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Creato da sendMeAnAngels il 13/03/2011

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I miei link preferiti

 

 

Beatificazione Papa giovanni paolo II

Post n°22 pubblicato il 16 Agosto 2011 da sendMeAnAngels
 

 

 
 
 

IL MONDO IN GUERRA

Post n°21 pubblicato il 26 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

mondo in guerra

 

 
 
 

GUERRA LIBIA 2011 : OBAMA E LE SUE ZANZARE

Post n°19 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

OBAMA

 
 
 

GUERRA LIBIA 2011 : NAPOLEON-SARKOZY

Post n°18 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

SARKOZY

 
 
 

GUERRA LIBIA 2011 : IL BUSINESS E LA GUERRA ...

Post n°17 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

GHEDDAFI

 
 
 

GUERRA LIBIA 2011 ... ECCO LA VERITA'

Post n°16 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

SCUDI

 
 
 

GUERRA LIBIA 2011 : ECCO PERCHE' NO FLY ZONE

Post n°15 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

FLY ZONE

 
 
 

GUERRA IN LIBIA

Post n°14 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

GUERRA IN LIBIA

 

 
 
 

GIUSEPPE, NON TI DIMENTICHIAMO

Post n°13 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

GIUSEPPE DI MATTEO

 

LOTTEREMO PER TE

E PER TUTTE LE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

SEMPRE..

 

 
 
 

MAFIA IL CANCRO DELL'ITALIA

Post n°12 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

VIA D'AMELIO

VIA D'AMELIO

CAPACI

capaci

 
 
 

FALCONE E BORSELLINO EROI

Post n°11 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 
 
 

LA MAFIA è SPAZZATURA : RIFIUTIAMOLA

Post n°10 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 
 
 

GIAPPONE 2011 : NUBE RADIOATTIVA VERSO L'EUROPA

Post n°9 pubblicato il 23 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 

Nuove scosse in Giappone,

la nube di Fukushima verso l'Europa

Per l'agenzia meteorologica 20% posibbilità che ci sia un sisma oltre il settimo grado entro venerdì

Proseguono in Giappone le scosse telluriche, a 11 giorni dal devastante sisma-tsunami di magnitudo 9 dell'11 marzo che ha distrutto il nordest del Paese. Oltre al terrore che viene dalla Terra continua l'allerta radioattività sui cibi e nell'acqua. Mentre la "nube" radioattiva potrebbe raggiungere già da mercoledì l'Europa, per prima la Francia, con concentrazioni di agenti contaminanti ritenute dalle autorità d'Oltralpe "non preoccupanti".

L'Agenzia meteorologica nipponica ha stimato che vi sia un 20% di possibilità che nei prossimi tre giorni possa verificarsi un terremoto di magnitudo superiore a 7. Si tratta di una correzione al ribasso, perché una precedente stima valutava la possibilità nel 30 per cento.

Intanto il personale della centrale di Fukushima ha ripreso a lavorare per cercare di ristabilire i sistemi di raffreddamento dell'impianto, dopo essere stato fatto evacuare per la comparsa di fumo dai reattori 2 e 3. E salgono al contempo i livelli di radioattività sia nel mare che negli alimenti. Radioattovità si segnala nell'acqua di mare attorno alla centrale e negli alimenti. Le concentrazioni di iodio 131 e di cesio 134 riscontrate nell'acqua marina nella zona vicina l'impiante erano lunedì rispettivamente 126,7 volte e 24,8 volte più elevate rispetto al livello massimo stabilito dal governo nipponico. E anche il fatto che sia stata rilevata la presenza di tracce di radioattività su prodotti alimentari giapponesi mostra che la situazione è "più grave" di quanto s'era originariamente pensato, ha detto il portavoce dell'ufficio regionale per il Pacifico occidentale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Peter Cordingley.

A Fukushima nuove fughe di vapore sono state visibili anche nelle ultime ore, secondo i mass media, ma un responsabile dell'agenzia che gestisce l'impianto, Tokyo Electric Power (Tepco), ha dichiarato che il vapore non dovrebbe complicare i lavori. Il raffreddamento dei reattori con l'aiuto dei cannoni ad acqua non è però ripartito, ha precisato l'azienda. L'Agenzia per la sicurezza ha fatto sapere che una decisione a riguardo dovrebbe essere adottata in giornata.

I tecnici sono riusciti a ripristinare l'alimentazione elettrica della centrale collegando ad una linea esterna tutti i reattori, ma non hanno ancora rimesso in funzione le attrezzature, in particolare i sistemi di raffreddamento, essenziali per evitare una fusione del combustibile nucleare.

Lunedì, fumo grigio era fuoruscito dal reattore 3, allarmando le autorità. Si tratta del reattore che ha subito i maggiori danni causati dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo scorso.

 
 
 

CHIAMAMI ANCORA PAPI

Post n°8 pubblicato il 22 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 
 
 

Mu'ammar Berlusconi

Post n°7 pubblicato il 22 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 
 
 

GUERRA IN LIBIA 2011

Post n°6 pubblicato il 20 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 

Brucia Tripoli, bombe contro base aerea

ghe

Nella capitale raid fino all'alba, aerei sulla residenza-caserma del Raìs.

Scalo libico colpito dagli stealth USA

 

Raid su Tripoli finoall'alba; una base aerea colpita da 40 bombe

sganciate dagli stealth, gli aerei Usa "invisibili" ai radar;

nuove incursioni aeree francesi: prosegue in Libia la

«Odyssey Dawn»

l'operazione militare della coalizione internazionale.

Nella notte si sono susseguiti attacchi dal cielo e dal mare

sulle coste del Paese nordafricano, colpito da una pioggia di missili

per costringere Muammar Gheddafi al «cessate il fuoco».

I bombardamenti contro gli obiettivi militari del Colonnello,

brevemente sospesi domenica mattina sia a Tripoli che a Bengasi,

sono ora ricominciati.

Intanto, in uno nuovo messaggio trasmesso dalla tv di Stato,

il Raìs ha fatto sapere che il popolo libico è pronto

«ad una guerra lunga».

E la tv di Stato ha fatto sapere che le sedi dei Comitati

popolari libici e degli altri apparati del regime sono state

predisposte per la distribuzione delle armi ai civili.

aereo

IN AZIONE GLI AEREI «INVISIBILI» - L'offensiva della coalizione va avanti. Un non meglio precisato aeroporto libico è stato attaccato da bombardieri stealth B-2 Spirit, aerei Usa invisibili ai radar che hanno sganciato 40 bombe. Secondo la stampa inglese, inoltre, tra gli obiettivi colpiti nei primi raid di «Odyssey Dawn» ci sarebbe un aeroporto vicino a Tripoli usato per i voli dei fedelissimi del regime, preso di mira proprio per impedire agli uomini di Gheddafi di fuggire. Nuovi raid aerei compiuti intorno a Bengasi (che si era lentamente ripopolata in mattinata) hanno distrutto decine di mezzi del Colonnello e 19 caccia americani, stealth compresi, sono stati impiegati contro le truppe del leader libico e le difese aeree del Raìs, colpendo obiettivi a Tripoli e a Misurata. L'ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli Stati maggiori congiunti, ha annunciato che la no fly zone è stata effettivamente imposta sui cieli libici. «Non vi sono indicazioni che Gheddafi si stia orientando sull'uso di armi chimiche» ha anche assicurato Mullen, spiegando che la prima fase dell'operazione «Odissey Dawn» è stata un successo.

 

VITTIME - Nelle ultime ore cominciano a emergere le prime stime su morti e feriti. Secondo fonti sanitarie locali, più di novanta persone sarebbero decedute negli scontri a fuoco di sabato a Bengasi. Secondo un bilancio provvisorio fornito invece dal regime sarebbero almeno 48 le vittime dei raid occidentali. I feriti 150. Nel cimitero dei martiri del quartiere di al-Hani, a Tripoli, i funerali delle vittime dei raid aerei compiuti ieri sulla capitale libica. La tv di Stato, inoltre, ha comunicato che migliaia di libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello.

 

Il Raìs: «Siete barbari»

ESPLOSIONI LUNGO LA COSTA - Notte di raid nei cieli libici. Poco prima dell'alba, un bombardamento ha preso di mira Tripoli e il dispositivo antiaereo nella capitale libica è entrato in azione. Il fuoco della contraerea è stato seguito da esplosioni e crepitio di armi automatiche. Il cielo della capitale è stato illuminato da traccianti e si sono udite frasi come «Allah è grande». Un aereo della coalizione ha sorvolato la zona a sud della città, dove si trova la residenza-caserma del Raìs a Bab al Azizia. Sempre all'alba le forze di Gheddafi avrebbero bombardato nuovamente Bengasi, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Anche la città libica insorta di Misurata è ancora circondata dalle forze fedeli al leader libico e nel centro sono entrati in azione i cecchini sui tetti. Ai raid occidentali, cominciati sabato, partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente agli attacchi. Anche se il nostro Paese ha messo a disposizione sette basi militari.

BASI ITALIANE - La notte è trascorsa tranquilla invece nella base aerea del 37/o stormo dell'Aeronautica militare di Trapani Birgi, dove il livello di allerta è comunque massimo. «Non è stato ordinato alcun attacco verso la Libia, né e possibile prevedere che ciò accada», spiegano alla base. A Trapani sono arrivati anche quattro aerei Eurofighter provenienti da Grosseto, che l'Aeronautica militare ha rischierato in Sicilia in vista di un possibile impiego nella missione. Da Decimomannu, nel corso della giornata, potrebbero alzarsi in volo i caccia spagnoli giunti sabato in Sardegna.

«LA RISOLUZIONE 1973 È NULLA» - Attraverso un comunicato, il ministro degli Esteri libico ha fatto sapere che il regime considera nulla la risoluzione 1973 che impone la no fly zone sulla Libia e che chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Tripoli, viene inoltre spiegato, non coopererà più nella lotta all'immigrazione clandestina.

 

I bombardamenti

CINA «RAMMARICATA» - Sul fronte della diplomazia internazionale, il comitato dell'Unione africana sulla Libia ha chiesto lo «stop immediato a tutte le ostilità» in Libia. E dopo la Russia e l'India, anche la Cina ha espresso il suo «rammarico» per gli attacchi della coalizione internazionale contro le truppe del Colonnello. Pechino, insieme a Mosca, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con diritto di veto, si erano astenute al momento dell'approvazione della risoluzione 1973 che ha dato base legale all'intervento in Libia. Critiche a Barack Obama da Hugo Chavez. Il presidente venezuelano ha criticato il presidente americano che ha vinto il Nobel per la Pace «ma che sta portando avanti un'altra guerra come in Iraq e Afghanistan». L'Iran dal canto suo ha esortato i libici a non fidarsi delle potenze occidentali, il cui «unico obiettivo è quello di conquistare un controllo neocoloniale su una nazione ricca di petrolio».

LA CONDANNA DEI TALEBANI - Dai talebani afghani arriva una condanna, senza minacce, delle «interferenze dell'Onu e dell'Occidente negli affari interni della Libia» perché esse «avranno conseguenze che sono contro gli interessi dei Paesi islamici». In un comunicato, il portavoce dei talebani rivolge anche un appello alla popolazione libica a prendere il controllo della crisi e a non permettere che altri gestiscano il suo futuro.


20 marzo 2011

 

 

 

 
 
 

NUCLEARE IN GIAPPONE DOPO LO TSUNAMI

Post n°5 pubblicato il 17 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 

DAL MONDO - 16 marzo 2011


Giappone: ancora scosse ed esplosioni nucleari

La situazione a Fukushima è ancora critica, Oettinger parla di «apocalisse»

 

 


Sono passati ormai cinque giorni dal devastante terremoto e dallo tsunami che hanno colpito il Giappone, ma la situazione rimane ancora altamente critica. Mentre si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di qualche sopravvissuto, il bilancio dei morti e dei dispersi è arrivato, secondo le stime della polizia nipponica, a quota 12 mila persone. Ancora questa mattina nella periferia est di Tokyo è stata avvertita una forte scossa di assestamento (6 gradi della scala Richter).

Ciò che spaventa più di ogni altra cosa, però, sono i danni causati dal sisma alla centrale nucleare di Fukushima. Negli scorsi giorni ci sono state ben quattro esplosioni e due incendi che hanno provocato delle fughe radioattive allarmanti. I reattori sono tenuti continuamente sotto controllo da 50 operai della centrale e si susseguono i viaggi degli elicotteri che trasportano l'acqua marina con cui viene portato avanti il raffreddamento.

Nonostante questo oltre 200 mila residenti nella zona sono stati evacuati e migliaia di persone, anche a Tokyo, si danno alla fuga terrorizzati. La situazione è notevolmente peggiorata tra ieri e oggi, quando i livelli di radioattività si sono impennati. Questa mattina, inoltre, sembra che il contenitore del reattore 3 sia stato gravemente danneggiato e che gli elicotteri non riescano ad avvicinarsi alla centrale a causa delle radiazioni, i cui valori continuano ad alzarsi ed abbassarsi in modo altalenante.

Il governo giapponese continua a rassicurare la popolazione, dichiarando che il livello di radiziazioni è ancora al di sotto del limite di nocività, ma in tutto il mondo non si placa la paura di essere di fronte ad una nuova Chernobyl. Il rischio di un'esplosione nucleare di quel tipo, infatti, non è un'eventualità che può per ora essere esclusa. Ieri il commissario europeo per l'energia Gunther Oettinger, concluso il G8 di Parigi, ha usato la parola «apocalisse» per descrivere la situazione del Giappone.

L'imperatore Akihito ha parlato alla Nazione, dicendosi «profondamente preoccupato» per la situazione. «Non sappiamo nemmeno quante siano realmente le vittime di questa catastrofe - ha dichiarato il sovrano -. Prego perchè si salvino più persone possibili».

 

 
 
 

TSUNAMI GIAPPONE 11-03-11

Post n°4 pubblicato il 13 Marzo 2011 da sendMeAnAngels
 

L'ARRIVO DELLO TSUNAMI

 

 

LO TSUNAMI ARRIVA SULLE COSTE

 

IL MARE DELLO TSUNAMI

 

L'ESPLOSIONE DELLA CENTRALE NUCLEARE DURANTE IL SISMA A FUKUSHIMA

 

LA DEVASTAZIONE ALL'AEREOPORTO DI SENDAI

 

LO TSUNAMI INVESTE L'AEREOPORTO DI SENDAI

 

L'AEREOPORTO DOPO IL PASSAGGIO DELLO TSUNAMI

 

IMMAGINI VISTE DALL'ALTO A FUKUSHIMA

 

LA DEVASTAZIONE DEL TERREMOTO

 

LA DEVASTAZIONE DELLO TSUNAMI

 

LA DEVASTAZIONE DOPO IL TERREMOTO E IL PASSAGGIO DELLO TSUNAMI A MINAMISANRIKU

 

SHOCK

 

 

INCENDI

 LA DEVASTAZIONE A MIYAGI

MIYAGI I RESTI

IL GIAPPONE COLPITO

L'EPICENTRO DEL MAREMOTO MAGNITUDO 8.8

 

LE RAFFINERIE ESPLODONO

RAFFINERIE IN FIAMME

PRIMA E DOPO LO TSUNAMI E IL TERREMOTO

L'ONDA D'URTO DELLA SCOSSA

 

L'IMPRESSIONANTE TSUNAMI ARRIVA

 

LO TSUNAMI INVESTE TUTTO L'OCEANO

 

TRA TERREMOTO TSUNAMI E FUOCO

 

11 MARZO '11

 
 
 

SCANDALO BUONUSCITE DIRIGENTI AMNESTY

Post n°3 pubblicato il 13 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

                            NOOO

  • Corriere della Sera

 

Diritti umani Sostenitori indignati ma l' organizzazione assicura: non succederà mai piùAmnesty come le banche della City Super bonus per i suoi dirigentiAll' ex segretaria generale Irene Khan 600 mila euro di buonuscita La numero due Kate Gilmore, vice della Khan, ha ottenuto 360 mila euro come liquidazione nel 2009 Le reazioni «Ho cancellato la mia sottoscrizione, con quei soldi potevamo aiutare i poveri», dice un attivista

 

Mezzo milione di sterline come buonuscita (quasi 600 mila euro). Una cifra astronomica se a riceverla non è il dirigente di una qualsiasi multinazionale ma la segretaria generale di un' organizzazione umanitaria tra le più conosciute: Amnesty International. Irene Khan, ha rivelato ieri il britannico Daily Mail, si è fatta ben pagare per gli otto anni passati a dirigere l' associazione: 132 mila sterline l' anno con il patto che la liquidazione sarebbe stata quattro volte tanto. E anche la sua vice, Kate Gilmore, ha incassato la bellezza di 300 mila sterline (360 mila euro) quando ha lasciato l' organizzazione, insieme a Irene, nel dicembre del 2009. Soldi ben spesi? Non sembrano pensarlo i tre milioni di sostenitori che versano denaro nelle casse di Amnesty pensando di contribuire a difendere i diritti umani nel mondo. Ieri sul sito del Daily Mail si leggevano molti messaggi pieni di rabbia. «Quanta gente povera avrebbe potuto aiutare Amnesty con 800 mila sterline?» scrive Abdu di Londra. «La generosità dei cittadini britannici viene sfruttata da gente che non lo merita, dobbiamo fare subito una rivoluzione» è il commento di Louis dall' Essex. «Ecco la prova del fatto che queste associazioni umanitarie non si meritano un penny» constata Dimitri Pluzhnikov da Gibilterra. «Ho cancellato la mia sottoscrizione - s' indigna Clark dalla Scozia -. Vorrei sapere quanto è pagato il nuovo segretario generale Salil Shetty. E meno male che si tratta di un' associazione benefica!!!». I dirigenti di Amnesty si sono dapprima trincerati dietro un misurato silenzio: «Si tratta di un accordo confidenziale» aveva detto Peter Pack, capo del comitato esecutivo internazionale dell' associazione. Ma, dopo alcune ore, si è capito che un no comment non sarebbe bastato a fermare lo scandalo. «Sono più trent' anni che lavoro qui - ha detto Pack al Corriere - e posso assicurare che siamo consapevoli dell' obbligo ad usare responsabilmente i soldi che riceviamo dai nostri sostenitori. Un obbligo cui ottemperiamo ogni giorno. Questo è un caso unico». Perché è stato fatto un contratto così oneroso per l' organizzazione? «Al tempo non ero nell' organo dirigente e quell' accordo non l' ho firmato io ma eravamo obbligati ad onorarlo. Tuttavia le assicuro che i nostri conti sono pubblicati annualmente e sono sottoposti a seri controlli». Una cosa è certa: da oggi si cambia. «Stiamo già sottoponendo le procedure a una verifica per assicurarci che una situazione così non si verifichi più. Nessuno dei nostri dipendenti può vantare un contratto del genere, l' attuale segretario generale Salil Shetty ha un salario annuale più alto di quello che aveva la signora Khan ma è nella media di quelli di una organizzazione non profit per la stessa posizione». Nata in Bangladesh, Irene Khan era arrivata alla guida di Amnesty nel 2001 con in tasca una laurea ad Harvard e una carriera ventennale all' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. È stata la prima donna, la prima asiatica e la prima musulmana a scalare la vetta dell' organizzazione. Ma il suo regno non è stato esente da critiche. La sua prima campagna fu per la chiusura del carcere di Guantanamo ma mai una parola si levò sui legami di alcuni detenuti con i talebani e i gruppi terroristici. La sinistra non le perdonò di non aver fatto abbastanza per condannare gli abusi in Iraq da parte delle truppe britanniche e americane, soprattutto durante lo scandalo di Abu Ghraib. La sua missione, è la critica unanime che le è stata fatta, sembrava essere volta a combattere la povertà concentrandosi più sui diritti economici degli individui che su quelli politici. Era questo il suo cavallo di battaglia. E, in effetti, i suoi di diritti li ha tutelati benissimo. Monica Ricci Sargentini RIPRODUZIONE RISERVATA **** Chi è La vita Irene Zubaida Khan è nata il 24 dicembre del 1956 in Bangladesh Si è laureata in diritto internazionale e diritti umani ad Harvard La carriera Dopo 20 anni passati all' Alto Commissariato Onu per i rifugiati è diventata segretaria generale di Amnesty, dal 2010 è al Daily Star

(20 febbraio 2011) - Corriere della Sera

 

 
 
 

no alle pellicce

Post n°2 pubblicato il 13 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

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