Creato da Divina.Follia il 28/08/2007

L'ultimaDiva

ciel brouillé

 

 

Codice Binario

Post n°15 pubblicato il 18 Settembre 2007 da Divina.Follia

reflections
Ti sento riposare sulla lingua
a rubarmi la congiunzione dei verbi 
coniarmi le parole pensate in due
scontornarmi di sorrisi l’accento grave
respirarmi la vita da dove nasce
e possederla stretta tra i tuoi fianchi
Ti sento incollata alle mie scapole impazienti
a farmi tua senza mai dirlo
senza avvisare né chiedere scusa
della ragione rapita senza riscatto
Tuo il miele
Tuo il sale
Tue le mie parole e la mia voce
Mi snodi addosso incensi scarni
e gocce che non tolgono la sete
e sulla pelle
la calligrafia imperfetta
del nostro codice binario.
 

   

A.M. 2007©

 
 
 

In_Attesa

Post n°14 pubblicato il 16 Settembre 2007 da Divina.Follia

E sono qui ad attenderti….
il libro tuo aperto tra le gambe
su una pagina a caso
Nel mio sfamare semi di ipotesi
nel tuo svernare leggero tra le mie parole
mi spiegheresti come petali vergini
il colore incredulo dei baci
sovrapposti sul nero delle ciglia
immutati di senso
nel volto ansimante di Eva
davanti alle spire del demonio
DivinaFollia
A.M.2007©

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 14 Settembre 2007 da Divina.Follia

Ho bisogno di scriverti addosso
ogni mia poesia
tracciarne l'arpeggio
di metafore e versi
ubriacarmi di sonorità arcane
scoprire  fianchi tornanti
e lento di carezze l’incavo dei seni.
Ho bisogno di scivolarti addosso
silenziosa come  sabbia del deserto
arroventarti dune d'antico demone
sedermi di fronte ai tuoi occhi chiusi
dentro il piacere imperfetto dell’attesa
e  farti indovinare percorsi immaginari
tracciati d'umido sapore
Prenderti e darmi
con violenza quasi
nell’intrecciarsi di carne e di pensieri
legati con i nastri dei capelli
e schiudere ancora il mistero delle tue labbra
con un alito di vento
vermiglio frutto su odorosi spini
che lacerano carni ed intelletto.

A.M. 2006©

 
 
 

La Regina

Post n°12 pubblicato il 12 Settembre 2007 da Divina.Follia

***Jadis in nuova veste

Ti adopererai con dovizia di ciglia
rabbrividendo schiene al taglio fendente di un sorriso
sosterai i tacchi
 su nervi compiacenti di fronte
bercianti come  megere sdentate di spalle
Affonderai le unghie nell’esofago
a spegnere l’ultimo invito a rimanere 
che il trono sia ancora saldo sull’orbita vacua
come sulla volta di carne che ti esalta sincera.
Dal rosso fuoco delle incensate spirali
spesso vestale di Epicuro
altera sei adesso alle mie vene
con la tua mela tra gli artigli
estirpata a forza dall’ultimo scempio perpetrato
dentro l’abisso di una cavità cardiaca
Ti offri esca,
in pasto alla schiera di ipocriti plebei
una stalattite di fiamma, il tuo scettro
a fulminare scariche di atroce adrenalina
Dietro la trasparenza d' allusione 
  schiaffo al codice proibito
si muove la veste dionisiaca delle pianure del nord
Feroce
dilaniante
sciogli indiscreta i polsi alla morale
trascini impietosa su lastrici sterrati
estranei intenti a possederti
perchè così TI vuoi, perchè così TU vuoi
Avanzi distruttiva scendendo le scale del trono
tuonando bestemmie
contro la mediocrità di scaltri servitori
Salda rimane in testa la corona
che calda è di spine
quando hai voglia tu di farti un po’ male
Sono le brame tue d’incanto, o mia Regina
i segni runici tracciati con le unghie
nei solchi della pelle
l’orgasmo muto di virtuale assenso
di quest’impero che per te hai voluto
ad abitarlo quale unico suddito e regnante.


 
 
 

Seta Rossa

Post n°11 pubblicato il 09 Settembre 2007 da Divina.Follia

La testa tra le mani, il sordo rancore batterle nel petto stille venefiche d’odio,il tramestìo di mani asfissianti l’aria rimasta nei pugni , il susseguirsi instancabile di immagini e parole che avrebbe voluto dimenticare :questa la nuda essenza del presente. Davanti agli occhi la sua ossessione: lei, la sua donna, ferma al capolinea della loro storia, gli occhi di ghiaccio a non lasciare spifferi al domani.

Così si sentiva , un pacco alla deriva colmo d’odio , un detonatore pronto a esplodere in mille direzioni, pronto a colpire , a farsi saltare in aria.
Meditò lucida la sua vendetta.
La vide, bellissima come ogni notte, fasciata di veemente lussuria , vomitargli addosso lingue biforcute di ordini d’amore.
Vide il viso diafano di lei incorniciarsi delle sue dita maldestre a tentarle la tenerezza di un "Ti amo"; la vide contrarsi sotto l’amore spinto di ogni incontro, la volle , per una volta almeno, puttana tra le mani, le sue… le sue soltanto .
"Inginocchiati" - la voce sibilò imperiosa, rimbombando cupa come di tempesta in arrivo tra le pareti della stanza - " solo un dito a farti pressione leggera sulle spalle, solo uno…inginocchiati". Il pensiero di lei prostrata la fece bagnare in un istante, come il pensiero di una posa oscena al limitare del senno, come la seta rossa a trattenerle le ciglia , dietro gli spasmi di una cecità abbagliante di desiderio, nascosto agli occhi.
Con studiata lentezza la percorse. Non aveva messo in conto l’eccitazione, la sua, maledetta e improvvisa.
Sentì forte la voglia di scoparla. Maledetta lei e la sua ira. Maledetta lei , la sua seta rossa sugli occhi, la carne bianca offerta, il ruolo imposto, la vendetta, tutto.
In un attimo inghiottì rabbia, livido rancore. In un attimo le fu sopra. Carnale, finalmente libera.
Affondò il piacere , di piacere, con piacere tra le sue cosce e finalmente si sentì viva. Di lei, con lei, della sua bocca capace di dualità perverse, del roco puntellare di ogni orgasmo, di quella luna arrogante dietro i vetri , del suo venire forte e prepotente dentro la sua anima. Vicendevolmente arrese. Senza scampo.
La testa faceva ancora male. Forse per colpa di quel rosso fermo che galleggiava solitario, per due dita, nel bicchiere.
Sì , sarà stato quello. Poi si voltò, quasi per istinto… piegò la testa , strizzò piano gli occhi ….sulle lenzuola bianche, illuminate da una falce ammiccante e crudele di luna, una sottile striscia di seta rossa. Abbandonata lì, così, per caso…
 
 
"Ti odio perché non posso amarti
Vicolo cieco emerso dietro la curva d’angolo
Per quelle pieghe affini della mente
Per il mio codice inibito
Per la perversa lussazione della mente
Per il crudo asse sincrono d’imperfetta sintesi
In onirico spasmo
In osmotico piacere
Di riflessa carne."

A.M. 2007©

 
 
 

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