L'Infinito

Il grande Boh - 4 Febbraio 1998


Come un capodanno seguire alla TV il conto alla rovescia che porta alla mezzanotte e a mezzanotte in punto in un carcere del Texas avviene l'esecuzione di una donna per mezzo di un'iniezione di veleno. In diretta alla televisione la voce di una giornalista al telefono, quando arriva mezzanotte e sul quadrante dell'orologio cambia la data, ci dice che l'iniezione c'è stata e smbra di vederlo quell'ago che entra nel braccio con la chirurgica pulizia di una flebo d'ospedale ... tutto pulito ... tutto silenzioso .... come voler dare un'aria di civiltà alla più barbara delle azioni.No, molto meglio il machete allora, molto meglio la sassaiola, molto meglio tagliare la testa con un'accetta ed il capo mozzato che rotola nella cesta tra le grida di una piazza inferocita piuttosto che questa precisione silenziosa, molto meglio tagliare quel corpo a pezzetti e poi darli da mangiare ai cani, a quelli che applaudono la pena di morte, o a loro stessi, anzi, a loro stessi.Mentre attraverso l'ago il veleno si mischiava al sangue di quella donna, io meditavo sull'orrore ... l'orrore di cui parla Kurtz alla fine di Apocalypse Now, l'orrore che traccia la sua linea continua lungo tutta la storia dell'umanità e che rivela il suo volto più terribile quando si accompagna alle leggi, ai discorsi dei potenti, alle campagne elettorali, agli abiti blu e alle camice bianche, alle scrivanie incorniciate da bandiere stirate che non hanno mai visto il vento.Una cosa è certa ... La PENA DI MORTE è ciò chye rende l'uomo la presenza più indegna del creato. Io mi vergogno di essere un uomo quando si applica questa legge in qualunque parte del mondo e, in particolare, quando si applica negli Stati Uniti io provo un grande dolore e provo odio nei confronti del rock, di Fonzie, della coca-cola, di Robert De Niro, di Topolino, di Indiana Jones, di Guerre Stellari e di tutto ciò che di americano ho nelle vene.Ebbene nelle vene ho anche un po' del veleno che stanotte è entrato nelle vene di quella donna uccisa.Mi viene da vomitare, mi fa schifo l'America con le sue praterie del kazzo e i suoi cow-boys pedofili, i suoi presidenti ipocriti e i suoi grattacieli vuoti, i suoi film maledetti e i suoi dollari insanguinati, le sue donne bambolone e il suo erotismo privo di sensualità.Molti paesi applicano la pena di morte, ma solo negli Stati Uniti ciò avviene con tanta crudeltà, con tanto compiacimento, con un ago sterilizzato che entra nel corpo. E poi gli Stati Uniti ci fanno più effetto perchè volenti o nolenti si cresce pensando che quello sia un modello di organizzazione da imitare, con la loro bella e commovente dichiarazione d'indipendenza. Lì la pena di morte si applica in maniera scientifica, con il minimo dolore possibile. E' quella pulizia, quell'assenza di microbi che mostra l'orrore assoluto di ciò che avviene, come se cancellasse il contesto, come se isolasse la morte e ne rendesse visibile il volto. E' la morte che arriva con la sua falce, ma è una falce sterilizzata che non lascia segni e non cade una goccia di sangue, è una morte senza rumore, senza ira, senza grida, una morte che si accompagna a una firma su un foglio ... E' la morte letta a rappresentare una nazione, una nazione intera che diventa nazione omicida, che crede di essere Dio e invece mette in scena l'orrore e scredita l'intero genere umano di fronte all'universo.