blog

blog

Creato da sendMeAnAngels il 13/03/2011

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Ultime visite al Blog

malfa13moon_Igaini2002makichansunnyroutefotomaniapescaraimprontadigisendMeAnAngelsgraficheiuoriomarkval59w03leonardoA_ryeccola11auuurorarickydiviziamickyarch
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

I miei link preferiti

 

 

« NUCLEARE IN GIAPPONE DOP...Mu'ammar Berlusconi »

GUERRA IN LIBIA 2011

Post n°6 pubblicato il 20 Marzo 2011 da sendMeAnAngels

 

Brucia Tripoli, bombe contro base aerea

ghe

Nella capitale raid fino all'alba, aerei sulla residenza-caserma del Raìs.

Scalo libico colpito dagli stealth USA

 

Raid su Tripoli finoall'alba; una base aerea colpita da 40 bombe

sganciate dagli stealth, gli aerei Usa "invisibili" ai radar;

nuove incursioni aeree francesi: prosegue in Libia la

«Odyssey Dawn»

l'operazione militare della coalizione internazionale.

Nella notte si sono susseguiti attacchi dal cielo e dal mare

sulle coste del Paese nordafricano, colpito da una pioggia di missili

per costringere Muammar Gheddafi al «cessate il fuoco».

I bombardamenti contro gli obiettivi militari del Colonnello,

brevemente sospesi domenica mattina sia a Tripoli che a Bengasi,

sono ora ricominciati.

Intanto, in uno nuovo messaggio trasmesso dalla tv di Stato,

il Raìs ha fatto sapere che il popolo libico è pronto

«ad una guerra lunga».

E la tv di Stato ha fatto sapere che le sedi dei Comitati

popolari libici e degli altri apparati del regime sono state

predisposte per la distribuzione delle armi ai civili.

aereo

IN AZIONE GLI AEREI «INVISIBILI» - L'offensiva della coalizione va avanti. Un non meglio precisato aeroporto libico è stato attaccato da bombardieri stealth B-2 Spirit, aerei Usa invisibili ai radar che hanno sganciato 40 bombe. Secondo la stampa inglese, inoltre, tra gli obiettivi colpiti nei primi raid di «Odyssey Dawn» ci sarebbe un aeroporto vicino a Tripoli usato per i voli dei fedelissimi del regime, preso di mira proprio per impedire agli uomini di Gheddafi di fuggire. Nuovi raid aerei compiuti intorno a Bengasi (che si era lentamente ripopolata in mattinata) hanno distrutto decine di mezzi del Colonnello e 19 caccia americani, stealth compresi, sono stati impiegati contro le truppe del leader libico e le difese aeree del Raìs, colpendo obiettivi a Tripoli e a Misurata. L'ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli Stati maggiori congiunti, ha annunciato che la no fly zone è stata effettivamente imposta sui cieli libici. «Non vi sono indicazioni che Gheddafi si stia orientando sull'uso di armi chimiche» ha anche assicurato Mullen, spiegando che la prima fase dell'operazione «Odissey Dawn» è stata un successo.

 

VITTIME - Nelle ultime ore cominciano a emergere le prime stime su morti e feriti. Secondo fonti sanitarie locali, più di novanta persone sarebbero decedute negli scontri a fuoco di sabato a Bengasi. Secondo un bilancio provvisorio fornito invece dal regime sarebbero almeno 48 le vittime dei raid occidentali. I feriti 150. Nel cimitero dei martiri del quartiere di al-Hani, a Tripoli, i funerali delle vittime dei raid aerei compiuti ieri sulla capitale libica. La tv di Stato, inoltre, ha comunicato che migliaia di libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello.

 

Il Raìs: «Siete barbari»

ESPLOSIONI LUNGO LA COSTA - Notte di raid nei cieli libici. Poco prima dell'alba, un bombardamento ha preso di mira Tripoli e il dispositivo antiaereo nella capitale libica è entrato in azione. Il fuoco della contraerea è stato seguito da esplosioni e crepitio di armi automatiche. Il cielo della capitale è stato illuminato da traccianti e si sono udite frasi come «Allah è grande». Un aereo della coalizione ha sorvolato la zona a sud della città, dove si trova la residenza-caserma del Raìs a Bab al Azizia. Sempre all'alba le forze di Gheddafi avrebbero bombardato nuovamente Bengasi, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Anche la città libica insorta di Misurata è ancora circondata dalle forze fedeli al leader libico e nel centro sono entrati in azione i cecchini sui tetti. Ai raid occidentali, cominciati sabato, partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente agli attacchi. Anche se il nostro Paese ha messo a disposizione sette basi militari.

BASI ITALIANE - La notte è trascorsa tranquilla invece nella base aerea del 37/o stormo dell'Aeronautica militare di Trapani Birgi, dove il livello di allerta è comunque massimo. «Non è stato ordinato alcun attacco verso la Libia, né e possibile prevedere che ciò accada», spiegano alla base. A Trapani sono arrivati anche quattro aerei Eurofighter provenienti da Grosseto, che l'Aeronautica militare ha rischierato in Sicilia in vista di un possibile impiego nella missione. Da Decimomannu, nel corso della giornata, potrebbero alzarsi in volo i caccia spagnoli giunti sabato in Sardegna.

«LA RISOLUZIONE 1973 È NULLA» - Attraverso un comunicato, il ministro degli Esteri libico ha fatto sapere che il regime considera nulla la risoluzione 1973 che impone la no fly zone sulla Libia e che chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Tripoli, viene inoltre spiegato, non coopererà più nella lotta all'immigrazione clandestina.

 

I bombardamenti

CINA «RAMMARICATA» - Sul fronte della diplomazia internazionale, il comitato dell'Unione africana sulla Libia ha chiesto lo «stop immediato a tutte le ostilità» in Libia. E dopo la Russia e l'India, anche la Cina ha espresso il suo «rammarico» per gli attacchi della coalizione internazionale contro le truppe del Colonnello. Pechino, insieme a Mosca, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con diritto di veto, si erano astenute al momento dell'approvazione della risoluzione 1973 che ha dato base legale all'intervento in Libia. Critiche a Barack Obama da Hugo Chavez. Il presidente venezuelano ha criticato il presidente americano che ha vinto il Nobel per la Pace «ma che sta portando avanti un'altra guerra come in Iraq e Afghanistan». L'Iran dal canto suo ha esortato i libici a non fidarsi delle potenze occidentali, il cui «unico obiettivo è quello di conquistare un controllo neocoloniale su una nazione ricca di petrolio».

LA CONDANNA DEI TALEBANI - Dai talebani afghani arriva una condanna, senza minacce, delle «interferenze dell'Onu e dell'Occidente negli affari interni della Libia» perché esse «avranno conseguenze che sono contro gli interessi dei Paesi islamici». In un comunicato, il portavoce dei talebani rivolge anche un appello alla popolazione libica a prendere il controllo della crisi e a non permettere che altri gestiscano il suo futuro.


20 marzo 2011

 

 

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/SendMeAnAngelS/trackback.php?msg=10021271

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963