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Creato da salvatorecomisi il 21/12/2011
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Sappi che: mentre urli alla tua Donna c'è un uomo che desidera parlarle all'orecchio.
Mentre umili, offendi, insulti e sminuisci la tua Donna c'è un uomo che la corteggia e le ricorda che è una gran Donna.
Mentre la violenti c'è un uomo che desidera fare l'amore con lei.
Mentre la fai piangere c'è un uomo che le ruba sorrisi.
Copialo sul tuo profilo, come protesta contro la violenza sulle Donne
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La Concordia, nave molto imponente
nel suo grande giro del Mediterraneo
dava gioia e felicità a tutta la gente
che di lei si fidava, guidata da competente
gente, che venuto il momento del panico
fuggiva tutta seguendo il comandante sadico
Quante volte io nel porto in città di Savona
l'ammirai ammaliato con grande desiderio
che anche per me venisse infine la volta buona
di salirci a bordo per una crociera con brio
avevo venduto la mia barca la vicino ancorata
non potendo più vivere la vita di mare amata
Ma la Concordia incontro' uno scoglio
che la feri' come traccia di chiodo nel gesso
perche il suo capitano, un guascone broglio
ha osato navigare come e dove non permesso
per spacconata ha voluto, ed a forte velocità,
passare fra la terra e lo scoglio per pura vanità
Fare "l'inchino ?" o e per promozione turistica?
valeva la pena di rischiare tanta vita umana ?
"spacconata" da "capitano coraggioso" antica
usanza, ogni ulteriore discussione diventa vana
non voglio infierire sulla cotardia, d'abbandono
del capitano la nave, ne parlo ancor di perdono.
Ma di grande dolore, quello di un uomo
che apprende la morte di sorelle e fratelli
tutta umana gente, il grande bene supremo
per noi tutti, mentre godevano momenti belli
non era viaggio di miliardari, crociera di lusso
gli sconti invernali ne agevolarono il flusso
Ora si estraggono e si contano i morti
e quanti nella nave incastrata sono dispersi
ma ricordiamoci anche dei tanti superstiti
che sono scioccati, feriti e anche male messi
una terribile esperienza che cambia la vita
siamo ben poca cosa, questo a DIO ci invita
Salvatore Comisi
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Cosa vuol dire secondo voi, al giorno d’oggi, credere in Dio?
Queste sono tutte le scuse più comuni della maggior parte della gente, ma la verità è che sono tutte bugie. Satana, il principe di questo mondo, ci mette in testa tutti questi pensieri. Egli, e chiunque segua le sue vie, è un nemico di Dio (1 Pietro 5:8). Satana si traveste sempre da bene (2 Corinzi 11:14), ma egli ha il controllo su tutte le menti che non appartengono a Dio.
È una menzogna credere che Dio non si preoccupi dei peccati piccoli e che l’inferno sia riservato alle « persone cattive ». Tutti i peccati ci separano da Dio, anche una “piccola bugia innocente”. Tutti hanno peccato, e nessuno è abbastanza buono da andare in cielo da solo (Romani 3:23).
Andare in cielo non è basato sul fatto che il nostro bene superi il nostro male. Se fosse così, saremmo tutti spacciati: « Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia » (Romani 11:6). Non possiamo fare nulla di buono per guadagnarci l’accesso al cielo (Tito 3:5).
« Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa » (Matteo 7:13). Anche se tutti vivono una vita di peccato e confidare in Dio non è popolare, Dio non lo scuserà:
« [Voi] eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli » (Efesini 2:1-2).
Quando Dio ha creato il mondo, questo era perfetto. Era tutto buono. Poi Egli fece Adamo ed Eva e diede loro il libero arbitrio, affinché essi potessero scegliere se seguire Dio e ubbidirGli o meno. Ma Adamo ed Eva, le primissime persone che fece Dio, furono tentate da Satana e disubbidirono a Dio, e così peccarono.
Questo impedì a loro e tutti quelli che vennero dopo di loro (inclusi noi) di riuscire ad avere una stretta relazione con Dio. Egli è perfetto e santo, e deve giudicare il peccato. Come peccatori, noi non avremmo potuto risolvere il problema da soli. Perciò, Dio ha fatto in modo che noi potessimo essere uniti a Lui in cielo:
« Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna » (Giovanni 3:16); « perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore » (Romani 6:23).
Gesù nacque per insegnarci la via e per morire per i nostri peccati affinché non dovessimo morire noi. Tre giorni dopo la Sua morte, Egli risuscitò dal sepolcro (Romani 4:25), dimostrando di essere vittorioso sulla morte. Egli colmò le distanze fra Dio e l’uomo affinché noi potessimo avere un rapporto personale con Lui, se solo avessimo creduto.
« Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo » (Giovanni 17:3). La maggior parte della gente crede in Dio, anche Satana. Ma per ricevere la salvezza, dobbiamo rivolgerci a Dio, dare forma a una relazione personale, abbandonare i nostri peccati e seguirLo.
Dobbiamo affidarci a Gesù con tutto ciò che abbiamo e facciamo: « Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio […] vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono » (Romani 3:21-22). La Bibbia insegna che non esiste un’altra via di salvezza a prescindere da Cristo. In Giovanni 14:6, Gesù dice: « Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me ».
La salvezza è a disposizione solo mediante la fede in Gesù Cristo! “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12)
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Sperava essere Mamma Natale
con Carla nel suo panificio
la cosa non è potuta andare
per esrcitare il suo ufficio
Al ritorno dal mercato
l'amica fornarina disse :
un uomo ti ha cercato
cio' fece scatenare idee fisse
Perchè il fisico dal burro
e cotechino ingrassato
è "indicap" a Principe azzurro
che l'avrebbe conosciuta in passato
Panico e paure cessarono
solo ieri prendendo il treno
un amico pendolare lo causarono
cade dalle nuvole, senza un UOMO, fremo
Salvatore Comisi
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UN SICULO EMIGRANTE (Da mezzo secolo)
Sul traghetto che da Villa a Messina va,
c’é tanta gente che sul ponte vede e addita,
sono emigranti che dicono a chi non sa:
Quella é la Sicilia, terra tanto desiderata.
Mostro possente, adagiato sul mare blù.
a volte sprizzante fuoco, dalla bocca in su.
Ciao Sicilia, splendente stella del nostro mare
Tu sei la più bella terra, sei la dolce madre mia.
Madre anche di tutte le mediterranee isole, pare
agli occhi miei la vita che un tempo da te vissi ria.
bella, ammaliante sei tu, tale donna promettente
inviti a te venire,sin da lontano, la straniera gente
Ciao Sicilia, tu che hai visto i miei natali
prosperosa pari, ricca di risorse immense.
Granaio d’Italia sei e fonte di energie vitali
ricchezze secolari, mille gioie al sole arse.
Orgogliosa sei,come donna di rara bellezza
allegramente vivi rigettando ogni tristezza.
Ciao Sicilia, il possente vulcano ti fa ballerina
ei ti sconvolge, ma risorgi attraverso i tempi
terremoti e magma fanno di te una fucina
nulla in te é stabile, eppure sempre stampi
sulla fronte dei tuoi figli un vero marchio
che li fa per sempre, Siculi sotto torchio.
Ciao Sicilia, che vomiti lontano i figli tuoi
li tratti come una madre senza latte in seno,
invece ricca tu sei per tanti eletti, i tuoi eroi,
mentre ad altri dai solo fame, ed anche di meno.
Oh mia terra che un di soccorso mi negasti,
quanto ti amo,benché malamente mi respingesti.
Ciao Sicilia, terra del sole e dell’armonia
lavoro non si trova dentro il tuo seno amaro.
Per i figli che partorisci senza parsimonia
Spesso é carestia e per molti il riso é amaro.
Retaggio borbonico tu dici a mò di scusa,
ma sporca politica e mafia, questo ti accusa.
Tanti tuoi bravi, i migliori, lavorano in continente
la dove gente razzista, senza cuore ne conoscenza
fecero fra di loro lega, mordendo come serpente
agiscono male con noi del Sud, é vera incoscienza,
perché questa mia terra é dell’Italia una bella fetta,
é quella punta dello stivale, rifiutata in tutta fretta.
Eppure, martiri furono tanti valorosi figli tuoi,
carne da macello in battaglie per far grande l’Italia
per la patria immolati soffrirono, eppure come buoi
tirarono il carro, per conquistare più che la Sicilia
Un Regno, un Impero, una Repubblica libera e forte,
Per la Sua grandezza tanti si offrirono alla morte
Altri tuoi figli, in molti sono, milioni e milioni
in terra straniera erranti, lontani sono ancora.
Quanto oro quanto denaro, miliardi e trilioni,
hanno fatto ricca questa nazione, ora per ora.
Infatti, gli emigranti con il loro lavoro onesto
ovunque andarono diedero all’Italia un posto.
Sicilia, quando l’emigrante torna da te, per rivederti
dal traghetto che naviga ti saluta e guarda ammaliato
poi commosso, con la sua mano ti manda baci aperti,
si agita, corre e va da un ponte all’altro tutto eccitato
mentre due grosse lacrime scendono calde e lucenti
dai suoi occhi stanchi, già sbattuti da tanti forti venti.
Sono lacrime di gioia, ringrazianti L’Eterno DIO
esse ricordano quelle già versate in quel tempo
di quando costretto a partire da te, dal suolo natio
lasciava la sua mamma, la dolce sposa ed il Campo
quello santo. Ora rivive quel dolore nel lasciarti
ora lui ricorda come le sue speranze erano forti
Da quando ti ha rivisto lui pensa che la sua vita
é stata molto dura, perché errante. Lontano da te
soffrire ha dovuto molte angherie, no, non fu gita
la il pane sa di sale, e le ricchezze non sono date.
Lontano da te il lavoro é duro, anche se pagante
la, in quei posti , vivi con gente fredda e distante.
Perciò ascoltami o dolce, amata terra mia
sono di ritorno per godermi le meritate ferie
io prego affinché questa vacanza, per me sia
gioiosa, calma ed anche senza scippi nelle vie
e mi auguro forte che quando da te ripartirò
allegro felice e sazio dei tuoi benefici io sarò.
Ciao Sicilia, tu sei sempre stata nei miei sogni
so che nel ripartire le stesse lacrime che oggi
irrigheranno il mio viso perché, benché agogni
con te restare e vivere, io devo dirmi: Fuggi !
non essere ammaliato dalla sua viva bellezza.
Lontano da lei hai casa e lavoro, che tristezza!
Salvatore Comisi
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