore vero del cibo. Insomma, il sapore si perde per tutti questi motivi, un po’ per l’ambiente e un po’ per il modo di cucinare il cibo. A metà della missione, con una navicella sono arrivate le arance e le mele. Era strano come un’arancia e una mela avevano profumi così fortissimi e buonissimi. Molto bello.

Lei e la sua collega avete spacchettato il primo robot astronauta. Ha mai pensato che questo robot fosse un rivale?

 

No, no, sicuramente no! Ci vuole ancora tempo prima che i robot possano veramente lavorare come un essere umano. Ma nello spazio c’è così tanto lavoro, ci sono tante cose da fare che non sono interessanti per un essere umano e ci sono tante cose che una macchina come un robot potrebbe fare in un modo sicuramente migliore di quello che fa un essere umano e senza errore. Per cui, sono convinto che nello spazio abbiamo bisogno dei robot e di dividerci il lavoro che dovremo fare in futuro.

 

Secondo Lei, perche la maggior parte dei bambini hanno il sogno di diventare un astronauta?

 

Secondo me si ha l’idea un po’ generale che gli astronauti siano supereroi, superuomini e tutto super. In effetti, non è vero. Lo posso testimoniare io. Gli astronauti sono delle persone normali come tutti gli altri che però hanno studiato, hanno fatto tanti sacrifici e hanno avuto anche la fortuna di riuscire ad arrivare nello spazio. Tanti bambini pensano che gli astronauti siano famosi e ricchi ma non è vero. Gli astronauti non sono ne ricchi ne famosi e semplicemente sono persone normali che hanno realizzato i propri sogni. Perche la felicità nella vita non neccessariamente si raggiunge diventando ricco e diventando famoso, ma si raggiunge arrivando a realizzare tutti i sogni. Da questo punto di vista mi sento bene e sono molto contento.

 

Penso che Lei sia un tifoso dell'Inter, è vero?

 

Sì, sì, anche se... devo essere sincero... anche se non seguo molto il calcio, l’Inter è la mia squadra di quando ero bambino. Non sono molto tifoso, però insomma se qualcuno mi chiede della mia squadra del cuore, rispondo che la mia squadra è l’inter.

 

il link originale:

http://www.mehrnews.com/fa/NewsDetail.aspx?NewsID=1326080

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Data di creazione: 06/06/2011
 

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