L'ultimaDiva

La Regina


***Jadis in nuova vesteTi adopererai con dovizia di ciglia rabbrividendo schiene al taglio fendente di un sorriso sosterai i tacchi su nervi compiacenti di fronte bercianti come  megere sdentate di spalle Affonderai le unghie nell’esofago a spegnere l’ultimo invito a rimanere che il trono sia ancora saldo sull’orbita vacua come sulla volta di carne che ti esalta sincera. Dal rosso fuoco delle incensate spirali spesso vestale di Epicuro altera sei adesso alle mie vene con la tua mela tra gli artigli estirpata a forza dall’ultimo scempio perpetrato dentro l’abisso di una cavità cardiacaTi offri esca,in pasto alla schiera di ipocriti plebei una stalattite di fiamma, il tuo scettro a fulminare scariche di atroce adrenalina Dietro la trasparenza d' allusione   schiaffo al codice proibito si muove la veste dionisiaca delle pianure del nord Feroce dilaniante sciogli indiscreta i polsi alla morale trascini impietosa su lastrici sterrati estranei intenti a possederti perchè così TI vuoi, perchè così TU vuoi Avanzi distruttiva scendendo le scale del trono tuonando bestemmie contro la mediocrità di scaltri servitori Salda rimane in testa la corona che calda è di spine quando hai voglia tu di farti un po’ male Sono le brame tue d’incanto, o mia Regina i segni runici tracciati con le unghie nei solchi della pelle l’orgasmo muto di virtuale assenso di quest’impero che per te hai voluto ad abitarlo quale unico suddito e regnante.