Ci sono giorni in cui la notte sembra non avere mai risveglio... senti il dolore che ti avvolge come un manto di ghiaccio... e vorresti non aver aperto gli occhi per guardare il vuoto che c'è intorno... vorresti non dover morire ad ogni battito di ciglia... e vorresti non dover ascoltare il frastuono del silenzio...

L’insoddisfazione è un’angoscia latente che ci accompagna come un fantasma ovunque siamo, un’ombra che sfugge allo sguardo ma non alle sensazioni. Ci fa immergere nelle torbide acque di un’inverosimile pachezza che non ci regala altro che una lenta agonia prima della morte del corpo.

Sono nella casa in cui un tempo vivevo, nella stanza che fu delle mie sorelle, non v’è nulla di mio qui, niente che mi appartenga, solo ricordi confusi di grida e solitudine. E penso al mio passato lastricato di paure ed incertezze, ricco di inaspettati risvolti, tormentato da innumerevoli morti dell’anima, e adesso… adesso che…

Ho pensato al vento come ad un vuoto intenso che fa vibrare gli animi... ho immaginato il mio cuore e l'ho visto devastato come un palazzo d'altri tempi costretto a riposare, scrostato del suo palpitare, indolenzito dalla quotidianetà... ho guardato il mare oggi... sonnecchiava... gli ho chiesto lume... ha muggito ed a sospinto una barca…

Ricordo i tuoi occhi adesso, penetranti fiere che saziano voraci per loro diletto, tradiscono una realtà che non gli sta intorno, si poggiano sui miei come soffice rugiada e tenaci sondano una verità che non gli è data ancora sapere...

“Casa delle Farfalle” Su un pezzo di legno, dalla forma vagamente somigliante ad una indicazione, era stato scritto, con una calligrafia molto infantile e con un rosso ormai sbiadito, “Casa delle Farfalle”. Incuriositi i due malinconici ma determinati viandanti si avviarono verso il punto indicato, chiedendosi cosa mai volesse significare quella scritta. Qualche minuto dopo…

Lacrime… accompagnano tristemente il mio dolore, inconsapevoli della loro esistenza,martoriate dall’incomprensione come tenere lucciole sul tuo viso affranto.

Non m’innamorerò di te Perché dell’amore ho perso il fiato Muovendo i miei passi Come un toro su un letto di rose Non m’innamorerò di te Perché dell’amore mi sono cibato Senza sosta alcuna Come un tarlo invisibile e volubile Non m’innamorerò di te Perché dell’amore mi sono bagnato Annegando triste Come un finto morto…

“Che strano girotondo il nostro, quante volte dovrò ancora morire… prima della vera fine”. Ma a morire non fu lui ma la Nonna paterna. Venne avvertito dallo zio Amedeo la stessa mattina con queste parole “la Nonna questa notte si è sentita male e poi…” e poi Shezzan capì che quello che aveva temuto per…

Cara Sig.ra Ester questa mia per farle conoscere il dolore che sto provando in questo momento di profonda solitudine, dettato dalla lucida follia e segnato da una irriverente questione amorosa di cui non conosco ne la ragione, ne il perché della turbolenta conclusione, o forse é perché le conosco entrambe che la paura mi zittisce…