Tra chiaro e scuro

Dottoressa


Vi è mai capitato di pensare "E se...", proiettandovi in una situazione diversa da quella che state vivendo?Ieri sono andata alla Facoltà di Medicina: mi sembrava di stare in una puntata di Grey's Anatomy...specie quando sono entrata nell'ospedale. Studenti dappertutto, nei corridoi, chi entrava chi usciva. Chi col camice chi senza. Chi parlava di un esame chi parlava di un cattivo risultato. Allora mi sono immaginata studente di Medicina. Come mi sarei sentita? forse con un'ampia dose di autostima...forse il camice bianco avrebbe potuto darmela. Essere studente di medicina equivale ad essere di serie A. Forse mio padre e i miei zii mi avrebbero apprezzata di più, considerata di più, stimata di più con quel camice bianco. E forse, andando a un focus group, sempre con quella divisa da serie A,  guarderei dall'alto in basso una studentessa di comunicazione, un pò giornalista un pò sociologa, che si presentasse come dottoressa ma che quella parola "Dottoressa", non la sa proprio dire, anzi  la pronunicia balbettando, quasi come si vergognasse di definirsi tale dopo una laurea triennale in una facoltà che è considerata zero. Mi sveglio da quella scena e penso che io non potrei mai essere medico e nemmeno un'infermiera. Il camice bianco non è per tutti. Non ne avrei la forza, il coraggio e la passione necessari per fare questo mestiere. Rimango il dottor nulla, perchè è quello che ho scelto. Perchè le persone non si stimano in base alla divisa. Perchè ognuno è giudicato sulla base di un percorso e io sto già percorrendo il mio. Io posso arrivare a cento partendo da zero:  anche il dottor nulla ha un futuro e se lo va a prendere. Anche se non ha il camice.