Senza di Te

Sliding doors


venerdì 16 settembreSolito tempo di merda del week end. Mentre aspetto l'autobus  x S.D. che non arriva, decido di andare in metro. Sono di fretta ma tutte le occhiate maliziose vanno a segno. Ad un certo punto devo decidere e decido. Nel giro di una fermata il contatto è già stabilito. Sento la sostanza ingrossarsi e impossessarsi del mio desiderio. Mi fa cenno di uscire, lo seguo e mi dà il numero di telefono. Italiano stentato.Scappo dal B. a fare l'intervento. Sistemo le opzioni security per permettere l'esecuzioni di script e cookies dal server con la BD e tutto dunziona, ricavandone grande plauso. Stacco la nuova nota e incasso assegno. Mi chiede il preventivo marketing.Quando esco chiamo il numero di M. Mi costringe a vederci alle 20 a P.R. Mi reco all'appuntamento in metro, ho la Venere avvolgente, faccio danni continui. Aspetto un po' davanti al Mac mi chiama x dirmi che arriva. Mi trascina x i viali fino ai giardini. Ho caldo, sono in giacca, ho già allertato A. Non mi fido tanto. Ci inoltriamo nel parco alla ricerca di un cespuglio, chiamo S. e capisco che x il momento salta. Non ho voglia di mettere su un castello di movimenti. Lascio che sia il caso a farci incontrare di nuovo. Magari al T.Si infratta nel cespuglio, chiudo la chiamata mi guardo intorno ed entro come su un ring. Siamo accucciati uno davanti all'altro, mi assicuro che non ci veda nessuno e vorrei già passare all'azione quando mi chiede dei soldi. Vorrei smadonnare x la sudata e la sfacchinata, dovevo aspettarmelo e ormai non darò + nulla x certo. Devo solo cercarmi un varco x uscire, studio la situazione, mi blocca l'uscita. Mi sollevo tra gli arbusti, mi si aggancia alla gamba x non farmi andare via. Forse si pente, ma sono inamovibile. Mi avvio per il vialetto, accelero, mi volto. Arrivo sulla strada ma ho troppo caldo. Aspetto il bus e poi mi ributto in metro. Mi guardo intorno x vedere cosa offre il caso, ma sbaglio solo momento, xché alla seconda fermata sale il piazzatore di buste. Mi fa cenno di scendere. Ci salutiamo, palpatina e contrattazione. Al massimo un pacchetto di sigarette. Mi invita a S.D. ma il bar è chiuso. Preparo la banconota da 5 euro, non si sa mai. Mi fa entrare nello sgabuzzino. Gli accordi erano do ut des ma io in cambio voglio divertirmi. Quando si rifiutato di appagarmi gli richiedo indietro i soldi. Me li rende. Ci rimane male. Si ribaltano i ruoli. Ha volgia ma ha anche orgoglio. Non voglio creare precedenti, dico di uscire. Saluto e vado via. Non fa x me la mercificazione e x stasera ho già avuto troppo.Vado a casa, mi cambio e sono pronto x rimettermi in pista. Ho dato appuntamento a B. x un cinemaa domenica pomeriggio. Ha accettato.Al Co. non ci sei, ti cerco, oggi sarei pronto. Mi prendo da bere ma fino al secondo drink non succede nulla, quando rivedo F. Era dal T. che non mi ricapitava, ci pensavo anche a RM. Continua a sorridermi e a fare le facce. Mi avvicino e ci stiamo bene a scherzarci. Ci sediamo e partono i primi contatti, gli sfioramenti. Il bacio. L'orrore. Non ho mai provato una sensazione più vomitevole di quella. Lingua felpata, ruvida un pezzo di feltro. Vado in paranoia e vorrei piangere. Piangere sulla ciccia, sulle tette col piercing, sulla panza e la mancanza di sostanza. Non reagisce, non vuole. Mi racconta del lavoro ma ho l'interesse che rasenta il ribrezzo. Per fortuna vanno via. Non c'è nemmeno E. o U. x farmi consolare un po', ho voglia di abbracci. Vado a casa brillo come al solito. Mi metto a letto e... bona!