Senza di Te

La tigre e lo scorpione


Avevamo appuntamento alla 19. Passo dalla farmacia: scorta di sereupin e tubo magnum di luan 1%. Non si sa mai. Voglio farmi male.Appena arrivo in casa no faccio in tempo a spogliarmi che è già fuori dalla tangenziale. Spiego il trucco della rotonda ma immancabilmente canna. E tanto x essere imbranati ritorna in tang. Dico di uscire alla prossima che vado io. Appuntamento all'Agip. Basta seguire i cartelli.E invece riesce a mancare anche l'agip. Becca quella lì vicino e meno male che ho intùito.Leggo la targa dallo specchietto retrovisore, mando SMS di sicurezza ad A. In programma ci sarebbe la pizza...Un giro di martini, il tempo che mi spoglio, ma si finisce immancabilmente in sala giochi.Sorprendenti deltoidi scolpiti e tatuati. Uno scorpione tribale e una tigre che mi guarda ferina. I segni del sangue argentino e irlandese sulla pelle rossa e lentigginosa.Sfilo la cintura dai pantoloni con un unico movimento secco e preciso, fissando lo sguardo. Ha paura. Non so se lo vuole. Mi dice che ha paura. Evito di forzare. Lancio la cintura sul cuscino. Continuo a spogliarmi. Gioco della paura. Forse ho lo sguardo da maniaco. Ci riprovo, riprendo la cintura e la faccio schioccare, ha paura e mollo lì, lanciandola sul como'.Mi dice "mi piaci" e già non ci siamo. Gli piacciono le tigri, io mordo. Esagero. Insisto. Mi lascia fare. Ha lo sguardo invasato. Mi diverto e divoro. Massaggio e colpisco.Ci sa fare mi piace la testa rasata e la voglia con cui mi inghiotte. Apro il tubetto, gioco con le dita. Con le mani ancora impegnate strappo a morsi l'involucro del gold1. Rimango lì sulla soglia. Lascio che si rilassi. Stringe. Pulso. Batte. Son dentro. Voglio condurre io, voglio che mi senta, voglio che gli piaccia.Sento il sudore colarmi dalla fronte, il ventilatore accesso, i suoi contraccolpi su e giù. Si accascia, mi accascio. Pausa, coccole. Dice che ha il blocco. Che ha la pelle d'oca e non è un buon segno.Ribalto il gioco. Mi faccio desiderare. Immobilizzo le mani sulla sua testa, schiaccio col mio peso. Gli piace. Vuole baciarmi, vuole la mia lingua. Mi nego. Mordo il collo, mordo i fianchi, stringo i polsi. Prova a baciarmi. Guardo dall'alto. Impassibile. E' un attimo. Capisce al volo quello che sto x fare e mi implora di farlo. Il rivolo di miele che mi cola dalla bocca si posa esitante sulla sua lingua. Sulle labbra, sul pizzo. Divora e ne chiede ancora. Sono asciutto e infierisco. Sputo. Beve. Miro e faccio centro. Scendo a mordere ovunque mentre si dibatte a braccia bloccate. Parte il primo rovescio esplorativo, non fa una piega. Diritto. Rovescio. Labbra. Sempre più forte. Mi sposta la mano sulla coscia. Prendo a battere con violenza. Chiudo la finestra per evitare. E' il viso che voglio. Picchio sempre più forte, mordo fin dentro l'interno della guancia. Parte un gancio, non voglio lasciar segni. Lo rigiro e attacco alla base della nuca. Lascio corone dentarie sul tutto il dorso. Una maschera di escoriazioni.Mi lascio adorare, mi volto e lascio che si prenda cura di me. Si accucia ai piedi del letto e mi fa sentire la sua lingua ovunque. Il parquet è umido e appicciaticcio. Lo ripulisce col il suo calzino di spugna. Ha superato lo sblocco dell'intimità.Pausa. Fingo di avergli dato da bere, in realtà voglio vedere fin dove puo' spingersi. Mi racconta qualcosa, anticipo tutto. Già letto e provato. E' un libro aperto. Non servono le sedute di analisi. Posso bastare io x dirgli quello che è. Cerco di convincerlo a non isolarsi. Nel frattempo ricomincio con i morsi e i massaggi. Sono passate le dieci ormai, niente cena. Dopo 3 ore è il momento che sia il mio turno. Mentre mi assapora, ci scambiamo i favori e riesco a rovesciarmi addosso.Sudati ed esausti cerco di mettere in chiaro. Domani si lavora entrambi. E ho poca voglia di uscire.Ci lasciamo da basso, spiego la strada x uscire dalla città, mi leggo i messaggi di MGE e B. Per oggi senza cena.Tranquillizzo A. e faccio fuori il pane, la nutella a cucchiaiate, il burro d'arachidi e la marmellata.Serata alternativa.