L@ DOLCE SERE

IL SOGNO


Disteso sul pendio del monte,le spalle al mondo,di pace fiorito,intravedo fra le nubi marmoreesopra cui scorre il cielolabile,(oceanica ragnatelad’azzurri sogni di stelle),l’occhio di Dioperturbabile.Fra folletti di cavallette-pulciche si divertono un mondoa zompettarmi addossoper poi sparir fra l’erbaincolte;(pelo di gatto-punknaturalmentearruffato).Mentre bruchi di gnomi pomellatiscavano calessi di fogliecercando l’oroche il sole zampillacome mannalimpida.E fra i moschini e le mosche,eterea nebbia carnosa...rammendante squarcioradioso...Ecco Tu che mi sorridi!Che a me arridi ancora...Con occhi di vanessasgargianti di sole!Che volteggi e mi guardi!Che intorno a me sempre danzi...Che morbidamente mi secondidivenuta alata,amorevole fata.Ed io m’erigo,bandiera d’essenza,all’immensa platea dei venti...Sul cucuzzolo del monte,tese le braccia al cosmo,(di gioie sbocciato),fra ampi pentagrammi di silenzibianchida melodie sorgivefluvidamente colorati...Io sono il sovrano del mondo!E fisso l’occhio di Diostabilesullo specchio d’acqua argentino.La virtualità è ciò che guardi.La realtà ciò che vedi.E nel preciso istantein cui tu vivi un sogno,nell’attimo eternoin cui l’indossi,mentre vivamentetulo respiri...Allora quel sognoè già l’unicarealtàpossibile!(Leonardo Negri; da Pangea)