Creato da DomaniArrivera il 05/03/2015
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Più mi rettifico e mi faccio docile, più sbaglio e mi distruggo. Non ho la ragione assoluta e non me ne sono mai fregiata.
Voi siete nocivi, tutti.
La massa è altamente corrosiva, più sono costretta a frequentarvi e più la mia anima ne risulta corrotta e sfregiata.
La mia anima è deturpata, mentre vi mostro un'immagine perfetta.
Non corrodete solamente la parte esterna della mia inferriata, quella che tento di ergere contro di voi, ma vi insidiate nel cuore entrando dalle fessure.
Ero convinta di mostrarvi solo la mia facciata ma vi sto rifornendo della mia anima, che vi state succhiando giorno per giorno come vampiri.
Oggi è il mio compleanno e mi vedo più consumata di un anno fa. Credevo fosse la mancanza di mia madre, invece è a causa vostra. Mi state consumando come un cancro.
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Dovrei sistemare i contenuti, ricevo sempre un sacco di complimenti ed implicitamente li imputo alla mia solida capacità di autoinfliggermi delle punizioni o delle regole. Sono, queste ultime, sullo stesso piano? Punto di spunto.
Dovrei essere meno, dovrei fare più, dovrei vederla così, dovrei sentire di più. Troppi dovrei. Giusti dovrei. Non ho nulla da dire, mi rispondo che vado a cicli e tutta la vita funziona a cicli. L'esterno non mi racconta più la mia inadeguatezza a modelli, mi regola solo per le stagioni e gli eventi atmosferici.
Ero in giardino a prendere un'ora e mezza di sole, sperando in un buon approvvigionamento di vitamina D di cui sono carente e in un colorito un pò più sano. I pensieri volavano con le rondini sopra la mia testa e si aprivano occhi di vortici in cui venivo attratta. Ad un certo punto ho sentito i motori dell'aereo spagnolo e mi è parso di vedere il mio rancore spegnersi di nuovo di fronte ai tuoi occhi. Non provo rancore, la bambina si, ma io no. Io so esattamente come sono andate le cose, non so cosa hai provato e cosa provi, ma l'iter degli eventi davanti e dietro mi è chiaro.
Non ho sbagliato nulla.
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Ecco l'incipit più stupido e comune per evitare di parlare con qualcuno quando te lo trovi di fronte e avresti preferito trovarti un tirannosaurus rex. Riporto voci di fondo, mentre il mio pensiero è altro,in attesa del caffè serale a chiudere la mia prima giornata da disoccupata. Desperate non working woman.
Non ho amor da raccontare, mi sono resa deserto. Piatta, monotona, arida, priva di nutrimento.
Non so cosa mi manchi. Non cerco più nulla.
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E' tutto inutile e straziante. Speravo che almeno il tempo mi aiutasse a togliere le note strazianti e un pò le ha attenuate, me ne frego molto di più ma le vedo, ci sono, a volte mi si incollano addosso. Non ho nennemo più la forza di toglierle, non reagisco. Ho un corpo che non mi serve a niente, muscoli inutilizzati, non trovo nessun motivo per utilizzarli. Poi inizia la settimana e devo. Almeno devo. Ma non è questo il dramma. Pensavo di voler essere salvata, invece no, voglio solo finire, e chiunque tenti di salvarmi viene inevitabilmente ferito. Ma non ci credo neanche un attimo..
Ieri ho provato l'ipnosi regressiva e mi sono vista vestita di cenci con una figlia piccola morta in braccio. Ho pianto tanto, vicino a me mia madre. Non lo so, forse ho perso l'occasione anche in questa vita e non ho nessun altro scopo. Ho fallito anche qui?
Non mi importa di nessuno, non ci riesco. Non mi importa nemmeno di me.
C'è solo una persona che mi sta a debita distanza e con cui forse c'è un capirsi senza parole, forse, ma meglio stia nella sua vita. Spero che si allontani, non voglio rovinarlo.
Rovino gli altri, con un'abilità non razionale, ma non riesco a rovinare me fino in fondo.
Maledetta.
Mamma mi manchi, vorrei essere con te, come vent'anni fa a casa mia a bere il caffè e a dire niente. Mamma dove sei.
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Ti ho dato le chiavi mie come tu hai dato a me le tue: per poterci salvare. eppure non ha funzionato. Mi hai dato le chiavi delle porte che volevi venissero aperte e di quelle che temevi venissero aperte. E io l'ho capito e queste ultime le ho rispettate. Ma fino ad un certo punto, e proprio a quello... ci ho solo dato una sbirciatina, ma la lezione è sufficiente, le parole anagrammate e in codice le ho interpretate, veloce, direi, come sempre.
Tu hai le chiavi mie, perchè dici di conoscermi, ma non sai che nel frattempo le ho usurate nella tua toppa e sono divenute della sua forma speculare. Le mie chiavi originarie, quindi, non esistono più se non nelle tue mani; e tu, ora, non riesci più ad entrare.
Non dannarti, non è colpa del tuo piano di nuovo fallito, ma è merito della mia intelligenza che ha trionfato. Sola, ma ha trionfato.
Non so cosa farò di te, mi rimangono pochi giorni per decidere come recidere questa pianta. Non devo capire nulla, solo sentire; e il dramma è che devo indirizzare, o sento rabbia o non sento niente. Entrambe le cose non mi aiutano ad allontanarti. Non so se sia possibile allontanarti, non ho ancora misurato la profondità delle radici TUE. Dipende da te, quindi?
Ottima domanda.
Devo arrivare a te senza domande. Esaurita.
Devo sostituirti immediatamente e con merce di ottima qualità.
Mi spiace, ho imparato. Da te. Tu mi punisci con la materialità che non dipende da te, io faccio altrettanto ma almeno me la prendo.
e non lo saprai mai.
come io non saprò mai tutte le fiche che ti sei preso per arrivare alla noia. Quella noia che non ti basta mai.
Tu sei malato, tu stai male, non riesci a farti amare, dici che vuoi solo amare?
Allora non mi interessa.
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Inviato da: DomaniArrivera
il 26/03/2019 alle 18:13
Inviato da: cassetta2
il 26/03/2019 alle 08:04
Inviato da: EasyTouch
il 22/08/2018 alle 09:40
Inviato da: anima_on_line
il 16/08/2018 alle 18:39
Inviato da: DomaniArrivera
il 19/06/2018 alle 11:47