Scrittore Mascherato

Bianco


Risalii la ripida scalinata mentre attorno a me i muri bianchi riflettevano una luce candida e calda.Non avevo una meta precisa, vagavo in quei vicoli deliziandomi degli scorci, dell'improvviso aprirsi di visuali del mare lontano ed in basso, dei chiusini di epoca fascista o di un negozietto che vendeva giocattoli in legno di chiara fattura artigianle.Entrai in un bar salendo delle strette scale e ordinai un caffè sedendomi su un terrazzino che dava sulla piazza principale, amplia, percorsa da turisti e turiste con vestitini leggeri.Mi cullai ascolatndo una nenia arabeggiante e pensai che le nuvole che si muovevano veloci nel cielo prendevano forme che mi sembrava per un attimo di riconoscere.Era una mattina così, in cui le preoccupazioni si disposero in un punto invisibile dell'anima e io la vissi come un seguace di Dioniso.