Vergogna

Anarchico? No, signor Rossi Ecco il vero ultrà anti-tasse


Livorno, Caserta, Modena, Pesaro e Fano: le minacce e gli attentati contro l’entedi riscossione non sembrano opera di gruppi organizzati ma di cittadini esasperati A Livorno la rabbia di un singolo tartassato, il signor Rossi di turno, se non addirittura un gruppo di signor Rossi, ma niente a che vedere con gli anarco-insurrezionalistiautori degli attentati avvenuti a Roma* (Si voleva relegare l'azione deprecabile ad un gruppo astratto e ristretto, quando invece sono cittadini comuni ad aver itrapreso l'azione). E così anche a Caserta, Modena, Pesaro e Fano. Sia pur con dinamiche e rivendicazioni diverse fra loro, l’escalation d’intimidazioni contro Equitalia non sembra scemare. Sintomo che il malessere nei confronti dell’Agenzia delle entrate non èpiù un fatto epidermico, ma è davvero entrato sotto la pelle della gente, grazie anche alle parole di Beppe Grillo. Il problema sono le forme con cui si manifesta, che non sono affatto condivisibili né giustificabili. Il bollettino di guerra è iniziato con il proiettile recapitato nella sede di Livorno di Equitalia, seguito dal pacco contenente polvereda sparo, destinato all’ufficio di Caserta e intercettato dalle Poste. A Modena,invece, davanti alla sede provinciale dell’Agenzia delle entrate è stato rinvenuto un pneumatico bruciato, accanto al quale sono stati lasciatiduefogli scritti a mano.A Pesaro, intanto, la Prefettura ha disposto l’avvio di un servizio di vigilanza attiva con delle guardie giurate (si tutela l'ente, ma non si interviene per curare il male - il cittadino che soffre è lasciato da solo a lottare contro un sistema che non accetta obiezioni, dilazioni, ...e la disperazione porterebbe chiunque ad attirare a se qualche attenzione) alle sedi di Pesaro e Fano di Equitalia, dopo le minacce ricevute negli ultimi giorni dall’agenzia. La decisione è stata presa a seguito di un vertice del Comitato locale di sicurezza e ordine pubblico, al quale hanno partecipato i delegati di Equitalia oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine. E potrebbe esseresolo l’inizio. Come nel caso di Modena. Il pneumatico bruciato non è il primo atto intimidatorio nei confronti della locale Agenzia delle entrate. La notte di San Silvestroera stata danneggiata, probabilmente con una molotov, la vetrata della sede di via Emilia Ovest di Equitalia, un atto intimidatorio che ha portato alla riunione in prefettura del Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il messaggio scritto sui fogli anonimi attaccati all’ingresso della sede recita: «Se la macchina dello Statorisparmia sempre e solo sulle gomme, prima o poi si bruceranno. Se il governo non ascolta il suo popolo, si riprenderà il governo città per città». La Digos ha sequestratotanto la gomma semicarbonizzata quanto i due fogli. E, come nel caso di Livorno, la sensazione è che dietro al gesto intimidatorio non vi siano gli anarchici, ma cittadiniche hanno deciso di superare la barriera della legalità spinti, in questo, dalle parole di Grillo. Passando, inevitabilmente, dalla ragione al torto. (Già, ma avere ragione ed essere ignorati e solamente frustrante).Fonte: Quotidiano Libero06 Gennaio 2012