Tra chiaro e scuro

A colpi di penna


Stesa con un pugno. Ho incassato il colpo. Domani mi rialzerò però oggi sono stanca e piena di dolorini.I giornalisti del "virus", quelli del "bisogno avere fiuto", quelli SERI e TOSTI, vestiti con l'impermeabile e il taccuino a portata di scoop (poco importa averli beccati guardare dei porno durante lo svolgimento delle loro impegnatissime attività redazionali, loro possono),  mi hanno dato il bel servito.A colpi di penna.Dopo aver passato loro una notizia e averli pregati di pubblicarla, con tanto di telefonata e rassicurazioni da parte loro ("si la mettiamo lunedì, grazie, mi raccomando resta entro le 3 mila battute epurtroppo lo sai, non possiamo nè pagarti nè mettere il tuo nome") stamattina vedo uscire un articolo sullo stesso argomento di un'altra giornalista: la famosa "T." , quella col naso. Del mio zero. Neanche una riga. Il che equivale al "non ti vogliamo, vuoi capirla o no?Abbiamo T!".Giusto?Ok. Incasso il colpo. Non mi rivedranno più. Però cavoli...mi hanno proprio presa in giro.Allora ho capito:i giornalisti quando arrivano ad avere qualcosa in mano formano una casta. Vietato entrare. Si difendono e si spalleggiano tra loro. In quella redazione sono in 4 e non c'è posto per altri. Poco importa se si è bravi o determinati. Hai solo due possibilità:- la dai (dato che apprezzano il genere pornografico, immagino ne abbiano bisogno)- ti fai umiliare ancora e ancora fino a che non ti accorgerai di aver perso tempo oppure chissà magari si rassegnano;- non sei un loro parente- fine delle possibilità.Bene, nessuna delle possibilità fa al caso mio. A me, tocca dirigere la penna da un'altra parte. Meglio che lavorare per gente del genere.