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Confini

Post n°13 pubblicato il 12 Dicembre 2012 da ScrocchioCarroccio

Confini - Parte I -

Sembra sterminata l'infinità quasi come non poterla mai raggiungere, ma i confini quasi come una stretta che chiude ogni sorta di slancio avvolge e ferma, ma sono sempre le sponde di un sentiero dove prende il nome vita, si commina vivendo o si cammina rimpiangendo, movimento continuo dei passi che inevitabilmente percorre una strada chiamata tempo.
Un confine è un rispetto, e non esiste un rispetto senza un confine, siamo solo noi che come singoli individui si può vedere il proprio sentiero per slanciarsi finalmente in ciò che si chiama vita.
Come si fa a rispettare? E' la conoscenza delle cose e sopratutto delle persone che disegnano quelle sponde che caratterizzano la vita di ciascun individuo, nell'irripetibilità della sostanza e non nel preconcetto, nel pregiudizio, nell'apparenza, madre di tutte le forme razziste, ivi comprese quelle legalizzate: giovani contro vecchi, vecchi contro giovani, statali contro privati e privati contro statali e la lista sarebbe molto lunga. Si! Perché ci sono veline nascoste in ciascuno di noi, ci sono le nostre forme di apparenza, forme quale buonismo, fondamentalismo, "onestalismo", "servizionalismo", "giustizionalismo", "culturalismo" e via dicendo, quale forma più breve per l'apparire nel saper (sapientemente) dare un giudizio presente e nel presente (e non sul sentito dire, sul sentito leggere), una seria e concreta valutazione, una servibile valutazione.
A volte, per ideologia e fondamentalismo, per ciò che si crede di noi stessi ed invece non siamo si confondono confini, dove per esprimere noi stessi confondiamo sentieri altrui in senso buono o in senso maligno, o per esprimere gli altri confondiamo i nostri confini, una battaglia chiamata "irrispettosa" nella forma e nella sostanza.
Non esiste una formula precisa nelle "scelte giuste", quelle della vita sopratutto, non esiste l'assoluto quando si tratta della forma umana, ma confido sempre nel modo di vedere nella forma e sopratutto nella sostanza che può dare il rispetto, cioè accorgersi di chi siamo e chi sono gli altri, senza confondere i confini, senza togliersi quella possibilità che c'è in ognuno di noi per saper esprimere o disegnare se stessi e saper ascoltare e capire gli altri, seguendo la linea dei confini e dei rispetti. Mi accorgo per me stesso che non posso dire se sono una persona rispettosa degli altri o non, sempre è tutto da vedere, nel presente e mai nel passato, dipende da quanto sono capace di comprendere me stesso e gli altri.
Fondamentalismo... idee e posizioni senza testa e nessuna capacità di disegnare il presente, è facile cadere nella "Velina" per eccellenza del fondamentalismo, "Velina" insidiosa perché nascosta, non in se fondamentalismi di massa, ma quelli che ogni giorno minano sempre di più la propria vita accecandoci per non vedere il presente, e senza presente non ci può essere una visione futura.
Il "bene" a tutti i costi, con fondamentalismi, senza poi accorgersi che se non si rispettano le sponde dei confini saranno solo scelte casuali e prive di ogni fiducia in noi stessi e gli altri. Il bene nell'idea o meglio nell'apparire, fare vedere una scelta per il bene, a costo di essere irrispettosi verso noi stessi e gli altri, la predilezione della forma anziché della sostanza, scelte nel caos che il più delle volte ci fanno rimangiare la parola con scusanti e giustificazioni, o meglio giustifichiamo l'idea e l'apparenza, dove il bene può diventare benissimo un'ossessione imprigionata nell'idea e nell'apparenza e non nella sostanza che porta conseguentemente alla realizzazione vera e propria nel presente e nel futuro.

Confini - Parte II -

La mia giustizia personale non è la giustizia altrui, il senso di giustizia nella forma umana, i quadri della vita passata da cui traggo la mia giustizia personale non è quella altrui, in se non esiste il concetto di giustizia univoca ma sempre rapportata ai confini del rispetto. Non è un abbandono ma è iniziare anche a trovare noi stessi e di conseguenza avere l'inizio per trovare gli altri.
Qui in questi luoghi virtuali avevo esposto i miei giri mentali da cui è conseguita una scelta, certo! Come forse mi è stato fatto notare per fondamentalismo e per apparenza (il luogo virtuale è poi così) sbagliata, non improntata sul bene, la visione di un bene, perché in questa scelta ho rispettato anche me stesso, il rispetto dei confini senza ascoltare il tedio (innato in ciascuno di noi) di ideologie e fondamentalismi e del tutto e subito quasi come che del tutto il resto conti poco compreso i sentieri e il tempo.
Ad oggi sono in grado di valutare pienamente le scelte irrispettose delle ideologie, del buonismo e del fondamentalismo ma rispettosa della vita altrui e della mia vita, scelte di buon senso anche se hanno fatto il dispetto alla grande onnipotenza del Dio dei fondamenti (dove non è così difficile caderci), scelta che ha potuto rispettare un rapporto, una risorsa importante per gli ultimi avvenimenti recenti, perché un'idea e un fondamento non saranno in grado di sostituire la concretezza del valore dell'individuo, nell'essere presente nel presente. Nel rispetto o potuto valutare molte altre cose, ho dovuto negare un aiuto nel passato (rispettando me stesso) per poterlo dare appieno e nelle forme migliori nel futuro, forse è quello più importante e probabilmente è il rapporto che si crea nella socialità del rispetto la concretezza più appagante per vivere insieme agli altri in un sentiero che sembra non avere "mai fine" dei confini infiniti.

Confini - Parte III -

In questi luoghi virtuali ho lasciato la traccia degli scheletri di ombre di nemici di una forma reale: non esistono nemici, e forse è proprio quella la virtualità, sono esistite solo persone con un grande caos nel saper riconoscere se stessi e gli altri, caos di giustizia doverosa verso se stessi ma confusa con quella altrui, perché non sapevano comunicare se non nella forma "Si colloquia" ma nella sostanza sono stati muri invalicabili di persone che avevano bisogno ancora di un padre e di una madre, dove verso di me avrebbero trovato solo un figlio, figlio che ha cercato di capire anche se spesse volte non aveva la maturità di capire, adulti che chiedono a bambini di essere i loro padri e madri. Oggi sarei stato in grado di risolvere, battagliare o liberarsi come un contrario è l'altra faccia di una prigione, dividere me stesso dagli altri per essere concretamente per gli altri, oggi con la testa di oggi avrei risolto il passato, ho cercato comprendere ed ascoltare, non rimpiango il passato perché vivo nel presente ed è li che voglio spendere le soluzioni e il non assoluto riordino delle cose nel rispetto e nei confini, aprendo le porte verso quel mondo così sconosciuto, aspettando anche il domani. Oggi devo molto a mio Padre e mia Madre gli devo in definitiva la loro vita, non hanno importanza i rancori quando si trovano le motivazioni e moventi, dove nelle mie mani si sono trasformati in soluzioni e buonsenso.
Nemici ancora attuali, al di fuori del logo di crescita... è una condizione altrui, oggi, potrebbero migliorare la propria vita, e nei rapporti rispettosi trarre benefici, risposte e forza, è così che io vedo oggi un mio circondario di mondo che allora nel passato era soffocante, è una loro scelta essere ancora miei nemici, avere degli atteggiamenti di difesa quasi come se la mia immagine fosse una grande minaccia, ed è forse un modo come un altro per avere l'idea e l'apparenza nel saper governare la propria vita, le proprie qualità, il proprio tempo e la propria stima in se stessi, scelgono con una stima sbagliata tratta dalla mia immagine di non essere fiduciosi del mondo e arrendevoli nelle proprie possibilità e tempo.

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Data di creazione: 31/07/2011
 

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