Scintille

Percorsi


Presuntuosa ho intrapreso  la mia vita da adulta pensando di poter scegliere sempre la direzione, di essere in grado decidere, con la razionalità e l'impegno, il percorso che avrei seguito, di essere l'unica artefice del mio destino. C'è stato un periodo in cui avevo una visione lucida di quello che sarei stata, di ciò che avrei costruito, di come avrei realizzato i miei desideri di allora che, pensavo, sarebbero stati quelli per sempre. Che sciocca!  La vita mi ha fatto un grande dono: mi ha mostrato come alcuni percorsi non si scelgono, come ci si trova, talvolta, dinnanzi ad un bivio inaspettato nel quale nessuna delle due strade è quella che tu avresti preventivato. Non so cosa mi abbia aiutato ad aprirmi a questa nuova visione della mia esistenza,  forse semplicemente la mia vera natura, che, incomprensibilmente anche per me, per molti anni avevo cercato di celare o modificare  oppure solamente la curiosità: scoprire che non tutto poteva essere risolto o deciso con il raziocinio, che gli schemi preconcetti erano per me assurdi e deleteri, proprio perché tali, accorgermi che uno sguardo, un incontro, una lettura, un dipinto, un'emozione improvvisa potevano avere il potere e la forza di aprire nuovi meravigliosi orizzonti, strade novelle, intriganti percorsi in un labirinto che non mi sarei neppure immaginata potesse esistere. Gocce di luce e di vita credo abbiano determinato in me un mutamento radicale: da un'esistenza estremamente inquadrata e disciplinata, nella quale il percorso era stabilito da regole e paletti, spesso ereditati e frutto di una cultura che non mi apparteneva completamente, alla libertà di mutare itinerario in base all'istinto, alle sensazioni, alle emozioni, la gioia di poter cambiare idea e di non avere certezze, del non dover per forza applicare alle mia quotidianità le parole "mai" e "sempre". No, la mia esistenza non è affatto quella che mi sarei immaginata allora: non ho realizzato molti dei miei sogni, alcuni rimangono celati in un cassetto altri li ho dovuti, mio malgrado abbandonare. Ma la vita mi ha dato molto, molto di più di quanto avrei potuto anche solo desiderare. Ricordo un giorno meraviglioso: ero in Perù, nell'oasi di Huachacina, a pomeriggio inoltrato. Mi ero avventurata su quelle altissime dune di sabbia calda e sottile sulla quale mi ero sdraiata godendo di uno spettacolo unico e di emozioni fortissime. Scendendo osservai i miei piedi. La sabbia si alzava in piccole nuvole allegre, le mie impronte, appena accennate, si cancellavano all'istante, senza lasciare apparentemente alcun segno del mio passaggio ma, come in una magia, le orme rimanevano nel mio cuore, nella mia anima, nella mia mente; la consapevolezza di godere di un momento irripetibile che, se avessi seguito la mia vita preconcetta, non avrei forse mai potuto vivere e la sensazione di essere cresciuta ancora un po', come persona, anche grazie a quell'esperienza ed a tutte le altre che mi avevano condotto fino a li. Si, sono grata alla vita di avermi posto dinnanzi a strade nuove ed inaspettate e, curiosa, attendo di vedere dove mi condurrà il prossimo bivio, senza paure, senza pregiudizi, certa che, comunque vada, lascerà una nuova indelebile impronta dentro di me. 
Camminando nella sabbia(foto allievadelgabbiano)