Tra chiaro e scuro

Treno di ricordi


Dopo Ferrara, il treno ferma a Bologna. Sosta qualche minuto, si riempe di passeggeri. Io guardo al di là del binario, vicino l'edicola, vicino il bar, vicino l'ingresso. Io ero lì, in tutti quei posti. A comprarmi un giornale, a bermi un caffè, a obliterare il biglietto. E poi c'è la panchina, anzi le panchine, su cui aspettavo il treno per andare a casa. I cartelloni pubblicitari, i pendolari di corsa, il solito via vai di persone, la cassetta del Leggo, il distributore di merendine. Il tempo sembrava essersi bloccato, era tutto come sempre: in realtà stava semplicemente andando avanti, senza di me.