Oceano e stelle

dal PICCOLO PRICIPE..


Ma non mi rispose. Disse: "Quello che e' importante, non lo si vede..." "Certo..." "E' come per il fiore. Se tu vuoi bene a un fiore che sta in una stella, e' dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite". "Certo..." "E' come per l'acqua. Quella che tu mi hai dato da bere era come una musica, c'era la carrucola e c'era la corda... ti ricordi... era buona". "Certo..." "Guarderai le stelle, la notte. E' troppo piccolo da me perche' ti possa mostrare dove si trova la mia stella. E' meglio cosi'. La mia stella sara' per te una delle stelle. Allora, tutte le stelle, ti piacera' guardarle... Tutte, saranno tue amiche. E poi ti voglio fare un regalo..." Rise ancora. "Ah! Ometto, ometto mio, mi piace sentire questo riso!" "E sara' proprio questo il mio regalo... sara' come per l'acqua..." "Che cosa vuoi dire?" "Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d'affari erano dell'oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha..." "Che cosa vuoi dire?" "Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abitero' in una di esse, visto che io ridero' in una di esse, allora sara' per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!" E rise ancora.