Nella tarda mattinata di shopping mi sono sorpresa più volte a pensare che in fondo siamo sempre gli stessi, non cambia il nostro modo di camminare girandoci intorno come fanno le farfalle, di perderci nei negozi e alzare la testa riuscendo sempre a trovare i nostri sguardi. Ero già felice di averci visti amici e complici, sorridenti e scanzonati, curiosi e buffi. Il panino mangiato in un prato, parlare di sogni e di futuro, anche se ormai sono i suoi e i miei sogni, il suo e il mio futuro, poteva bastarmi per dire che siamo ancora genio e sregolatezza.Nella casa che fu nostra, mi sono commossa sentendo quella musica che era distanza e malinconia, mi sono commossa al pensarla incisa finalmente su un cd, pensata per uno scopo preciso, creata invece che solo sognata. Ho ascoltato col cuore quei frammenti, quelle domande di piano, guardandomi intorno, pensando che ero felice che stesse finalmente accadendo. Ho intravisto la luce dei suoi occhi che scrutavano le mie reazioni e timidamente dicevano "i commenti alla fine", mentre con gesti usati e incisi nella mia memoria millimetro per millimetro preparava il milionesimo caffè. Guardavo la macchinetta che io ho comprato per un san valentino di anni fa, quando mi piaceva vederlo sorridere nel suo mare di indecisione e insoddisfazione, la guardavo e mi sentivo fiera di lui, orgogliosa di vederlo così e un pò anche orgogliosa di me, che in fondo ho sempre visto qualcosa in lui..sono salita in macchina sorridendo, pensando che oggi è stata davvero una domenica bella, come non ne capitavano da mesi ormai. Arrivata al portone mi sono voltata e l'ho visto salutarmi con la mano dall'auto e mi sono detta che non avrei mai pensato che saremmo rimasti tanto legati anche dopo tutto ciò che è successo, dopo ciò che ci siamo detti e fatti. Sono entrata in casa e non ho potuto fare a meno di pensare che ci sono persone che ti restano dentro, mi sono chiesta quante persone puoi portare dentro te e ho scoperto che non sono molte, ma sono quelle che ritrovi nei tuoi gesti, nei tuoi pensieri, nelle tue scelte. Nella vita di una donna di persone ne passano tante, ma solo poche riescono ad entrare sotto la pelle.
UNDER MY SKIN
Nella tarda mattinata di shopping mi sono sorpresa più volte a pensare che in fondo siamo sempre gli stessi, non cambia il nostro modo di camminare girandoci intorno come fanno le farfalle, di perderci nei negozi e alzare la testa riuscendo sempre a trovare i nostri sguardi. Ero già felice di averci visti amici e complici, sorridenti e scanzonati, curiosi e buffi. Il panino mangiato in un prato, parlare di sogni e di futuro, anche se ormai sono i suoi e i miei sogni, il suo e il mio futuro, poteva bastarmi per dire che siamo ancora genio e sregolatezza.Nella casa che fu nostra, mi sono commossa sentendo quella musica che era distanza e malinconia, mi sono commossa al pensarla incisa finalmente su un cd, pensata per uno scopo preciso, creata invece che solo sognata. Ho ascoltato col cuore quei frammenti, quelle domande di piano, guardandomi intorno, pensando che ero felice che stesse finalmente accadendo. Ho intravisto la luce dei suoi occhi che scrutavano le mie reazioni e timidamente dicevano "i commenti alla fine", mentre con gesti usati e incisi nella mia memoria millimetro per millimetro preparava il milionesimo caffè. Guardavo la macchinetta che io ho comprato per un san valentino di anni fa, quando mi piaceva vederlo sorridere nel suo mare di indecisione e insoddisfazione, la guardavo e mi sentivo fiera di lui, orgogliosa di vederlo così e un pò anche orgogliosa di me, che in fondo ho sempre visto qualcosa in lui..sono salita in macchina sorridendo, pensando che oggi è stata davvero una domenica bella, come non ne capitavano da mesi ormai. Arrivata al portone mi sono voltata e l'ho visto salutarmi con la mano dall'auto e mi sono detta che non avrei mai pensato che saremmo rimasti tanto legati anche dopo tutto ciò che è successo, dopo ciò che ci siamo detti e fatti. Sono entrata in casa e non ho potuto fare a meno di pensare che ci sono persone che ti restano dentro, mi sono chiesta quante persone puoi portare dentro te e ho scoperto che non sono molte, ma sono quelle che ritrovi nei tuoi gesti, nei tuoi pensieri, nelle tue scelte. Nella vita di una donna di persone ne passano tante, ma solo poche riescono ad entrare sotto la pelle.