VINICIUS DE MORAES
...le mie mani amanti ti cercheranno a lungo, e tu verrai da lontano, amica, dal fondo del tuo essere di sonno in piume per ricevermi.Il nostro piacere sarà sereno e tardo, riposerò in te come un uomo sulla sua tomba, poiché non esisterà nulla fuori di noi.../ ...tu mi farai domande e io ti risponderò, guardando con tenerezza le mie gambe, che l’amore ha pacificato, ricordandomi che corsero molte miglia di donna fino a scoprire te. Penserò che sei il fiore estremo di questa mia disperata ricerca. In te si crea l’unità. Improvvisamente diventerò triste e solitario come un uomo vagamente attento ai rumori lontani della città, mentre ti carichi, assurda del tuo quotidiano, lontana, ah quanto lontana da me. Sei donna, hai seni e lacrime e petali. Intorno a te l’aria diventa aroma, fuori di me sei pura immagine, in me sei come un passero che io soggiogo, come un pane che io mastico, come una fonte segreta dischiusa, in cui bevo, come un resto di nube sopra cui mi riposo, ma nulla riesce a strapparti alla tua ostinazione dell’essere fuori di me, io soffro amata, perché tu sei più di me stesso, ma tutto e niente.../...Sei donna, come foglia, come fiore, come frutto e io appena sono, fatto schiavo in te, mi separo da me, continuando a camminare nella tua grande piccola ombra, ti vedrò fare il bagno, lavare da te quel che resta del nostro amore, mentre cerco nella mente qualcosa da dire di stupefacente, ma tutto è niente, sono i tuoi gesti che parlano, la contrazione delle labbra, il modo di stirare bene la pelle per passarci la crema, la bocca lievemente schiusa per mistificare meglio l’eterna immagine dell’eterno specchio e allora disperato mi divido da te.../...
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Sesso: M