Tra chiaro e scuro

Arrabbiata


A volte mi chiedo se ce la farò veramente, nel lavoro dico.Finita l'università, avevo l'arduo compito di lanciare e gestire una pubblicazione. Era un'idea nuova, le premesse c'erano tutte. Finchè qualcuno non ha copiato il progetto. Ora inizia la lotta con la concorrenza e a vincere potrà essere uno solo, il mercato non è sufficientemente ampio per due. La tizia che lavorarava per la nostra pubblicazione si è già tirata indietro per vendersi al nemico: "Tanto non sopravviverete". Punto. Posso farcela io da sola contro una squadra di quattro persone (donne)? Non credo di avere molte possibilità francamente. Il problema maggiore?Questa competizione femminile che porta a costruire tresche dietro le spalle, a tradire le fiducie e ad essere opportunisti.A volte mi chiedo quanto mi abbia effettivamente giovato l'essermi sempre distaccata da questo piccolo falso mondo di alleanze femminili: mi sono sempre rifiutata di accettare compromessi o di leccare il culo a chi stava più in su di me. Ho sempre pensato di voler essere giudicata da chi è in alto per i miei meriti e valori, non per le medaglie nelle gare di adulazione. Invece, a quanto pare, favoritismi e ipocrisie vincono sempre. Io non sono capace di leccare i culi...è più forte di me. Ho un caratteraccio, di primo impatto sono fredda e distante, ma se qualcuno mi piace poi mi fido ciecamente. Giudico le persone da cosa mi dimostrano non dai complimenti che mi fanno ed è così che vorrei essere trattata anche io. Le donne cospirano tra loro per poi tradirsi a vicenda: non sono fatte per il lavoro di squadra. Non sto parlando di amicizia, solo di lavoro: di amiche donne ne ho, poche ma meravigliose. Non so quanto questo atteggiamento difensivo e di distanza possa farmi bene, in realtà mi ostacola. Forse potrei arrivare più il là, se fossi una ruffiana. Ma sono fatta così...   Vorrei solo essere io a vincere. La lingua non vi basterà.