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Francesco ( medico )Ci sono persone con le quali è piacevole trascorrere qualche ora, a prescindere dai gusti e dalle preferenze in fatto di sesso. Francesco è una di quelle. Medico affermato, cinquantenne libero professionista con studio in uno degli stabili di prestigio di una ricca città del nord-ovest, sposato con una noiosa ( lo dice lui ) e agiata figlia di grandi proprietari terrieri, si concede due o tre volte al mese quella che lui chiama “ la mia valvola di sfogo per non scoppiare”. Mi telefona qualche giorno prima e ci incontriamo solitamente in un piccolo ed elegante ristorante della provincia dove tra una portata e l’altra si consuma il rito ormai consolidato di un finto corteggiamento al quale devo fingere di resistere, benchè il brillante “ di fidanzamento” sia ogni volta assolutamente vero. Ovviamente devo restare molto distaccata e fredda, mentre lui cerca in ogni modo di conquistarmi. Dopo la cena accetto, dietro lunghe insistenze a cui fingo di opporre resistenza, di andare in albergo con lui. Arrivati in camera, sempre la stessa, telefona alla moglie per dirgli che rientrerà più tardi per imprevisti impegni di lavoro e intanto io inizio la commedia della ragazza di buona famiglia che si è trovata nelle grinfie del seduttore incallito e infatti mentre lui cerca di sfoderare le sue doti migliori io faccio la ritrosa e lo prego di non insistere oltre. Questo gioco lo carica e va avanti finchè lui non arriva al culmine dell’eccitazione e inizia a spogliarsi ordinandomi di fare altrettanto altrimenti dirà a mio padre quello che faccio. A questo punto devo cedere al ricatto. Onestamente dal punto di vista anatomico non è male per uno della sua età, sia per dimensioni che per capacità, quindi la serata può avere risvolti piacevoli anche per me. Non sempre vuole che glielo prenda in bocca, dalla volta che non ha saputo trattenersi ed ha goduto fra le mie labbra. Spesso invece mi chiede di toccarmi, stesa sul letto a gambe aperte, mentre lo guardo e apprezzo ad alta voce le sue capacità implorandolo di mettermelo dentro e di possedermi con forza, e viene così masturbandosi e schizzando il suo sperma sul mio volto e sul mio seno. Quando decide di scoparmi lo fa alla pecorina, perché gli dà la sensazione di dominarmi. Vuole che sia io a infilargli il preservativo, poi mi attira a sé con forza e raggiunge l’orgasmo dopo almeno una decina di minuti di penetrazione sempre più forte e profonda. Poi mi chiede di togliergli il condom e di spalmarmi addosso lo sperma che lui lecca avidamente. Finito questo rituale richiama la moglie e le dice che sta rientrando e che spera di fare l’amore con lei, quella sera. Poi i saluti e l’arrivederci alla prossima volta, ma non prima di avermi lasciato il solito assegno da cinquecento euro. |