fabbrica scintille

THE INTERPRETER


"Gli spari intorno a noi ci impediscono di udire, ma la voce umana è diversa dagli altri suoni,  può essere udita  persino quando non grida, persino se è solo un bisbiglio, persino il più lieve bisbiglio può essere udito al di sopra degli eserciti quando dice la VERITà."                                                                                                         (dal film The interpreter)Ho appena finito di vedere il film "The interpreter" e devo dire che mi ha colpito molto, non solo per l'interessante storia di spionaggio, ma anche per il messaggio di pace trasmesso. La protogonista si trova difronte ad una domanda esistenziale. Difronte ad  atti contro l'umanità causati da governi didattoriali è meglio abbracciare la via della violenza come forma di ribellione o è meglio affrontare una via più lenta come quella della MEDIAZIONE LINGUISTICA ?La protagonista seppur combattuta e coinvolta personalmente (la sua famiglia in Sud Africa è stata uccisa da una mina,suo fratello  è stato ucciso in un campo da calcio da bambini soldato") decide di intrapprendere la seconda via andando a lavorare come interprete a New York nel fatidico palazzo di vetro dell'ONU.Dopo anni che studio le lingue straniere, sono fermamente convinta e appoggio la risoluzione dei conflitti politici attraverso una via non violenta e attraverso il dialogo inter-culturale. Per secoli i popoli si sono dichiarati guerra perchè si sono male interpretati, cominciamo a lavorare sulle parole...(Non come certi ministri italiani che dovrebbero rappresentare l'Italia e che si prendono la libertà di indossare magliette offensive contro un'intera comunità umana...)So di essere fortemente idealista ma spero che questa convinzione mi faccia trovare la forza per andare avanti  e realizzare il mio sogno...